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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVII - Numero 8/2009 - AGOSTO 2009
Porti
Novità per il lavoro portuale in Spagna
Il modo di pensare nel settore del lavoro portuale in Spagna sta
cambiando.
La realtà che si fa strada è che le nuove
pressioni di natura concorrenziale - quali quelle ad esempio
apportate dai terminal marocchini Tangier Med per il trasbordo di
contenitori - richiedono una risposta appropriata.
Un nuovo accordo sul lavoro raggiunto presso il Malaga Container
Terminal conferma quanto detto sopra.
Esso comprende in sé significative concessioni da parte
dei lavoratori, i quali riconoscono l'esigenza del terminal di
tagliare i costi ed in genere di snellirsi al fine di essere
maggiormente competitivo.
Il nuovo accordo siglato fra la dirigenza del terminal ed i
rappresentanti dei portuali contiene le seguenti caratteristiche
innovative:
una riduzione salariale del 25% finalizzata a ridurre il costo
del lavoro per contenitore;
una riduzione del numero di stivatori impiegati per nave;
infine, provvedimenti atti ad incrementare la “produzione
economica” dei contenitori per portuale/turno.
Il costo del lavoro, sottolinea la dirigenza del terminal, non
potrà mai essere abbattuto ad un livello tale da risultare
eguale a quello del costo del lavoro nel Tangier Med (c'è una
proporzione di 6 a 1).
Ciononostante, proprio perché esiste una sproporzione
così rilevante, sottolinea la dirigenza, occorre fare il
maggiore sforzo possibile per ridurre questo divario, ed una
riduzione salariale del 25% da parte dei portuali rappresenta un
significativo passo avanti a tale riguardo.
Allo stesso modo, l'introduzione di squadre di lavoro con un
massimo di 13 persone - 16 quando sono previste operazioni di
fissaggio - comporta un notevole ridimensionamento delle dimensioni
delle squadre di turno, realizzando significativi risparmi sui
costi.
Il terzo elemento dell'equazione, cioè l'aumento della
“produzione economica”, è destinato ad
incrementare la produzione dei portuali, a ridurre il costo del
lavoro per contenitore nel terminal ed in genere ad innalzare il
livello del servizio alle linee di navigazione.
Inoltre, al fine di conseguire il riconoscimento da parte delle
linee di navigazione dell'impegno ad assicurare un premio per il
servizio senza interruzioni, la dirigenza del terminal ed i
sindacati hanno sottoscritto quella che viene definita “clausola
paracadute” in cui i lavoratori si impegnano a consegnare una
produzione lorda per gru di 30 container all'ora, con la promessa di
evitare qualsiasi azione che possa comportare la diminuzione di
questo livello di produzione.
Da parte sua, alla luce di tali assicurazioni, la dirigenza ha
sottoscritto un accordo secondo il quale tutti e 170 i posti di
lavoro da stivatore presso il terminal verranno conservati.
In genere, la dirigenza del terminal è dell'opinione che
l'impatto combinato di questi provvedimenti metterà in grado
il Malaga Container Terminal di continuare l'attività nel
2009, 2010 ed oltre, nonché di apportare un'effettiva
concorrenza ai nuovi terminal per il trasbordo di contenitori di
Tangier Med.
La dirigenza sottolinea come tale approccio non costituisca una
mera opzione, ma, a loro giudizio, una scelta assolutamente
essenziale per mettere in grado il Malaga Container Terminal di
rimanere in attività.
Si evidenzia che, dei 13 milioni di TEU movimentati annualmente
in Spagna, 7 milioni di TEU sono costituiti da traffici di trasbordo
e che, al fine di conservare tali attività - che poi
rappresentano il cuore delle attività del Malaga Container
Terminal - è necessario un approccio di nuova generazione da
parte dei lavoratori portuali sulla scorta del nuovo accordo
formalmente sottoscritto a Malaga nello scorso mese di maggio.
Malaga, fra i porti containerizzati spagnoli, naturalmente, non
è mai stato noto per la militanza sindacale dei propri
portuali, e, in confronto a porti quali Barcellona e Valencia, può
essere considerato uno scalo alquanto moderato.
In ogni caso, questo sviluppo, che fa seguito al nuovo accordo
sul lavoro portuale siglato ad Algeciras alla fine del 2008,
evidenza la novità del riconoscimento, da parte dei
lavoratori del porto, che la sicurezza del posto di lavoro non è
qualcosa di garantito ma qualcosa che occorre conquistarsi.
L'accordo di Algeciras è stato altresì innovativo,
avendo riguardato qualcosa come 1.230 stivatori impiegati a tempo
indeterminato ed avendo assicurato notevoli miglioramenti in termini
di efficienza e produttività.
Allo stesso tempo, questo nuovo accordo è stato
puntellato dall'impegno della APM Terminals di Algeciras, il
principale operatore terminalistico di contenitori, di movimentare
almeno 3 milioni di TEU all'anno attraverso le proprie
infrastrutture terminalistiche dedicate. (da:
portstrategy.com, 05.08.2009)
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