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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVI - Numero 9/2008 - SETTEMBRE 2008
Trasporto marittimo
Tempo di sfide per i traffici containerizzati nordamericani
I traffici di linea da e per gli Stati Uniti stanno cambiando ed
il precedente grande flusso di merci in arrivo negli USA sta facendo
marcia indietro.
La principale ragione di questa svolta sta nel basso valore del
dollaro USA nei confronti di varie valute.
Ciò ha comportato una maggiore competitività delle
merci prodotte negli Stati Uniti.
Inoltre, la fiducia dei consumatori è stata scossa dal
depresso mercato immobiliare statunitense e dall'instabilità
creditizia a livello globale, che sta colpendo vari settori
dell'economia.
Un'analisi dei principali traffici di linea evidenzia la natura
dei cambiamenti che stanno avendo luogo: i volumi movimentati
nell'ambito dei primari traffici transpacifici finora quest'anno
sono in diminuzione.
E' significativo il fatto che le importazioni dall'Estremo
Oriente siano orientate dai consumatori e dal mercato immobiliare,
mentre negli ultimi anni la mobilia era stato il singolo maggior
prodotto movimentato.
Al contrario, le esportazioni sono in aumento di oltre il 20%;
alle derrate del tipo materie prime, quali la carta straccia, i
rottami di metallo, le balle di fieno, il legname ed i prodotti
forestali, si sono aggiunti articoli di maggior valore, quali
macchinari ed una moltitudine di prodotti deperibili.
Secondo l'ultima "Analisi di mercato: la domanda ed offerta
futura per i servizi di linea 2007/09 - aggiornamento a luglio"
di Containerisation International, le esportazioni dal Nordamerica
all'Asia ammonteranno complessivamente a 5,2 milioni di TEU nel 2008
(+19%), con un ulteriore aumento del 15% nel 2009.
Quanto alla direzione est, l'ultimo rapporto suggerisce un calo
(-0,15%) dei traffici quest'anno, con una modesta ripresa nel corso
del 2009 (+5%).
Altrove, le cose stanno in modo simile, dato che i flussi in
entrata negli Stati Uniti dal Nord
Europa e dal Mediterraneo sono notevolmente diminuiti lo scorso
anno e caleranno ulteriormente nel 2008.
Per quanto attiene il settore del Nord Europa, il rapporto della
rivista sopra citata prevede un calo dei traffici containerizzati
del 5% (sino a 2,3 milioni di TEU) quest'anno con una ulteriore
attenuazione (3%) nel 2009.
Al contrario, i flussi di carico in direzione contraria si sono
librati verso l'alto, con un incremento del 13,5% nel 2007, mentre
si prevedono tassi di crescita del 15% e 12% rispettivamente nel
2008 e 2009.
I crescenti livelli di consumo in Europa centro-orientale, dove
le multinazionali statunitensi hanno investito in associazioni
d'impresa manifatturiere, hanno costituito un fattore in tale
processo.
Esso, peraltro, può essere altresì attribuito ad
una modifica delle modalità di approvvigionamento, dal
momento che molte merci che negli Stati Uniti normalmente venivano
acquistate da paesi quali la Germania, la Francia, i Paesi Bassi ed
il Regno Unito adesso vengono procurate in paesi a più basso
costo dell'Estremo Oriente.
Nel bacino del Mediterraneo il cambiamento è stato ancora
più spettacolare, dato che le esportazioni dagli Stati Uniti
sono aumentati del 25% nel 2007 ed è previsto che aumentino
del 12% quest'anno e nel 2009, quando i traffici ammonteranno ad 1,2
milioni di TEU.
Al contrario, i flussi di carico in direzione opposta stanno
scivolando verso il basso, dato che il rapporto di Containerisation
International prevede un calo di quasi il 25% fra la fine del 2006 e
la fine del 2009.
Anche se, in linea di principio, i cambiamenti hanno contribuito
ad appianare lo squilibrio fra i carichi destinati agli Stati Uniti,
essi peraltro si sono dimostrati un'ardua sfida sia per i caricatori
che per le imprese del trasporto di linea. (da:
Containerisation International, Regional Review North America,
agosto 2008, pag. 3)
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