Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVI - Numero 8/2008 - AGOSTO 2008
Legislazione
L'indovinello
dei consorzi marittimi
Chiunque avesse
pensato che il conflitto normativo tra vettori marittimi e
caricatori nell'ambito dell'Unione Europea sarebbe
finito con l'abolizione delle conferenze di linea il 17
ottobre 2008, dovrebbe adesso ripensarci.
La revisione della
Commissione Europa sul modo in cui i vettori marittimi concorrenti
attualmente congiungono le forze nei consorzi presenta tutti i
crismi di un altro prolungato dibattito, con pericolose conseguenze.
Sebbene la Direzione
Generale per la Concorrenza della Commissione Europea abbia
recentemente chiarito di ritenere ancora che i consorzi siano una
buona cosa per i caricatori, sembra che questa volta stia per essere
intrapresa una valutazione molto più rigorosa del regolamento
823/2000, rispetto all'ultima superficiale revisione del 2004.
Il regolamento
dell'esenzione per categoria definisce come le linee di
navigazione possano suddividere lo spazio reciprocamente sulle
proprie navi nei consorzi, quali la Grand Alliance o la CKYH
Alliance.
Esso dovrebbe essere
rinnovato ad aprile del 2010 ed in seguito solo quelle procedure che
si riterrà che corrispondano meglio agli interessi dei
vettori marittimi e dei loro clienti resteranno esenti dalle normali
normative anti-trust.
Fabrizia Benini,
funzionaria dell'unità trasporti della Direzione per la
Concorrenza della Commissione Europea, ha dichiarato: “Il
regolamento ha comunque bisogno di essere modificato, al fine di
tener conto della fine delle conferenze di linea nell'Unione
Europea nel prossimo mese di ottobre, di modo che il momento è
quello giusto per rivedere anche le altre cose”.
Per dare il via alla
procedura, all'inizio dell'anno scorso è stato
inviato un questionario a tutte le parti interessate e adesso i
ministri degli stati membri devono essere consultati in ordine a ciò
che dovrebbe accadere prossimamente.
Precisa la Benini: “Ci
si aspetta che il processo di revisione richieda molto tempo, il che
spiega perché si è cominciato così presto.
Noi speriamo di
riuscire a pubblicare una bozza di proposta fra settembre ed
ottobre, una volta sentiti gli stati membri; quindi, gli operatori
del settore avranno da quattro a sei settimane per rilasciare
commenti.
Dopo di che, dovremo
tornare nuovamente dagli stati membri, prima di essere in grado di
pubblicare la versione definitiva del documento”.
Occorre non confondere
la pubblicazione di cui si parla qui con le linee-guida definitive
della Commissione Europea su come la normativa sulla concorrenza
dovrebbe essere interpretata dai vettori marittimi una volta che le
conferenze di linea saranno divenute illegali nell'Unione
Europea il prossimo 17 ottobre, quando verrà abrogato il
regolamento sulle esenzioni per categoria 4056/86, evento ugualmente
atteso prima della metà di ottobre.
Come al solito, la
Commissione Europea non svela le proprie carte sul proprio pensiero
in ordine a come dovrebbe essere modificato il regolamento 823, ma
non può essere irrilevante il fatto che la Commissione
Europea sia stata recentemente incaricata di indagare sul modo in
cui le navi rinfusiere operano nei pool non di linea, che non è
disciplinato dal regolamento 823, e, secondo varie fonti del
settore, pare che non le sia piaciuto tutto ciò che ha
scoperto.
Altra cosa di rilievo
è forse il modo in cui la Commissione Europea ha recentemente
lanciato una consultazione pubblica sul funzionamento di un
regolamento sull'esenzione per categoria in relazione al
settore delle assicurazioni, che consente certi accordi di
collaborazione fra compagnie di assicurazione, fra cui l'istituzione
di condizioni politiche standard non vincolanti, lo scambio di
informazioni statistiche per il calcolo dei rischi e la
realizzazione di pool assicurativi.
Ciò premesso,
sembra che i regolamenti sulle esenzioni per categoria siano molto
più sotto i riflettori di prima.
Neelie Kroes,
Commissario per la Concorrenza, fa notare: “Abbiamo bisogno di
verificare come ciascuna esenzione per categoria funzioni in pratica
e se ci siano spazi sufficienti per rinnovarla.
Gli specifici
regolamenti sulla concorrenza per settore sono strumenti giuridici
eccezionali.
Se devono esserci
regole specifiche per un settore particolare (che assicurino
l'immunità anti-trust), ho bisogno di convincermi che
esse siano giustificate nel senso che apportino reali vantaggi alla
concorrenza ed ai consumatori”.
L'argomento sta
diventando particolarmente interessante nel settore di linea dato
che, nelle loro risposte al questionario della Commissione Europea,
i vettori marittimi membri della ELAA (Associazione Europea per gli
Affari di Linea) hanno richiesto alcuni cambiamenti di ampia
portata.
Quello di maggiore
importanza si riferisce all'abolizione del tetto del 35% delle
quote di mercato imposto a ciascun consorzio in ogni direttrice di
traffico.
Il tetto era stato
imposto dalla Commissione Europea al fine di evitare che i consorzi
stabilissero una posizione dominante di cui si potesse abusare, di
modo che la sua abolizione rappresenta una proposta intrigante.
Chris Bourne, c.e.o.
della ELAA, commenta: “Ovviamente, maggiore sarà la
quota di mercato che ai consorzi sarà consentito possedere,
meglio sarà per tutti, dal momento che navi più grandi
significano maggiori economie di scala ed un ambiente molto più
salutare”.
Le navi certamente
stanno diventando più grandi e le navi più grandi sono
“più verdi”, di modo che Bourne non ha tutti i
torti, ma i caricatori potrebbero senza dubbio interpretare la
proposta come una minaccia alla gestione di una concorrenza libera e
leale.
Se la cosa venisse
accettata, portata alle sue estreme conseguenze, un consorzio
potrebbe controllare tutte le navi presenti in una direttrice di
traffico, creando così l'ambiente giusto per aumentare
le tariffe di nolo mediante la fornitura della sola capacità
appena sufficiente a far fronte alla domanda.
Tale prassi, alla
fine, dovrebbe incoraggiare nuovi concorrenti ad intervenire, ma è
dubbio che essi possano disporre di economie di scala bastevoli a
porre una seria minaccia.
Al fine di agevolare
l'analisi di come le attuali regole funzionino in pratica, la
tabella in basso mostra il confronto fra i principali consorzi ed
alcuni dei loro concorrenti che effettuano operazioni nella
direttrice di traffico dall'Estremo Oriente all'Europa
del Nord al 1° gennaio 2008, così come calcolato da
Containerisation International nella sua indagine “Offerta e
domanda future per i servizi di linea 2007-2009”.
CONFRONTO FRA I
PRINCIPALI CONSORZI ED ALCUNE SINGOLE LINEE DI NAVIGAZIONE CHE
EFFETTUANO OPERAZIONI DALL'ESTREMO ORIENTE AL NORD EUROPA
AL 1° GENNAIO 2008
Consorzio / Linea
Numero di servizi
settimanali
Numero totale
delle navi
Quota di mercato
della capacità
navale *
CKYH 1
8
58
20%
Grand Alliance 2
4
36
13%
NWA 3
4
34
11%
PIL / Wan Hai
1
8
1,8%
Maersk Line
6
50
20%
MSC
3
33
8%
Note: 1
= Coscon, K Line, Yang Ming e Hanjin; 2 = OOCL, Hapag
Lloyd, NYK e MSC; 3 = MOL, APL e HMM; * = dedotto lo
spazio per i carichi di trasbordo.
Fonte: Indagine di
Containerisation International “Offerta e domanda future per
i servizi di linea 2007-2009”.
Le quote di mercato
per ciascun consorzio o ciascuna linea mostrano la percentuale della
loro capacità navale rispetto al totale fornito da tutti i
vettori marittimi e non la percentuale dei carichi trasportati, di
modo che occorre trattare questi dati con molta cautela.
Il tetto alla quota di
traffico imposto sulla percentuale di carico trasportato è
parecchio più difficile da calcolare, dal momento che la
definizione del mercato containerizzato complessivo in ciascun
direttrice di traffico su cui si basa è aperta ad
un'interpretazione assai lata.
Alcuni traffici
possono essere containerizzati dal punto di vista commerciale solo
quando le tariffe delle rinfuse diventano troppo elevate.
Si può
sostenere che altri traffici, come lo sono alcuni carichi
refrigerati, possano essere containerizzati solo in certi periodi
della stagione.
Nel periodo di punta,
normalmente decollano le navi refrigerate specializzate.
Si potrebbe anche
sostenere che i veicoli assemblati potrebbero essere gettati nel
calderone, essendo containerizzabili, anche se solo una frazione del
totale viene movimentata in tal modo.
Un ulteriore problema
sorge quando i carichi possono essere spediti da due regioni
diverse, come dall'Europa centrale all'Europa
settentrionale ed al Mediterraneo.
Ovviamente, maggiori
sono le dimensioni che caratterizzano il calderone complessivo,
maggiori saranno le dimensioni del tetto al 35% in termini reali.
Se tutti i carichi
containerizzabili dovessero esservi gettati dentro, il 35% potrebbe
crescere sino a ben oltre il 50% in termini reali in alcuni dei
traffici più esili.
La ELAA ha altresì
proposto che ai consorzi fosse più chiaramente consentito di
condividere lo spazio con altri consorzi nelle medesime direttrici
di traffico e che ai consorzi membri venisse permesso di scambiare
slot con altre linee di navigazione in un'ampia varietà
di altri modi.
Essa ha ottime ragioni
per fare così, compreso il risultato consistente nel fatto
che i caricatori conseguirebbero una copertura portuale di gran
lunga migliore.
Essa sostiene che le
navi stanno diventando più grandi, di modo che non tutti i
porti possono essere serviti a causa dei limiti di pescaggio.
Anche la velocità
delle navi oggi è in corso di riduzione a causa della
necessità di risparmiare carburante, il che rende i tempi di
viaggio fra alcune coppie di porti inaccettabilmente lunghi per
tutta una serie di caricatori.
Entrambi i problemi
possono essere risolti in modo conveniente mediante scambi di slot
con altri vettori ed in effetti vengono regolarmente risolti in
questo modo al di fuori dell'Unione Europea, dove le regole
sulla concorrenza sono meno rigorose.
I vettori marittimi
ribattono che il regolamento 823 è assai più rigoroso
della normativa sulla concorrenza applicata nella maggior parte
degli altri paesi, di modo che il rilassamento delle sue restrizioni
potrebbe contribuire ad allineare maggiormente la normativa con le
prassi globali.
Le cose potrebbero
benissimo stare così, ma questa argomentazione non ha
impedito alla Commissione Europea di vietare le conferenze di linea
nell'Unione Europea stessa.
Vale la pena
sottolineare che le conferenze di linea saranno ancora consentite in
tutti gli altri paesi dopo il 17 ottobre 2008, il che permette
l'istituzione di tariffe di nolo, in aggiunta alle quali gli
accordi negoziati negli Stati Uniti possono esprimere
raccomandazioni sugli incrementi dei prezzi e sui sovrapprezzi;
tutto questo, va ben al di là di ciò che sarà
consentito nei traffici da e per l'Unione Europea dal prossimo
17 ottobre.
I membri della ELAA
altresì vorrebbero che la Commissione Europea prendesse in
considerazione l'ipotesi di abolire il periodo massimo di 36
mesi rispetto al quale i membri possono essere vincolati ai
consorzi, lasciandoli liberi di trattare l'un l'altro
con minori impedimenti.
Quando questa regola
venne introdotta, si era sostenuto che i membri avrebbero dovuto
essere liberi di andare e venire dopo non meno di 36 mesi sulla base
del fatto che la scelta dei clienti avrebbe allora avuto
un'influenza pratica.
I vettori marittimi
sostengono che, dal momento che molte delle loro navi vengono ora
prese in leasing o noleggiate per periodi di tempo compresi fra gli
8 ed i 10 anni, i membri dei consorzi di conseguenza dovrebbero
poter essere in grado condurre trattative fra loro.
Mettendo assieme tutte
queste raccomandazioni, la ELAA ha dato ai caricatori molto da
pensare al riguardo, di modo che sarà intrigante assistere a
come la Commissione Europea reagirà alle sue proposte di
normativa nei prossimi due mesi.
L'ESC (Consiglio
dei Caricatori Europei), che rappresenta gli importatori ed
esportatori europei, e la CLECAT, l'associazione europea dei
servizi di spedizione, trasporto, logistica e dogane, supportano
ancora il diritto dei vettori marittimi di continuare a lavorare
assieme nei consorzi.
Tuttavia, nella loro
richiesta alla Commissione Europea, essi hanno espresso un certo
numero di preoccupazioni commerciali circa il futuro.
Ci sono state anche
molte risposte presentate dai caricatori direttamente alla
Commissione Europea.
Alla richiesta di
commentare le controverse proposte della ELAA, Nicolette van der
Jagt, segretario generale dell'ESC, ha risposto: “Ovviamente,
siamo preoccupati, ma il prossimo passo in questo procedimento di
revisione per la Commissione Europea sarà quello di valutare
le risposte di tutti quanti e quindi di assumere iniziative di
conseguenza.
Se ce lo verrà
chiesto, faremo i nostri commenti in anticipo, ma altrimenti
attenderemo le sue proposte prima di dire ancora qualcosa”.
Un importante
caricatore ben conosciuto in Europa fa notare: “Detto tra noi,
posso affermare di non essere d'accordo sulla revoca e persino
sulla mera modifica delle soglie della quota di mercato quali sono
oggi.
Sto ancora cercando di
capire la logica secondo la quale la ELAA chiede che gli scambi di
slot, le sostituzioni ed i noleggi di slot vengano inseriti nel
contesto del regolamento sull'esenzione per categoria, ma
ancora non mi sono fatto un'opinione in merito.
Lo stesso dicasi per
il limite dei 36 mesi per gli accordi fra consorzi”.
Steven Cox, dirigente
del trasporto merci marittimo globale della Heinz, importante
produttore di generi alimentari, osserva: “Anche noi, allo
stesso modo, non abbiamo obiezioni da sollevare nei confronti dei
consorzi, ma dobbiamo far sì che qualsiasi revisione del
regolamento 823 non si limiti ad assicurare ai vettori marittimi
vantaggi simili a quelli delle conferenze.
La nostra reazione
inziale a quello che è stato proposto dalla ELAA è il
convincimento che vi sia più di una piccola allusione a ciò,
sfortunatamente; perciò, stiamo aspettando con vivo interesse
il prossimo passo della Commissione Europea.
Lo spazio è di
sicuro degno di attenzione”. (da: Containerisation
International, luglio 2008, pagg. 54-55)
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