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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 10/2006 - OTTOBRE 2006 |
Legislazione
Maersk diffidata per lo stivaggio
La P&O Nedlloyd della AP Møller-Maersk è stata ritenuta parzialmente responsabile per il crollo delle pile di containers sulla P&O Nedlloyd Genoa a gennaio del 2006 dalla MAIB (branca investigativa sugli incidenti marittimi del Regno Unito).
Si tratta della prima volta che tale informazione viene resa pubblica e ciò potrebbe comportare enormi implicazioni di natura assicurativa per i caricatori, particolarmente in relazione a tutti gli altri casi di crollo di pile di contenitori fatti registrare all'inizio di quest'anno.
In occasione dell'incidente occorso alla P&O Nedlloyd Genoa, 27 containers sono stati perduti fuoribordo nel Canale della Manica, mentre altri 28 sono crollati sul ponte in condizioni di maltempo.
Sebbene si dica che il proprietario abbia adottato ragionevoli precauzioni per prevenire qualsiasi danno nel corso della tempesta, sono entrati in gioco altri fattori.
Tra questi, vi sono quelli riportati dalla MAIB: "La (nostra) indagine ha rivelato che i requisiti prescritti dal manuale di carico delle merci non sono stati rispettati, tanto che la distribuzione dei pesi nello spazio n. 34 era fuori dai limiti consentiti.
I fissaggi dei contenitori in questione nello spazio n. 34 sono andati distrutti, ma si pensa che sia probabile che la stiva fosse sufficientemente oltre i limiti consentiti a causa del forte rollio da indurre il contenitore refrigerato situato più in basso nella Fila 07 a deformarsi e crollare, ingenerando un crollo progressivo di tutta la fila".
Fino ad ora, le società di classificazione che conducono indagini sul fenomeno dei crolli delle pile di contenitori sono state riluttanti ad incolpare i vettori marittimi (od i loro stivatori), mentre è stata investigata a fondo l'efficienza dei blocchi di fissaggio completamente automatici.
Si continua a lavorare per appurare se le forze prodotte dal mare su tali attrezzature possano a volte essere molto più grandi di quelle stimate.
Le implicazioni per i caricatori consistono nel fatto che i vettori marittimi potrebbero non essere sempre attrezzati circa la difesa contro i "pericoli marini" quando hanno a che fare con il crollo delle pile di contenitori, il che sta a significare che potrebbe esserci un numero maggiore di reclami da definire.
La MAIB, tuttavia, si è affrettata a precisare che il suo ruolo non è quello di attribuire le colpe, bensì solo di chiarire i fatti.
Anche i caricatori non sono esenti da critiche, dal momento che i pesi di diversi carichi containerizzati sono stati dichiarati non esattamente.
(da: Contanerisation International, settembre 2006, pag. 14)
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