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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVI - Numero 7/2008 - LUGLIO 2008
Trasporto marittimo
L'ESC accusa i vettori di applicare sovrapprezzi eccessivi
Le ricerche recentemente commissionate dal Consiglio dei
Caricatori Europei mostrano come i vettori abbiano applicato prezzi
notevolmente più alti ai caricatori a causa dell'aumento del
prezzo del carburante nelle direttrici di traffico Asia/Europa e
transatlantica.
Secondo i calcoli della Meyrick and Associates, i vettori
marittimi che effettuano operazioni nella direttrice di traffico
transatlantica avrebbero applicato ai caricatori un BAF (fattore di
aggiustamento sui rifornimenti) pari a 185 dollari USA/TEU al
momento dell'elaborazione della ricerca, oltre ai 607 dollari/TEU
stabiliti dai membri del TACA (Accordo Conferenza TransAtlantico).
Pure il BAF di 456 dollari USA/TEU della Far Eastern Freight
Conference, peraltro, è stato di quasi 100 dollari USA/TEU
troppo alto.
Poiché le linee di navigazione non appartenenti a
conferenze solitamente applicano gli stessi sovrapprezzi delle linee
di conferenza, il danno per i caricatori è inevitabile, a
meno che essi non siano grandi abbastanza da poter negoziare tariffe
di nolo "tutto compreso" più accettabili.
Commentando questi risultati, Nicolette van der Jagt,
segretario generale dell'ESC, ha dichiarato: "Avevamo già
i nostri sospetti sul fatto che i caricatori che pagano tali
sovrapprezzi venissero assoggettati a prezzi eccessivi, ma i
risultati di quest'analisi hanno sorpreso persino l'ESC.
Dovremo discutere queste cifre con i vettori.
L'analisi della Meyrick dovrà essere portata a
conoscenza dei vettori per capire come e perché essa pervenga
a calcolare BAF molto più bassi rispetto a quelli imposti
dalla FEFC e specialmente dal TACA.
Dobbiamo eliminare la confusione ed ottenere maggiore
trasparenza nei prezzi.
L'ESC, com'è sua tradizione, si oppone a tutti i
sovrapprezzi che non servano davvero a riequilibrare un imprevisto e
significativo aumento temporaneo dei costi.
Da sempre sosteniamo con forza l'inclusione dei costi del
carburante nella tariffa di nolo complessiva e lasciamo poi al
caricatore il compito di concordare con il vettore se comprendervi
qualsivoglia accomodamento per incrementi (o decrementi) imprevisti
dei costi.
Ovviamente, non siamo ciechi di fronte agli aumenti dei prezzi
del petrolio verificatisi lo scorso anno, l'entità dei quali
ha in effetti preso di sorpresa molti; ma, sulla scorta di
quest'ultima valutazione, noi suggeriamo che ci siano buone ragioni
perché i caricatori stiano molto attenti a quale livello di
sovrapprezzo accettano"
Continua la van der Jagt: "Una volta giunto ottobre,
quest'anno, sarà importantissimo per i caricatori ed i
vettori poter disporre di un metodo affidabile e fidato per il
calcolo dei consumi di carburante e dei costi delle navi che
utilizzano, sulle rotte che essi servono e sui parametri di servizio
che scelgono (quali la frequenza, la velocità, il tipo di
carburante, ecc.).
Dobbiamo essere in grado di toglierci qualsiasi dubbio sui
costi del carburante previsti nei singoli accordi, allo scopo di far
sì che caricatori e vettori possano istituire tra loro
relazioni fondate sulla fiducia: cosa che il sistema ed i meccanismi
delle conferenze non sono riusciti a fare in precedenza".
Alla richiesta di commentare le accuse di eccessivo rialzo dei
sovrapprezzi da parte dell'ESC, Rod Riseborough, c.e.o. della FEFC,
ha fatto notare: "Dal momento che dobbiamo ancora esaminare i
calcoli della Meyrick and Associates, non ci è possibile fare
commenti.
La nostra formula è stata concordata con l'ESC sin dal
1994 e troviamo perciò strano che esso da allora non si sia
mai consultato con noi in ordine agli incrementi od ai decrementi
annunciati successivamente nel giro del periodo di 30 giorni di
preavviso richiesto". (da: Containerisation
International, giugno 2008, pag. 24)
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