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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 30 APRILE 2015
TRASPORTI ED AMBIENTE
IL TRASPORTO MARITTIMO RIDUCE LE EMISSIONI DI CO2
Per tutti coloro che sono preoccupati perché l'ulteriore
crescita dei traffici e dei trasporti marittimi internazionali
potrebbe comportare più inquinamento e più
riscaldamento globale, esiste adesso la prova che a tale rischio si
sta ovviando.
Almeno tre fattori hanno notevolmente ridotto il consumo di
carburante delle navi portacontainer: la navigazione a bassa
velocità, la tendenza verso navi più grandi e più
efficienti dal punto di vista del carburante e le limitazioni
apposte dai governi alle navi che entrano in porto.
Il risultato? Poiché le dimensioni medie delle navi sulla
rotta Asia-Nord Europa sono aumentate del 40% nel corso del periodo
quinquennale sino al 2013, le emissioni di CO2 per slot in viaggio
di andata e ritorno sono calate del 35%.
Inoltre, dal momento che le dimensioni medie delle
portacontainer si sono incrementate di un ulteriore 23% fra il 2013
ed il 2015, ne consegue che le emissioni per unità di
capacità debbono aver continuato a ridursi (non sono
disponibili dati più recenti).
I traffici containerizzati globali crescono del 4-5% all'anno e
pertanto il guadagno in termini di efficienza energetica significa
che meno tonnellate di CO2 vengono immesse dalle portacontainer
nell'atmosfera rispetto a prima.
Ad esempio, nel 2014, la Maersk Line ha trasportato il 7% in più
di contenitori rispetto all'anno precedente e ha ridotto il consumo
di carburante relativo ai container trasportati dell'8%, comportando
un calo netto del carburante consumato e delle emissioni di CO2
correlate.
Naturalmente, c'è un'altra ragione per cui le linee di
navigazione containerizzate stanno riducendo l'inquinamento
derivante dalle navi: riducendo il consumo di carburante, esse
riducono altresì i propri costi operativi.
Dal 2007, la Maersk Line ha conseguito una riduzione del 25% del
CO2 per container.
Se il vettore non avesse migliorato la propria efficienza
energetica e le prestazioni inerenti al CO2, il costo del carburante
nel 2012 sarebbe stato di 1,6 miliardi di dollari più alto.
Allo stesso modo, la China Shipping Container Lines ha speso
meno denaro in bunker nel 2013 rispetto al 2012, malgrado abbia
trasportato il 2% in più di contenitori.
Per gli esportatori e gli importatori il minor consumo da parte
delle navi si è tradotto in tariffe di nolo più basse
ed in una più bassa impronta di carbonio (in relazione ai
traffici internazionali della loro società) ma anche in tempi
di viaggio più lunghi.
Anche in porto, dove l'inquinamento derivante da ogni sorta di
emissioni navali costituisce un problema particolare, sono stati
fatti notevoli progressi.
Il porto di Los Angeles ha riportato che, nel corso del periodo
quinquennale che va sino al 2010, il quantitativo di materie
particolate diesel emesse in porto dalle navi che vanno per mare è
diminuito del 68%, mentre la quantità di CO2 emessa dalle
navi medesime è diminuita del 22%.
I governi, la International Maritime Organisation, i porti e le
linee di navigazione stanno attualmente concentrandosi maggiormente
sulle emissioni solforose.
Quest'anno in alcune zone d'Europa e del Nord America sono stati
posti in essere limiti più rigorosi alle emissioni solforose.
Diversi vettori sono altresì passati al carburante a
basso contenuto di zolfo quando scalano l'assai inquinato porto di
Hong Kong, in seguito all'introduzione di sconti sugli oneri
portuali per i vettori più verdi.
Si dice che le autorità di Hong Kong stiano valutando
l'adozione del divieto di utilizzazione di bunker ad elevato
contenuto solforoso da parte delle portacontainer che scalano il
porto.
La difficoltà con le normative statali sull'uso del
carburante a basso contenuto di zolfo sta nel fatto che esse
potrebbero costare di più alle linee di navigazione ed ai
caricatori a causa della differenza di prezzo fra gasolio bunker più
pulito e gasolio ad elevato contenuto di zolfo.
Peraltro, in via generale, il settore del trasporto marittimo
internazionale sta facendo la sua parte per proteggere l'ambiente e
sembra che i provvedimenti adottati sinora sia dai governi che dal
settore privato siano stati molto efficaci.
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