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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVI - Numero 8/2008 - AGOSTO 2008
Legislazione
Dissidio fra ESC e
Commissione Europea per i costi aggiuntivi sull'autotrasporto
Lo ESC (Consiglio dei
Caricatori Europei) si è nuovamente appellato alla
Commissione Europea affinché tenga conto del punto di vista
dell'industria europea prima di pervenire alla normativa
definitiva sugli oneri da applicare all'autotrasporto, fra i
quali, per la prima volta, dovrebbero essere compresi i costi
esterni relativi alla pulizia.
La Commissione Europea
si accinge a pubblicare un Libro Bianco sull'argomento, basato
sulla ricerca condotta a partire dal 2006, dopo che il Parlamento
Europeo le aveva chiesto di produrre “un modello generalmente
applicabile, trasparente e comprensibile per la valutazione di tutti
i costi esterni che servisse da base per i futuri calcoli degli
oneri sulle infrastrutture”.
Le argomentazioni a
favore dell'interiorizzazione dei costi esterni, quali quelli
correlati all'inquinamento, agli incidenti ed alla riduzione
del rumore, si fondano sulla constatazione del fatto che, a meno che
ciascuna modalità di trasporto non paghi la propria giusta
quota, il trasferimento dei traffici verso modalità più
attraenti dal punto di vista ambientale non potrà avvenire
nel modo corretto.
Peraltro, Nicolette
van der Jagt, segretario generale dello ESC, sostiene: “Anche
se il principio secondo cui “colui che inquina di più,
paga di più” potrebbe sembrare corretto a prima vista,
in realtà non rappresenta una risposta adeguata al problema e
finirà per tradursi in un modo facile per raccogliere tasse
dal settore.
Esso non si fonda su
una qualche seria analisi dei costi/benefici, ma renderà
solamente più costosi i trasporti stradali affidabili,
efficaci ed essenziali.
Questo approccio potrà
fare poco per ridurre l'impatto ambientale od i costi
derivanti dal trasporto merci stradale, a meno che i proventi che ne
derivano non vengano reimpiegati in programmi finalizzati
all'eliminazione della congestione, alla riduzione del rumore,
alla riduzione dell'inquinamento ed alla prevenzione degli
incidenti sulle strade in cui vengono raccolti gli oneri”.
Lo ESC ha altresì
richiesto alla Commissione Europea di includere i veicoli privati
nelle sue linee-guida in ordine alla quantificazione dei costi
esterni da ribaltare sugli utenti del trasporto.
Ed è proprio
uno dei tanti gruppi di utenti a sollevare queste obiezioni:
l'Associazione Europea dei Produttori di Automobili, ad
esempio, si è addirittura spinta ad affermare che i costi
correlati alla congestione sono già sostenuti dagli
automobilisti che li hanno causati.
Lo stesso vale per
circa i due/terzi dei costi relativi agli incidenti, che sono
coperti dalle compagnie di assicurazioni.
L'associazione
afferma inoltre che i costi correlati al rumore sono in parte
interiorizzati, dal momento che gli automobilisti vengono utilizzati
per finanziare i provvedimenti per la protezione dal rumore.
Anche i residenti
danneggiati ricevono una parziale compensazione sotto forma di
canoni di affitto più bassi per le proprie abitazioni.
Partendo da tali
presupposti, restano da interiorizzare solo i costi inerenti
all'inquinamento atmosferico ed al clima e, in percentuale,
quelli relativi al rumore ed agli incidenti. (da:
Containerisation International, luglio 2008, pag. 23)
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