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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 31 AGOSTO 2015
TRASPORTO INTERMODALE
I TRASPORTATORI TORNANO NEI PORTI DELLA COSTA ORIENTALE
INGLESE PER LE TRAVERSATE DAL REGNO UNITO ALL'EUROPA
Le interruzioni all'attraversamento della Manica da parte del
traffico di merci questa estate, innescate dalla crisi dei migranti
a Calais e da un'ondata di vertenze sindacali dei lavoratori dei
traghetti francesi, hanno comportato un rilevante aumento del numero
delle imprese di trasporto che sono tornate nei porti del Mare del
Nord sulla costa orientale dell'Inghilterra per il trasporto da e
per il continente europeo, comprese in modo sempre maggiore le
importazioni nel Regno Unito.
La P&O Ferries ha dichiarato di avere registrato il mese
scorso significativi incrementi dei volumi di veicoli pesanti che
hanno attraversato il Mare del Nord da e per tutti e tre i suoi
porti sulla costa orientale inglese, con un aumento del 172% da un
anno all'altro sulla rotta Teesport-Zeebrugge.
Il porto belga è situato a circa 130 km da Calais.
La rotta Hull-Zeebrugge ha assistito ad un incremento dell'84%
da un anno all'altro a luglio mentre la rotta Tilbury-Zeebrugge ha
fatto registrare un incremento del 74%.
Complessivamente, la P&O Ferries ha trasportato 2.518
veicoli pesanti attraverso il Mare del Nord nel corso del mese.
"Gli importatori e gli esportatori che in precedenza
effettuavano la traversata alla volta del continente per mezzo del
Tunnel della Manica stanno iniziando a prendere in considerazione
rotte più lunghe da Teesport, Hull e Tilbury in quanto
alternative più affidabili" afferma Janette Bell,
direttrice commerciale della P&O Ferries.
"Gli esportatori conoscono il valore e la natura sensibile
al fattore tempo delle loro consegne, quando si tratta di merci
deperibili o di componenti fabbricati.
È significativo il fatto che essi stiano adesso
diventando sempre più consapevoli dell'alternativa costituita
dalle rotte del Mare del Nord alla volta del continente che noi
offriamo.
Poiché l'economia britannica continua a crescere, ci
aspettiamo di assistere ad una maggiore domanda di servizi da
Teesport, Hull e Tilbury" nota la Bell.
La crescita della domanda di trasporto merci per i servizi della
P&O Ferries dalla costa orientale dell'Inghilterra arriva in un
momento in cui la compagnia di navigazione "sta già
trasportando volumi assai rilevanti di traffico di veicoli pesanti
sulla sua rotta da Dover a Calais".
A luglio, l'operatore di traghetti ha trasportato 123.000 unità
adibite al trasporto di merci attraverso la Manica.
Lo scorso mese, inoltre, la P&O Ferries ha introdotto la sua
sesta nave, la European Seaway, sulla traversata Dover-Calais - 10
giorni prima della data prevista - in risposta all'intasamento che
affligge la trafficata rotta di attraversamento della Manica.
Uno spedizioniere britannico, la Maru International con sede
nello Yorkshire, ha confermato di stare continuando ad evitare la
traversata Dover-Calais "a meno che non sia assolutamente
necessario" e di star preferendo le rotte più lunghe dai
porti inglesi settentrionali ai porti continentali quali Zeebrugge e
Rotterdam.
"Abbiamo sempre utilizzato questi porti settentrionali, in
particolare per i traffici di esportazione dal Regno Unito, ma la
differenza sta nel fatto che adesso li utilizziamo maggiormente
anche per le importazioni quando normalmente saremmo passati da
Calais per questo traffico" afferma Vaughan Woolfitt,
amministratore delegato della Maru International.
"C'è davvero troppa incertezza attorno a Calais: la
prospettiva dei camion fermi in coda, il timore di guasti ai
semirimorchi ad opera dei migranti e le preoccupazioni relative al
benessere degli autisti" dichiara Woolfitt.
"L'uso di rotte più lunghe comporta facilmente un
supplemento di 200-300 sterline a viaggio e, anche se finora abbiamo
assorbito noi i costi aggiuntivi, non potremo farlo per sempre"
sottolinea Woolfitt.
Un punto di vista contrastante è quello espresso dallo
specialista di autotrasporto merci europeo Freightex, che ha
sminuito la praticità di un dirottamento dalla tratta
Dover-Calais alle traversate più settentrionali passando per
i porti della costa orientale inglese.
"Non c'è abbastanza capacità nelle altre
rotte rispetto a quella di Calais e, dal momento che noi abbiamo
viaggi accompagnati, normalmente c'è meno efficienza"
sostiene l'amministratore delegato Tim Phillips.
Alla domanda se la Freightex avesse usato recentemente Dunkerque
quale alternativa a Calais, Phillips ha risposto: "Noi usiamo
spesso Dunkerque in ogni caso ma abbiamo riscontrato code anche là.
A Dunkerque la frequenza dei traghetti è minore rispetto
a Calais e nel caso che se ne perda uno ci sono ritardi maggiori".
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