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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXV - Numero 2/2007 - FEBBRAIO 2007 |
Progresso e tecnologia
La APL lancia i test sull'emulsione del carburante
La linea di navigazione APL, con sede a Singapore, ha lanciato a gennaio la fase di collaudo di una tecnologia per l'emulsione dei carburanti che potrebbe condurre alla riduzione sino al 20% delle emissioni dell'ossido di azoto dalle proprie navi.
Sulla APL Singapore, nave da 5.100 TEU della linea di navigazione in questione, è stata installata una nuova apparecchiatura per l'emulsione del carburante con acqua, nella quale l'acqua viene iniettata nel carburante bruciato dal motore principale della nave, che ci si aspetta che comporti un livello minore di emissioni di particolati ed ossido di azoto.
Inoltre, sono state posizionate nei cilindri del motore delle valvole a scorrimento al fine di evitare fuoriuscite durante la combustione e che dovrebbero comportare un uso maggiormente efficace del carburante. La linea di navigazione sta altresì effettuando collaudi su un nuovo sistema di lubrificazione che riduce del 20-50% il consumo dei cilindri.
La MAN Diesel, ditta produttrice del motore della APL Singapore, ha confermato che, se i risultati saranno positivi, essa prenderà in considerazione l'emulsione del carburante quale caratteristica standard dei propri motori marini. La linea di navigazione ha aggiunto che potrebbe dotare anche le proprie altre navi con il congegno.
Il progetto è supportato dai porti di Los Angeles e Long Beach, che, unitamente al Carb (Consiglio della California per le Risorse dell'Aria), alla EPA (Ente per la Protezione dell'Ambiente degli Stati Uniti) ed a quattro gruppi statali per il controllo della qualità dell'aria, hanno dato il via al Caap (Piano di Azione per l'Aria Pulita) della baia di San Pedro. Ci si aspetta che nel giro di un mese possano aversi i primi risultati del progetto della APL, che è in corso di monitoraggio da parte della Riverside University della California.
Nel contempo, il Caap, la cui durata è prevista in cinque anni, è finalizzato a ridurre almeno del 45% l'inquinamento atmosferico presso i due porti mediante un certo numero di meccanismi. In primo luogo esso mira all'introduzione di oneri commisurati all'impatto dell'inquinamento che, ad esempio, comporterà l'applicazione di maggiori oneri di ingresso nel porto ai "camion sporchi", così come all'adozione di provvedimenti simili nei confronti de propri clienti vettori.
Esso sta inoltre lavorando assieme al Carb ed alla EPA al fine di approntare ed istituire gli standard sulla qualità dell'aria in tutta l'area della baia di San Pedro. I porti sono anche impegnati nello sviluppo dell'uso della corrente elettrica fornita dalla rete di terra per le navi ormeggiate. Long Beach renderà tale procedura operativa presso 10-16 ormeggi nel giro dei prossimi cinque anni e Los Angeles presso 15 ormeggi nello stesso periodo di tempo. Nel giro di 10 anni, tutte le navi containerizzate e da crociera che faranno scalo presso i due porti useranno la rete elettrica di terra.
Geraldine Knatz, direttore esecutivo del porto di Los Angeles, ha dichiarato: "Non potremo assolutamente far crescere i nostri porti per accogliere i futuri volumi di merci trasportate senza un piano esauriente come questo, finalizzato a minimizzare l'inquinamento correlato alle attività portuali nella nostra regione".
(da: Cargo Systems, gennaio e febbraio 2007, pag. 29)
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