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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 28 FEBBRAIO 2017
STUDI E RICERCHE
LE DICHIARAZIONI ERRONEE CONTINUANO AD AFFLIGGERE IL
TRASPORTO MARITTIMO DI CONTENITORI
La ditta specialista in rischi TT Club sottolinea come la
dichiarazione erronea del carico continui a presentare seri problemi
di sicurezza per il settore del trasporto marittimo containerizzato,
dato che le spedizioni che vengono identificate come sbagliate
spesso sono cancellate e di nuovo prenotate presso un vettore meno
attento.
In un articolo pubblicato il 15 febbraio da Lloyd's Loading
List, la ditta specialista in rischi ed assicurazione TT Club ha
elogiato i rapporti ed il lavoro dell'organizzazione CINS (Cargo
Incident Notification System) e dei suoi membri, costituita nel 2011
per identificare le pratiche non sicure nella filiera distributiva
containerizzata.
"Tuttavia, una delle problematiche più inquietanti e
persistenti evidenziate nei rapporti è il livello della
dichiarazione erronea delle spedizioni, che sia dovuta ad ignoranza,
errore o frode" commenta Peregrine Storrs-Fox, direttore
gestione rischio al TT Club.
"Quello che stupisce è il fatto che molte spedizioni
che vengono identificate come dichiarate erroneamente nel processo
di prenotazione sono poi cancellate prima del carico a bordo,
finendo semplicemente per esporre al rischio un altro vettore meno
attento al problema.
Solo per questo argomento vi è motivo di relazionarsi con
il CINS ed il suo database".
Sottolineando il valore del CINS, Storrs-Fox afferma che il TT
Club da tempo riconosce l'importanza decisiva della condivisione di
informazioni causali relative agli incidenti, sostenendo che
l'analisi e la valutazione di quello che è andato storto
rappresenta una parte fondamentale della promozione della
prevenzione delle perdite e dello sviluppo di buone pratiche.
"Alla radice, la capacità di imparare dai problemi e
di evitare il loro ripetersi migliorerà sostanzialmente la
redditività operativa e ridurrà i costi di
un'attività" ha evidenziato.
È stato, pertanto, "facile per il TT Club accogliere
le risultanze provenienti da cinque dei principali operatori di
linea di un organismo finalizzato ad acquisire i dati inerenti agli
incidenti allo scopo di fornire un tempestivo avviso delle tendenze
preoccupanti, sia che si riferiscano ai carichi che presentano
caratteristiche di pericolosità sia che svolgano pratiche
rischiose nella filiera distributive containerizzata.
Ora, circa cinque anni più tardi, l'organismo CINS ha
visto crescere il numero dei propri associati fino a comprendere
qualcosa come 16 operatori di linea, in rappresentanza di oltre il
70% della capacità di slot containerizzati".
Continua Storrs-Fox: "Anche se i cambiamenti strutturali ed
il consolidamento nel settore possono comportare conseguenze, è
probabile che la penetrazione all'interno del settore continui a
crescere: non da ultimo perché il valore commerciale continua
a rafforzarsi".
Il dirigente afferma che sostanzialmente il CINS agevola
l'acquisizione da parte degli operatori di linea di fondamentali
informazioni causali strutturate in relazione ai carichi ed agli
incidenti inerenti ai container.
Questa raccolta di informazioni esclude esplicitamente tutti i
dati dei caricatori al fine di non sollevare problemi di natura
anti-trust.
L'obiettivo dell'organismo è quello di "mettere in
evidenza i rischi presentati da certi carichi e/o da errori
d'imballaggio al fine di migliorare la sicurezza in tutta la filiera
distributiva e specificamente a bordo delle navi.
L'aspirazione è quella di riuscire a riferire tutti gli
incidenti significativi in relazione a lesioni o perdita di vite
umane, questioni ambientali o danni al carico ed ai beni e causati
dal carico stesso o dall'equipaggiamento containerizzato, unitamente
alle conclusioni in ordine alle indagini per identificarne le
cause".
Storrs-Fox ha detto che l'anno scorso si è assistito ad
importanti sviluppi per il CINS.
Non solo le adesioni hanno continuato a crescere sulla scorta
dei risultati dimostrabili, ma l'analisi del database, unitamente
alle riunioni degli associati, hanno indotto iniziative per
migliorare la sicurezza e ad intensificare l'attenzione sulle buone
pratiche in tutto il settore.
"Come già rilevato in precedenza, il TT Club ha
lavorato con il CINS per aggiornare ed ampliare la propria guida in
relazione al trasporto sicuro di materiali in bobine, un carico non
regolamentato che ha comportato numerosi problemi a bordo delle navi
ed a terra" nota Storrs-Fox.
"Inoltre, in seguito ad una serie di incendi che hanno
coinvolto un carico autoreattivo, l'ipoclorito di calcio, il CINS ha
collaborato con lo IGP&I (International Group of P&I Clubs)
per aggiornare e chiarire la guida che non veniva rivista dal 2011.
Un'ampia gamma di soggetti interessati, fra cui il TT Club, ha
compilato linee-guida rivisitate e destinate ad essere accettate in
tutto il settore del trasporto marittimo containerizzato e dai
relativi assicuratori; esse sono state recentemente sottoposte ad
una ulteriore revisione.
"Queste due iniziative finalizzate a fornire una guida
sulle buone pratiche per caricatori ed imballatori dimostra la gamma
di materie fonti di preoccupazione nell'ambito della filiera
distributiva containerizzata" ha dichiarato.
"L'esperienza relativa agli incidenti riportati costituisce
un fattore fondamentale per il confronto dei materiali per la guida;
i problemi insorti nel corso del solo ultimo anno stanno motivando
ulteriormente il gruppo di lavoro in ordine ad argomenti inerenti
sia ai carichi regolamentati, come la carbonella, sia non
regolamentati, come le questioni emergenti nell'imballaggio ed il
trasporto di pellame umido.
Così, anche se la percezione comune può essere nel
senso che quei carichi designati come 'pericolosi' portano
all'aumento dei peggiori disservizi, anche i carichi generali
impacchettati od imballati male si sono dimostrati problematici.
Inoltre, l'impulso ad istituire guide per buone pratiche
inevitabilmente si estendono al di là della semplice
creazione di guide per il buon imballaggio, come esemplificato dal
lavoro del CINS con la COA (Container Owners Association) ed il TT
Club per individuare gli specifici rischi relativi all'uso di
contenitori refrigerati non operativi allo scopo di trasportare
carichi che non richiedono il controllo della temperatura.
Tale pratica apporta vantaggi ai soggetti attivi nel trasporto
marittimo, ma occorre che tenga conto delle differenze e sensibilità
di tali unità".
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