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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 5/99 - MAGGIO 1999 |
Trasporto intermodale
L'avanzata dei contenitori interni nordamericani
Il box interno nordamericano si è da lungo tempo affermato
come uno dei più importanti tipi di contenitori locali.
Le unità al momento più vecchie sono in servizio
da più di un decennio, dato che la loro introduzione era
seguita al primo sviluppo dei servizi di convogli ferroviari a
due piani attraverso gli Stati Uniti.
Risale al 1987 la decisione del fiorente settore intermodale
statunitense (il cui pioniere è stato in gran parte la
APL - American President Lines) di optare per un suo proprio stile
di contenitore terrestre, di larghezza pari a 8 piedi e 6 pollici,
in grado di competere sia con i contenitori marittimi sia con
i semirimorchi (o piggyback) intermodali ferroviari.
Questa flotta containerizzata locale è da allora cresciuta
rapidamente quanto a dimensioni, aumentando da circa 16.000 unità
(equivalenti a quasi 40.000 TEU) in servizio nel 1990 alle oltre
100.000 unità (ovvero 250.000 TEU) fatte registrare nel
1998 (v. Tabella 1).
TABELLA 1 |
COMPENDIO DELLA FLOTTA DEI CONTENITORI INTERNI NORDAMERICANI (ALLA META' DEL 1998) |
| Tipo | Unità |
Intermodale | 48 piedi | 73.650 |
53 piedi | 7.000 |
Altro | 2.350 |
Totale | 83.000 |
Cassoni stradali | 48 piedi | 11.000 |
53 piedi | 10.000 |
Totale | 21.000 |
Fonte: dati tratti dalla Analisi di mercato di Containerisation International
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Questi dati sono confermati dalla Analisi di mercato della rivista
Containerisation International, la quale altresì rivela
- nell'ambito del suo ultimo Censimento 1999 dei contenitori mondiali
- che le scorte di unità interne nordamericane sono cresciute
di più del 10% tra la metà del 1997 e la metà
del 1998 (che è la data-limite presa in considerazione
dall'indagine). Esse sono poi aumentate del 9% circa dalla metà
del 1996 alla metà del 1997, nel momento in cui il settore
intermodale statunitense stava emergendo dalla sua prima recessione.
Il conteggio combinato dei contenitori interni e dei trailers
movimentati attraverso il Nordamerica ha fatto segnare un ulteriore
incremento nel 1998, allorquando aveva toccato 8,8 milioni di
carichi (secondo le cifre fornite dall'Associazione delle Ferrovie
Americane). Circa 8,2 milioni di movimentazioni sono state conseguite
nel 1996. I contenitori interni attualmente rappresentano più
del 60% di tutte le suddette movimentazioni e la loro percentuale
negli ultimi anni è cresciuta ad un ritmo notevolmente
più rapido rispetto a quello dei trailers ferroviari.
Le consegne di equipaggiamento containerizzato interno sono perciò,
ancora una volta, sottoposte ad una forte pressione al fine di
tenere il passo della domanda. Gran parte dell'originaria eccedenza
dei boxes interni, che nel corso della recessione del 1994-95
si erano accumulati presso i terminali od i piazzali dei produttori,
da allora è stata immessa in servizio e le ferrovie hanno
fatto registrare un miglioramento dei livelli di utilizzazione.
Al contrario, i semirimorchi ferroviari sono definitivamente in
declino, dato che la flotta operativa è stimata al di sotto
delle 80.000 unità.
Con la crescita e la maturazione della flotta di contenitori
interni nordamericani, la sua diffusione si è estesa e
sono state apportate varie modifiche progettuali. Per diversi
anni, le scorte di equipaggiamenti sono state suddivise in due
diversi gruppi, anche essi condividono molte caratteristiche comuni.
Le unità più diffuse (e numerose) sono quelle di
costruzione convenzionale "intermodale", che presentano
caratteristiche per lo più marittime e sono accatastabili.
Queste ultime presentano altresì la tradizionale altezza
dei portelloni pari a 107 pollici comune anche ai containers marittimi
ad alta cubatura e sono le preferite dalle ferrovie, dagli IMCs
e da altri operatori di treni a doppio piano, tra cui la APL (che
in origine ne aveva sviluppato i prototipi). La maggior parte
viene costruita in alluminio, per quanto alcune recenti consegne
abbiano riguardato unità realizzate in acciaio. La massa
degli equipaggiamenti è di produzione statunitense, canadese
o messicana.
I containers di costruzione convenzionale del tipo interno sono
inoltre popolari presso le società di noleggio, sebbene
in proporzione oggi se ne noleggino meno rispetto ad alcuni anni
fa. Alcuni noleggiatori, sulla scia della precedente recessione,
hanno da allora ridotto la propria esposizione nel settore delle
unità interne nordamericane. Anche così, la flotta
noleggiata combinata ammonta ancora a più di 40.000 unità
(di costruzione intermodale), suddivisa fra quattro società.
Le flotte più grandi sono gestite dai gruppi ferroviari
BNSF (Burlington Northern Santa Fe) ed UP (Union Pacific), così
come dalla APL. Queste tre ditte da sole controllano più
di 50.000 unità (possedute noleggiate).
Un'innovazione più recente è stato il contenitore
interno atto al trasporto stradale. Questa unità è
caratterizzata dalla medesima struttura a doppia estremità
della sua controparte "intermodale", ma dispone di una
maggiore altezza dell'apertura del portellone (110 pollici), nonché
di un'apertura superiore ultra-stretta per il carico ferroviario.
Come tale, essa non può essere soggetta a carico superiore,
sebbene l'unità possa essere piazzata sopra un altro contenitore
marittimo od interno di costruzione convenzionale nel caso di
trasporto nel contesto di un servizio a due piani. Il contenitore
in questione è stato introdotto nel 1993 dalla JB Hunt
Transportation, che da allora ha ricevuto in consegna oltre 20.000
unità da adibire alla propria rete intermodale in fase
di espansione. Tuttavia, questo modello deve ancora essere adottato
dalla maggior parte del settore.
I containers della JB Hunt sono sia di 48 che di 53 piedi di
lunghezza ed alcuni sono altresì caratterizzati da una
costruzione parzialmente isolata. La maggior parte della flotta
interna adibita ai servizi principali è costituita da unità
di 48 piedi e l'ultima indagine di Containerisation International
sul settore delle unità containerizzate ha confermato che
questo tipo dimensionale è ancora preferito dalla maggioranza
degli utenti. Tuttavia, si evidenzia un sempre maggiore interesse
nei confronti della lunghezza da 53 piedi.
Alla metà del 1998, la flotta adibita a servizi principali
dei contenitori da 48 piedi ammontava a quasi 74.000 unità.
Il 10% circa di queste ultime è costituito da tipi speciali
(per lo più refrigerati). Circa 67.500 unità erano
operative alla metà del 1997, mentre alla metà del
1996 lo erano 61.000 unità. Il conto complessivo corrispondente
ai containers interni da 53 piedi era ancora relativamente piccolo
alla metà del 1998, dal momento che ammontava a sole 7.000
unità. Essi peraltro hanno sovrastato tutte le altre lunghezze
relative ai tipi interni (24, 28 e 45 piedi), ma a loro volta
erano in numero minore rispetto alla distinta flotta di unità
interne appartenente alla JB Hunt (che totalizzava circa 10.000
unità). In effetti, la constatazione del fatto che l'impresa
suddetta possieda il maggior numero di contenitori da 53 piedi,
rappresenta la conferma della sua relativamente recente accettazione.
Fino al 1994, la flotta complessiva delle unità da 53 piedi
è rimasta per lo più la stessa (circa 1.500 unità)
ma da quel momento è aumentata secondo un fattore superiore
a 10.
La dimensione dei 53 piedi è pronta ad acquisire ulteriore
importanza con l'ingresso del settore nel nuovo millennio, allorquando
potrebbe persino arrivare a sostituire i propri rivali da 48 piedi.
La APL nel 1998 ha provveduto ad acquistare un numero considerevole
di 53 piedi, allorquando ha ricevuto in consegna 2.500 unità
raddoppiando così le proprie riserve di tale equipaggiamento.
Prima di questa iniziativa, essa si era concentrata quasi esclusivamente
sulle unità interne da 48 piedi.
L'iniziativa della APL da quel momento è stata imitata
dalla UP e dalla Norfolk Southern, che hanno entrambe incrementato
le proprie ordinazioni dei 53 piedi a spese delle unità
da 48 piedi. Le ultime informazioni al riguardo suggeriscono che
un totale complessivo di 7.500 unità da 53 piedi potrebbe
arrivare presso queste due società nei prossimi uno-due
anni, rispetto alle poche centinaia di 48 piedi. Inoltre, si dice
che entrambe abbiano rivisto verso l'alto le proprie esigenze
in fatto di containers da 53 piedi nei prossimi mesi. Infine,
è stato riportato che i contenitori da 53 piedi ordinati
dalla UP presentano un'altezza del portellone pari a 109 pollici,
più affine a quella del modello della JB Hunt, anche se
in questo caso si tratta di unità senz'altro accatastabili.
(da: Containerisation International, aprile 1999)
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