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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 GENNAIO 2017
TRASPORTI ED AMBIENTE
L'IMO ESPRIME OBIEZIONI CIRCA LO SCAMBIO DELLE EMISSIONI
MARITTIME DELL'UNIONE EUROPEA
L'inclusione del trasporto marittimo internazionale nel sistema
europeo potrebbe minare l'impegno globale finalizzato a ridurre le
emissioni di gas serra, afferma il segretario generale dell'IMO
Kitack Lim.
Con una lettera aperta, Lim ha scritto a Martin Schulz
(presidente del Parlamento Europeo), Jean-Claude Juncker (presidente
della Commissione Europea) e a Donald Tusk (presidente del Consiglio
Europeo), esprimendo la propria preoccupazione che l'inclusione del
trasporto marittimo all'interno dello EU-ETS (sistema di scambio
delle emissioni dell'Unione Europea) possa indebolire l'impegno
inteso a ridurre le emissioni di gas serra derivanti dallo shipping
su base globale.
La lettera fa seguito ad una decisione della Commissione
Ambiente del Parlamento Europeo secondo cui le emissioni derivanti
dalle navi dovrebbero essere incluse nello EU-ETS a partire dal
2023, se l'IMO non dovesse prendere un ulteriore provvedimento a
livello globale per ridurre le emissioni di gas serra per il
trasporto marittimo internazionale entro il 2021.
Nella lettera, Lim riconosce che l'Unione Europea ha una
politica ambiziosa in ordine alle emissioni ed ammette che gli stati
membri potrebbero voler accrescere il progresso fatto fino ad oggi.
Tuttavia, mette in guardia rispetto all'estensione dello EU-ETS
includendovi le navi.
La International Chamber of Shipping ha già dichiarato la
propria opposizione ai piani dell'Unione Europea.
"Sono preoccupato dal fatto che una decisione definitiva
nel senso di estendere lo EU-ETS alle emissioni del trasporto
marittimo non solo sarebbe prematura ma andrebbe seriamente ad
impattare sul lavoro dell'IMO riguardo alle emissioni di gas serra
derivanti dal trasporto marittimo internazionale.
L'inserimento delle emissioni delle navi nello EU-ETS rischia in
modo significativo di minare l'impegno a livello globale"
afferma Lim.
Lim ritiene che le iniziative unilaterali o regionali che
confliggano con le azioni (o le indeboliscano) attentamente valutate
e deliberate dalla comunità globale presso l'IMO minaccino la
fiducia a livello mondiale nel coerente ed uniforme sistema di
regolamentazione sviluppato dall'IMO.
La COP 21 (Parigi 2015) non fa riferimento ad emissioni
derivanti dal trasporto marittimo internazionale a causa della
natura globale del settore e della difficoltà di attribuire
le emissioni di una nave ad un singolo stato.
Tuttavia, Lim sostiene che il lavoro dell'IMO sul controllo
delle emissioni di gas serra mostri come sia stata intrapresa una
decisa iniziativa.
L'IMO continua a perseguire l'obiettivo di una soluzione
pienamente globale per lo shipping internazionale, conseguita
attraverso la cooperazione fra tutti i suoi stati membri, compresi
quelli dell'Unione Europea.
Lo scorso ottobre la commissione ambiente dell'IMO ha adottato
un sistema per la raccolta dei dati relativi al consumo dell'olio
combustibile delle navi che sarà obbligatorio e verrà
applicato globalmente.
Ciò avverrà in prima battuta con un approccio in
tre fasi che comporterà una decisione informata in ordine a
se sia necessaria qualche altra misura al fine di accrescere
l'efficienza energetica e provvedere alle emissioni di gas serra
derivanti dal trasporto marittimo internazionale.
Se dovesse essere così, allora occorrerebbe prendere in
considerazione opzioni di natura politica. Queste misure sono state
consensualmente decise dagli stati membri dell'IMO, fra cui gli
stati membri dell'Unione Europea.
Nella sua lettera, Lim afferma che questo non solo dimostra la
preminenza ed il ruolo dell'IMO quale ente globale per lo sviluppo e
l'attuazione delle direttive inerenti il trasporto marittimo
internazionale, ma inoltre riafferma che l'IMO è il solo
organismo appropriato per portare avanti questo lavoro e conseguire
le necessaria cooperazione politica di tutti i governi rappresentati
presso l'IMO, compresi gli stati membri dell'Unione Europea.
Lim aggiunge che "tale cooperazione politica è
importante al fine di far sì che tutti i paesi agiscano
insieme per assicurare che nessuno venga lasciato indietro".
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