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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 MARZO 2017
PROGRESSO E TECNOLOGIA
LA MAERSK SI ASSOCIA ALLA IBM PER DIGITALIZZARE IL PROCESSO
DELLA FILIERA DISTRIBUTIVA
La Maersk sta unendo le forze con la IBM allo scopo di
utilizzare la tecnologia della catena di blocchi per digitalizzare i
documenti cartacei correlati al processo globale della filiera
distributiva al fine di migliorarne l'efficienza ed ottimizzarne i
costi.
La soluzione cosiddetta della catena di blocchi consentirà
alla Maersk ed alla IBM di gestire e monitorare la documentazione
dei contenitori spediti in tutto il mondo da un capo all'altro della
filiera distributiva e condividere questi dati con i partner
commerciali.
La Maersk si aspetta che tale soluzione contribuisce a far
risparmiare al settore del trasporto marittimo containerizzato
miliardi di dollari quando sarà adottaao su vasta scala.
In dettaglio, la soluzione ridurrà gli incidenti causati
da truffe ed errori, ridurrà il quantitativo di tempo che i
prodotti trascorrono in viaggio e nella spedizione e migliorerà
la gestione delle scorte.
La soluzione consentirà a ciascun soggetto presente nella
filiera distributiva di seguire l'ubicazione del contenitore in
viaggio e vedere la documentazione doganale, le polizze di carico ed
altre informazioni in tempo reale.
Le caratteristiche di sicurezza assicureranno che nessun
soggetto singolo sarà in grado di alterare, distruggere o
fare aggiunte alle registrazioni senza il consenso degli altri nella
rete della filiera distributiva.
Entrambe le parti hanno collaborato con caricatori dei prodotti,
funzionari governativi e doganali ed altre ditte logistiche allo
scopo di collaudare la soluzione.
Il gigante del trasporto marittimo containerizzato ha notato che
nel 2014 un carico di merci refrigerate trasportato in Europa
dell'Africa Orientale è dovuto passare attraverso una
trentina di persone ed organizzazioni, comprese oltre 200 distinte
interazioni e comunicazioni, prima di raggiungere la destinazione
stabilita.
Si stima che i costi correlati alla lavorazione ed
all'amministrazione della documentazione siano di circa un quinto
degli attuali costi fisici di trasporto.
"Per i caricatori, la soluzione programmata potrebbe
contribuire a ridurre la documentazione commerciale ed i costi di
lavorazione e contribuire ad eliminare i ritardi inerenti agli
errori nella movimentazione fisica delle pratiche cartacee.
Essa inoltre fornirà visibilità al contenitore nel
corso dei suoi progressi nell'ambito della filiera distributiva"
afferma la IBM.
Entrambe la parti hanno sviluppato congiuntamente la soluzione
basata sulla sorgente aperta Hyperledger Fabric della Linux
Foundation e sarà disponibile per un certo numero di
interessati nel settore del trasporto marittimo verso la fine del
2017.
La soluzione sarà ospitata sulla Nuvola della IBM e sulla
rete imprenditoriale ad alta sicurezza della IBM e può essere
fornita tramite la IBM Bluemix.
"I progetti che stiamo portando avanti con la IBM mirano ad
esplorare una tecnologia dirompente come quella della catena di
blocchi per risolvere i problemi reali del cliente e creare modelli
imprenditoriali innovativi per l'intero settore" afferma
Ibrahin Gokce, responsabile digitale della Maersk.
"Ci aspettiamo che le soluzioni cui stiamo lavorando non
solo riducano il costo delle merci per i consumatori, ma anche
rendano i traffici globali più accessibili ad un numero molto
più grande di soggetti dei paesi sia emergenti che
sviluppati".
Nel corso della conferenza TPM 2017 svoltasi a Long Beach dal 26
febbraio al 1° marzo scorsi, l'amministratore delegato della
Maersk Line Vincent Clerc ha detto che la linea di navigazione sta
considerando la possibilità di realizzare una rete
commerciale globale integrale in cui tutte quante le interazioni
possano essere digitalizzate, basandosi in parte sulla tecnologia
della catena di blocchi, il sistema che utilizza un database
condiviso per le transazioni.
A marzo dello scorso anno, l'unità di cibersicurezza
della sezione rischi della società di banda larga e
telecomunicazioni Verizon con sede negli Stati Uniti ha scoperto che
alcuni criminali avevano caricato una conchiglia web inappropriata
allo scopo di compromettere il server ed il sistema di gestione dei
contenuti di un conglomerato globale di trasporto marittimo, che
consentiva loro di accedere alle password per scaricare le polizze
di carico delle spedizioni e prendere di mira gli imballi che
avessero contenuti di alto valore all'interno, così come di
identificare le navi programmate per il trasporto di questi carichi.
Il conglomerato in seguito ha assistito all'attacco alle proprie
navi da parte di pirati che sembravano conoscere quali contenitori
trasportassero articoli di alto valore.
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