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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 31 AGOSTO 2015
STUDI E RICERCHE
DESTINATA A CONTINUARE L'INSTABILITÀ DELLE TARIFFE DI
NOLO
I bassi prezzi del carburante rendono difficili gli incrementi
delle tariffe a pronti, dal momento che i vettori si trovano a
lottare per porre rimedio allo squilibrio fra domanda ed offerta.
Il mercato globale delle tariffe a pronti ha offerto una lettura
desolante ai vettori nel corso degli ultimi mesi, e, anche se nelle
recenti settimane c'è stato un piccolo e molto ben accolto
aumento delle tariffe di nolo almeno in alcuni traffici, ci sono
tuttavia pochi segnali secondo cui l'instabilità nel mercato
possa svanire in tempi brevi.
Dato che gli spazi slot nella maggior parte delle rotte ancora
non presentano affatto sovrapprezzi, poiché i vettori
continuano ad immettervi tonnellaggio ultra-grande più
efficiente in un contesto di moderata crescita globale dei traffici,
i loro tentativi di far fronte a questo squilibrio sono ancora
ostacolati dal basso prezzo del carburante, che sta rendendo
pressoché impossibile ai vettori giustificare incrementi
tariffari.
Alla metà di giugno, lo Shanghai Containerised Freight
Index, che presenta una media ponderata delle tariffe a pronti tutto
compreso in 15 traffici in uscita da da Shanghai, è diminuito
ad un livello più basso ancora, vale a dire 556,72 punti.
Malgrado un'ascesa sino a 666,02 punti nella seconda settimana
di luglio, l'indice è ancora inferiore del 40% rispetto alla
corrispondente settimana dell'anno scorso, quando si era attestato a
1.100,15.
Nel contempo, l'indice medio settimanale relativo all'anno
finora di 728,75 è poco meno del 33% inferiore rispetto alla
media di 1.084,76 punti fatti registrare nel medesimo periodo del
2014.
Dal momento che il mercato dei pronti ha riservato poche gioie
ai vettori nei primi sei mesi del 2015, c'è da temere il
peggio quando si tratterà di pubblicare i loro dati
finanziari di metà anno.
Asia-Europa
Per i vettori operativi nei traffici Asia-Nord Europa il
decadimento delle tariffe di nolo è continuato a giugno non
essendo essi riusciti ad implementare ancora un'altra tornata di
incrementi tariffari generali all'inizio del mese, ed a metà
del mese poi le tariffe erano scivolate in basso sino a 205 dollari
per TEU nello SCFI.
Quel livello era così basso che, una volta eliminati i
sovrapprezzi, compresi i fattori di aggiustamento del bunker, le
linee di navigazione stavano in effetti pagando i propri clienti per
movimentare i carichi per loro conto dal momento che le tariffe era
scese sotto zero.
L'inizio di luglio, tuttavia, ha apportato nuovo ottimismo ai
vettori dopo che le riduzioni di capacità ed i maggiori
volumi all'avvio dell'alta stagione hanno costretto il mercato ad
accettare finalmente i loro incrementi tariffari generali,
contribuendo a spingere in alto le tariffe del 60% nell'arco di due
settimane sino a 879 dollari per TEU.
Tuttavia, alla fine di luglio, le tariffe sono scivolate di
nuovo a 699 dollari per TEU.
La storia è stata simile nei traffici Asia-Mediterraneo,
dove, in seguito ad una riuscita tornata di incrementi tariffari
generali all'inizio di luglio in cui le tariffe sono salite fino a
941 dollari per TEU, anche loro erano ricadute fino a 737 dollari
per TEU alla metà del mese.
Poiché i vettori stanno lottando per difendere il livello
delle tariffe in entrambi i traffici, ci si può aspettare un
numero ancora maggiore di modifiche al servizio per fare in modo di
sostenere la loro prossima tornata di incrementi tariffari generali.
Transpacifico
Dato che sempre più navi vengono immesse nei traffici
transpacifici, non sorprende che le tariffe di nolo abbiano
continuato a soffrirne dal momento che l'offerta continua a superare
la domanda.
Di conseguenza, gli incrementi tariffari generali di 600 dollari
per FEU raccomandati dal TSA (Accordo di Stabilizzazione del
Transpacifico) per il 1° luglio sono stati solo in parte
accettati dal mercato ed i piccoli guadagni ottenuti sono stati in
effetti cancellati alla metà del mese.
Alla fine di luglio, le tariffe di nolo alla volta della costa
occidentale USA dall'Asia si sono attestate a 1.280 dollari per FEU
nello SCFI, in ribasso del 30% circa da un anno all'altro e del 34%
rispetto ai 1.932 dollari per FEU registrati all'inizio di aprile,
quando le tariffe si erano riprese dopo che le ben documentate
interruzioni presso i porti della costa occidentale USA si erano
finalmente concluse.
Nel contempo, le tariffe di nolo di 2.812 dollari per FEU
registrate alla metà di luglio dall'Asia alla costa atlantica
si confrontano sfavorevolmente con i picchi da record cui si è
assistito a metà di febbraio, quando erano saliti a qualcosa
come 5.049 dollari per FEU, e, cosa ancor più importante, in
ribasso del 22% rispetto ai 3.598 dollari per TEU in questo periodo
dello scorso anno.
Il sovrapprezzo per l'alta stagione dello TSA in vigore dal 1°
luglio dovrebbe portare qualche sollievo ai vettori, ma, a meno che
i vettori non siano in grado di affrontare la questione dell'eccesso
di capacità, qualsiasi incremento delle tariffe avrà
vita breve e allo stesso modo il successo dei futuri incrementi
tariffari generali sarà ulteriormente messo in dubbio.
Transatlantico
Le tariffe di nolo relative ai servizi dall'Europa al Nord
America dell'ultimo indice di Container Trades Statistics è
salito a 89 punti ad aprile rispetto agli 86 fatti registrare a
marzo, e hanno continuato a restare al di sopra dei livelli cui si è
assistito nel 2014, quando anche nel corrispondente mese l'indice si
era attestato a 86 punti.
Tuttavia, nella direzione opposta nei traffici Nord
America-Europa la tendenza delle tariffe in calo è continuata
ad aprile dato che sono diminuite a 83 punti dagli 85 del mese
precedente, rappresentando il sesto mese consecutivo di declino per
questo traffico.
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