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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 31 GENNAIO 2015
STUDI E RICERCHE
LINEE DI NAVIGAZIONE CONTAINERIZZATE ALLE PRESE CON IL
DILEMMA DELLA VELOCITÀ DI NAVIGAZIONE RIDOTTA
I prezzi del bunker stanno per raggiungere il punto critico in
cui diventa meno costoso effettuare operazioni con meno navi a
maggiore velocità che con più navi a velocità
ridotta.
In un'analisi degli ultimi prezzi del carburante bunker, Dirk
Visser della Dynamar ha detto che con la disponibilità di
gasolio a 380 cSt a Rotterdam al livello di 239 dollari a
tonnellata, rispetto ai 565 dollari di un anno fa, le linee di
navigazione diventeranno sempre più agitate in ordine alle
loro strategie di velocità di navigazione ridotta.
Al momento attuale nei traffici Asia-Nord Europa qualcosa come
12 navi per allacciamento vengono utilizzate per far sì che
possa essere mantenuta una frequenza settimanale ad una velocità
di servizio con risparmio di carburante di circa 17 nodi nella
direzione principale.
Peraltro, Visser afferma che al di là del prezzo del
carburante vi sono vari altri fattori che occorrerebbe considerare
prima far accelerare le navi.
Ad esempio, gli armatori hanno effettuato modifiche talvolta
irreversibili alle navi già in servizio, come quelle alle
pompe d'iniezione, oppure hanno sostituito gli elettrodi e le pale
delle eliche.
Inoltre, sono state costruite nuove navi con cui effettuare
operazioni a velocità minori.
I prezzi del carburante più bassi sono controbilanciati
dalle minori entrate generate dai sovrapprezzi sul bunker dei
vettori.
“Di conseguenza” afferma Visser “per qualcuno
potrebbe essere giunta la necessità di scegliere fra
l'incudine ed il martello: o perdere denaro e continuare a navigare
a velocità ridotta, o navigare più velocemente
accettando i costi del disarmo di navi grandi e forse molto grandi”.
Altri fattori da prendere in considerazione sono i costi del
noleggio di navi, i costi della messa in disarmo delle navi
indesiderate, l'impatto della capacità in eccesso sulle
tariffe di nolo, i tempi di lavorazione dei container, l'impatto
ambientale e le esigenze della clientela.
Visser ha aggiunto che i prezzi a termine per un barile di
petrolio greggio Brent si sono attestati a 51,15 dollari l'8
gennaio.
L'ultimo momento in cui i prezzi annui del petrolio avevano
riportato questa media, fatta eccezione per la crisi finanziaria del
2009, si era verificato nel 2005, alcuni anni prima che venisse
introdotta per la prima volta la navigazione a velocità
ridotta.
Da allora gli armatori e gli operatori sono stati in gran parte
contrari all'idea di fare accelerare le navi perché la
navigazione a velocità ridotta presenta il vantaggio
aggiuntivo di utilizzare la capacità in eccesso.
Tuttavia, Gerry Wang della Seaspan afferma che potrebbe esserci
lo spazio per alcuni lievi incrementi della velocità.
Il responsabile esecutivo della AP Møller-Maersk Nils
Andersen ha recentemente dichiarato che ogni risparmio realizzato
mediante l'accelerazione delle navi sarebbe probabilmente dissipato
dalle tariffe di nolo più basse.
Il responsabile esecutivo della Maersk Line Søren Skou è
anche preoccupato dall'impatto che la maggiore velocità delle
navi avrebbe sull'ambiente.
Il secondo vice presidente del gruppo Evergreen Bronson Hsieh ha
sottolineato i rischi destabilizzanti per l'intero settore del
trasporto marittimo containerizzato dei tempi di viaggio più
veloci.
C'è inoltre da considerare il costo variabile del
carburante.
Visser ha dichiarato che nessuno sa per quanto tempo i prezzi
potrebbero restare a questo livello.
Jonathan Roach del broker Braemar ACM Shipbroking ha detto che i
prezzi a Singapore per il 380 cSt sono rimasti a 282 dollari a
tonnellata e di fatto sono aumentati giovedì.
I dati della Dynamar mostrano che il 380 cSt è persino
più caro a Tokyo ed a Genova dove viene valutato
rispettivamente a 330 e 284 dollari per tonnellata.
I dati di Roach mostrano che la velocità media nella
direzione principale dei traffici Asia-Europa è rimasta per
lo più la stessa l'anno scorso, a 18,2 nodi nella prima metà
dell'anno ed a 17,7 nodi nella seconda metà.
“L'accelerazione potrebbe essere devastante per i traffici
di linea poiché essa contribuirebbe a creare altro eccesso di
capacità.
Pertanto io penso che i maggiori traffici est-ovest manterranno
la loro navigazione a velocità ridotta” afferma Roach.
“Ma gli operatori di linea saranno ancora in grado di
usufruire di migliori profitti dal momento che i loro costi di base
saranno notevolmente minori, visto che uno dei loro costi principali
deriva dal bunker”.
Tuttavia, il broker afferma che i prezzi più bassi del
bunker potrebbero comportare conseguenze sui servizi regionali.
Roach sostiene che gli scali portuali aggiuntivi nei servizi
esistenti, che in precedenza non avrebbero prodotto profitti a causa
del costo del carburante, potrebbero ora diventare finanziariamente
possibili.
Per la stessa ragione, ciò potrebbe comportare nuovi
servizi.
I prezzi più bassi, a suo dire, potrebbero anche indurre
il restringimento della differenza dei prezzi nel mercato del
noleggio fra le unità di raccordo eco-compatibili ed il
tonnellaggio meno efficiente dal punto di vista del carburante.
Per quanto, conclude Roach, le navi più recenti sarebbero
ancora più affidabili ed economiche e, quindi, potrebbero
comportare supplementi di prezzo.
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