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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXV - Numero 4/2007 - APRILE 2007 |
Porti
Porti europei ancora in paradiso
I porti containerizzati europei lo scorso anno si sono mantenuti ancora molto attivi, grazie principalmente ai persistenti forti incrementi delle importazioni dalla Cina.
Secondo i dati provvisori disponibili alla metà di febbraio, i traffici che passano attraverso i porti della fascia Amburgo/Le Havre sono cresciuti dell'8,5% nel 2006.
Tuttavia, questa cifra è risultata minore dell'incremento del 10,4% fatto registrare nel 2005 e della crescita del 13,3% conseguita nel 2004.
Come si può vedere dalla tabella, le migliori prestazioni sono state ottenute da Bremerhaven (più 19,1%), in parte grazie al trasferimento dei traffici della P&O Nedlloyd da Amburgo all'infrastruttura della Maersk Line a Bremerhaven.
La crescita di Amburgo del 9,1% sino ad 8,9 milioni di TEU l'ha portato ancora più vicino a divenire il maggior porto containerizzato d'Europa, dato che i traffici di Rotterdam sono cresciuti solamente del 4% sino a 9,6 milioni di TEU.
Quest'ultimo non è stato certo agevolato dalle difficoltà operative nell'ambito dello ECT, a causa della imperfetta implementazione di un nuovo sistema elettronico per la gestione del terminal containers presso la sua infrastruttura Delta.
Sia Amburgo che Bremerhaven hanno tratto notevoli vantaggi dai carichi di trasbordo alla volta del Baltico.
Ad esempio, i porti russi di San Pietroburgo e Kaliningrad hanno incrementato i propri traffici complessivi di un rimarchevole 31,6% sino a 1,5 milioni di TEU.
Altrove, Zeebrugge ha tratto profitto dall'apertura del nuovo terminal della APT Terminals a settembre.
I due porti di punta del Regno Unito, Felixtowe e Southampton, hanno incrementato i propri traffici combinati del solo 5,3%, sebbene tale risultato sia stato notevolmente migliore rispetto alla diminuzione dell'1% fatta registrare nel 2005 e leggermente superiore rispetto alla crescita del 4,6% conseguita nel 2004.
RISULTATI IN TEU DEI PORTI EUROPEI NEL 2006 |
Porto |
2006 |
2005 |
Cambiamento % |
Nord Europa
|
|
Amburgo |
8.861.545 |
8.120.438 |
9,1 |
Bremerhaven |
4.450.000 |
3.735.574 |
19,1 |
Rotterdam |
9.600.482 |
9.230.769 |
4,0 |
Anversa |
7.018.799 |
6.486.875 |
8,2 |
Zeebrugge |
1.640.000 |
1.407.725 |
16,5 |
Le Havre |
2.130.000 |
2.118.509 |
0,5 |
Totale Nord Europa |
33.700.826 |
31.099.890 |
8,4 |
Regno Unito
|
|
Felixtowe* |
3.000.000 |
2.900.000 |
3,4 |
Southampton |
1.500.306 |
1.375.000 |
9,1 |
Totale Regno Unito |
4.500.306 |
4.275.000 |
5,3 |
Mediterraneo
|
|
Barcellona* |
2.300.000 |
2.071.481 |
11,0 |
Valencia* |
2.609.600 |
2.409.821 |
8,3 |
Marsiglia/Fos |
941.400 |
906.064 |
3,9 |
Genova |
1.419.335 |
1.383.368 |
2,6 |
La Spezia* |
1.137.000 |
1.024.455 |
11,0 |
Trieste |
220.661 |
201.290 |
9,6 |
Totale Mediterraneo |
8.627.996 |
7.996.479 |
7,9 |
Nota: * = dati stimati
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Fonti: Liner Intelligence (www.ci-online.co.uk) e porti
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Entrambi i porti hanno cominciato a recuperare alcuni carichi di trasbordo perduti a favore del continente nel 2005.
I principali porti che fungono da porte d'accesso del Mediterraneo Occidentale hanno conseguito una crescita del 7,9% nel 2006, rispetto al 5,4% del 2005 ed al 7,1% nel 2004.
Si tratta di cifre assai modeste se confrontate con quelle dei principali porti del Mar Nero di Costanza, Ilychevsk, Odessa e Novorossysk, i cui traffici sono cresciuti del 28,7% sino ad 1,95 milioni di TEU.
Si attendono ancora i dati sulla Turchia, ma la crescita ad Ambarli ed a Haydarpasa (Istanbul) era già stata superiore al 18% nei primi sei mesi del 2006, sino a 704.887 TEU.
A differenza dei carichi che passano dalle porte d'accesso dell'Europa del Nord, la maggior parte di questi traffici dell'Europa Orientale vengono trasbordati da altri porti hub del Mediterraneo, quali Port Said, Gioia Tauro, Marsaxlokk e Pireo, il che rende difficile qualsiasi confronto con i porti del Nord Europa.
(da: Containerisation International, marzo 2007, pag. 32)
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