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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 DICEMBRE 2017
TRASPORTO MARITTIMO
LE ENORMI IMPLICAZIONI DELLA ROTTA RUSSA DEL MARE DEL NORD:
UN'ALTERNATIVA AL CANALE DI SUEZ?
Quanto ad avere a che fare con le peggiori condizioni
meteorologiche del mondo, nessun paese può avvicinarsi alla
Russia.
Ora la Russia ha stabilito che una delle sue massime priorità
è lo sviluppo di una rotta nel Mare del Nord lungo la costa
artica russa al fine di consentire spedizioni di gas naturale
liquefatto e di merci containerizzate fra l'Asia e l'Europa che
ridurranno i tempo di navigazione di quasi la metà ed
aggireranno il sempre più rischioso Canale di Suez.
La Cina vi è pienamente coinvolta e adesso l'ha
formalmente incorporata nella sua nuova infrastruttura
dell'Iniziativa della Via della Seta.
Prima di partecipare al summit G20 ad Amburgo a luglio, il
presidente cinese Xi Jinping si è fermato a Mosca dove
assieme al presidente russo Vladimir Putin ha siglato la
"Dichiarazione congiunta Cina-Russia sull'ulteriore
rafforzamento di un partenariato esaustivo, strategico e
collaborativo".
La dichiarazione comprende la rotta del Mare del Nord quale area
strategica di collaborazione fra la Cina e la Russia, come parte
formale dell'infrastruttura cinese dell'Iniziativa della Via della
Seta.
Da parte sua, la Russia sta investendo ingenti risorse nello
sviluppo di nuovi porti e nuove infrastrutture per il gas naturale
liquefatto lungo la rotta al servizio del crescente traffico
marittimo che passa attraverso le sue acque territoriali artiche.
La Federazione Russa, sotto la diretta supervisione del
presidente Putin sta realizzando l'infrastruttura economica che
creerà un'alternativa al Canale di Suez per i contenitori ed
il gas naturale liquefatto trasportati via mare fra l'Europa e
l'Asia.
Inoltre, tali sviluppi stanno aprendo la via ad enormi e nuove
sottosviluppate risorse fra cui il petrolio, il gas, i diamanti ed
altri minerali in tutta la Zona Economica Esclusiva Russa,
attraverso tutta la sua linea costiera siberiana più a nord.
Ufficialmente la normativa russa definisce la rotta del Mare del
Nord come le acque territoriali lungo la costa orientale artica
russa della Novaya Zemlya nell'Oblast russo di Arkhangelsk, dal Mare
di Kara lungo la Siberia allo Stretto di Bering fra l'estremo
oriente russo e l'Alaska.
L'intera rotta si trova nelle acqua artiche ed all'interno della
Zona Economica Esclusiva Russa.
Studi geofisici preliminari confermano l'esistenza di vaste
riserve petrolifere e di gas al di sotto del fondo marino lungo la
rotta del Mare del Nord delle acque della Zona Economica Esclusiva
Russa, cosa che ha fatto aumentare l'interesse del governo cinese
per lo sviluppo congiunto delle risorse con la Russia, oltre che per
i potenzialmente più brevi tempi di navigazione da e per
l'Europa.
Per la Cina, che ravvisa minacce sempre maggiori alle proprie
linee di rifornimento petrolifero via mare dal Golfo Persico ed
attraverso lo Stretto di Malacca, la rotta russa del Mare del Nord
offre un'alternativa più sicura, un Piano B, nel caso di
interdizione navale dello Stretto di Malacca da parte degli Stati
Uniti.
La U.S. Geological Survey stima che nell'ambito della Zona
Economica Esclusiva Russa dell'Artico dovrebbe trovarsi il 30% di
tutto il petrolio artico recuperabile ed il 66% del suo gas naturale
complessivo.
La U.S. Geological Survey stima che tutte le riserve
recuperabili di petrolio siano pari a circa un terzo delle riserve
complessive saudite.
In breve, come avrebbe detto Mark Twain, "c'è
dell'oro nero in quelle acque ghiacciate".
La UNCLOS (Convenzione delle Nazioni Unite sulla Legge dei
Mari), che è stata sottoscritta da Russia e Cina, ma non
dagli Stati Uniti, definisce una zona economica esclusiva come
un'area "al di fuori ed adiacente" rispetto alle acque
territoriali di uno stato ed assicura allo stato "diritti di
sovranità … (riguardo alla) gestione delle risorse
naturali" nell'ambito della zona.
La Cina non contesta i diritti sulla zona economica esclusiva
della Russia, ma piuttosto cerca di cooperare al suo sviluppo adesso
formalmente nel contesto del progetto dell'Iniziativa della Via
della Seta.
Nuove direttrici di trasporto marittimo
L'altro interesse della Russia per la rotta del Mare del Nord è
quello per un trasporto marittimo più economico e veloce.
Ad agosto di quest'anno nel corso di un viaggio di prova la
gasiera russa adibita al trasporto di gas naturale liquefatto
Christophe de Mergerie ha consegnato gas naturale liquefatto
norvegese da Hammerfest in Norvegia a Boryeong in Corea del Sud in
appena 19 giorni, circa il 30% più rapidamente rispetto alla
tradizionale rotta del Canale di Suez nonostante che la nave sia
stata costretta ad attraversare distese di ghiaccio spesse 1,2
metri.
La parte del viaggio nel Mare Artico è stata effettuata
nel tempo record di sei giorni e mezzo.
La Christophe de Mergerie è la prima unità
contemporaneamente gasiera LNG e rompighiaccio del mondo, costruita
da un cantiere navale sudcoreano secondo le specifiche della
compagnia di navigazione statale Sovcomflot per il trasporto di gas
naturale liquefatto in relazione al progetto Yamal LNG nell'Artico
russo.
La Russia sta altresì cooperando con la Corea del Sud
nello sviluppo delle capacità di trasporto marittimo
nell'ambito della propria rotta del Mare del Nord.
Il 6 novembre scorso, il ministro russo per lo sviluppo
dell'Estremo Oriente Aleksandr Galushka ha incontrato il ministro
sudcoreano per i mari e la pesca Kim Yong-suk.
I due paesi hanno concordato di portare avanti una ricerca
congiunta in ordine agli investimenti relativi ad una linea
containerizzata artica lungo la rotta del Mare del Nord.
Lo sviluppo congiunto comprenderà la realizzazione di hub
per il trasporto marittimo a ciascun capo della rotta del Mare del
Nord: Murmansk ad ovest e Petropavlovsk-Kamchatsky ad est.
Murmansk, situata al confine con le regioni settentrionali della
Finlandia e della Norvegia, dispone tutto l'anno di un accesso
libero dai ghiacci nel Mar di Barents.
La coreana Hyundai Merchant Marine ha in programma partenze di
prova di navi portacontainer sulla rotta del Mare del Nord nel 2020
con unità in grado di trasportare 2.500-3.500 TEU.
A luglio del 2016 era stata effettuata una storica spedizione di
due rilevanti componenti industriali dalla Corea del Sud al nuovo
porto artico russo di Sabetta e da lì sui fiumi Ob e Irtysh
alla volta della città degli Urali meridionali di Tobolsk.
Investimenti in nuovi porti artici
La stessa Murmansk è il sito di uno dei maggiori progetti
infrastrutturali della Russia.
Imponenti lavori di costruzione sono attualmente in corso per
completare il cosiddetto hub di trasporto di Murmansk che comprende
nuove strade, nuovi porti, nuove ferrovie ed altre strutture ad
occidente della baia di Kola.
Murmansk è già un hub fondamentale per il ricarico
di carbone, petroli, pesce, metalli ed altre merci provenienti dalla
parte europea della Russia.
Essa servirà da principale porta d'accesso occidentale
per la rotta del Mare del Nord alla volta dell'Asia.
La Federazione Russa sta anche completando un nuovo porto a
Sabetta nella penisola di Yamal.
Quest'ultima, che è circondata dal Mare Artico di Kara,
costituisce l'ubicazione delle maggiori riserve di gas naturale
della Russia con 55 trilioni di metri cubi stimati.
In confronto, le riserve di gas del Qatar vengono calcolate in
25 trilioni di metri cubi, mentre quelle dell'Iran sono di 34
trilioni di metri cubi.
Il principale promotore del porto di Sabetta nella Yamal è
la Novatek, il maggiore produttore indipendente di gas della Russia,
unitamente al governo russo.
Il porto di Sabetta è anche il sito dell'importante nuovo
Yamal LNG Terminal per il gas che prima della fine del 2017 inizierà
a trasportare il gas di Yamal alla volta della Cina lungo la rotta
del Mare di Nord-Est.
Quando sarà a piena capacità, il porto di Sabetta
movimenterà 30 milioni di tonnellate di merci all'anno
rendendola così il maggior porto mondiale del Circolo Polare
Artico, superando Murmansk.
La Novatek ha già prevenduto tutti i propri volumi
produttivi inerenti al gas dello Yamal LNG Terminal ai sensi di
contratti di 15 e 20 anni per lo più alla Cina ed altri
acquirenti asiatici.
Ma lo Yamal LNG non è per nulla la sola area in cui la
russa Novatek collabora con la Cina.
Il 4 novembre scorso, la Novatek ha annunciato di avere
sottoscritto ulteriori accordi con i partner nello Yamal China
National Petroleum Corporation e China Development Bank per il
progetto Arctic LNG 2 che è potenzialmente di maggiori
dimensioni rispetto al progetto Yamal LNG.
Il progetto Arctic LNG 2 della Novatek nella penisola di Gydan,
separata dalla Yamal dal golfo di Ob, dovrebbe dare il via ai lavori
di costruzione nel 2019.
Lo Yamal LNG Terminal è un progetto da 27 miliardi di
dollari USA il cui capofila è la russa Novatek.
Quando la guerra finanziaria del Tesoro degli Stati Uniti mise
nel mirino la Novatek ed il progetto Yamal nel 2014 in seguito al
referendum della Crimea per unirsi alla Federazione Russa, i
finanziatori cinesi sono intervenuti con 12 miliardi di dollari USA
per completare il progetto dopo che società petrolifera
statale cinese CNPC aveva acquisito una quota del 20% nel progetto
Yamal LNG Terminal.
Il fondo cinese della Via della Seta ne detiene un altro 9,9%,
mentre la francese Total ha il 20% e la Novatek il 51,1%.
Rompere il ghiaccio in stile russo
Aprire il potenziale della rotta russa del Mare di Nord-Est al
completo flusso di traffico commerciale per il trasporto di gas
naturale liquefatto e di contenitori da ovest lungo il litorale
artico siberiano alla volta della Corea del Sud, della Cina e del
resto dell'Asia richiede soluzioni tecnologiche straordinarie,
soprattutto nel campo dei rompighiaccio e delle infrastrutture
portuali in tutta la congelata rotta artica.
Qui la Russia è un leader mondiale ineguagliato.
E la Russia si accinge ad espandere quel ruolo in modo
significativo.
All'inizio del 2016 la Russia ha commissionato una nuova classe
di rompighiaccio a propulsione nucleare denominati classe Arktika
le cui operazioni sono effettuate dalla Atomflot, società
partecipata di trasporto marittimo del gigantesco gruppo nucleare
statale russo Rosatom, maggiore impresa mondiale di costruzione di
propulsori nucleari nonché seconda al mondo quanto ai
depositi di uranio, producendo il 40% dell'uranio arricchito
mondiale.
Il nuovo rompighiaccio Arktika è al momento
attuale il più potente rompighiaccio del suo genere e quando
sarà pronto a salpare nel 2019 sarà in grado di
rompere 3 metri di ghiaccio.
Un secondo rompighiaccio a propulsione nucleare della classe
Arktika dovrebbe salpare nel 2020.
Al momento la Russia ha complessivamente in costruzione 14
rompighiaccio a propulsione sia diesel sia nucleare oltre all'appena
ultimato Christophe de Margerie.
Tutti questi 14 rompighiaccio sono in costruzione presso
cantieri navali situati nell'area di San Pietroburgo.
La Rosatom assume un ruolo di primo piano
Adesso il governo russo si appresta ad intensificare
sensibilmente le proprie tecnologie di sviluppo di rompighiaccio con
il chiaro intento di sviluppare il trasporto marittimo e le risorse
lungo il passaggio della propria rotta del Mare di Nord-Est quale
priorità economica nazionale.
Nel 2016 il presidente Putin ha posto quale propria priorità
personale la supervisione della costruzione di un ultramoderno
centro di cantieristica navale allo stato dell'arte nel
PrimorskiKrai nell'Estremo Oriente russo al fine di bilanciare lo
sviluppo di cantieri occidentali attorno a San Pietroburgo e di
rafforzare la regione economica russa attorno a Vladivostok, dal
momento che l'economia russa, reagendo all'imprevedibile Washington
ed alle sue sanzioni, si rivolge sempre più
all'autosufficienza in settori fondamentali.
Il cantiere navale in Estremo Oriente si concentra sulla
completa ricostruzione del valore di 4 miliardi di dollari USA del
vecchio cantiere navale Zvezda nella baia di BolshoyKamen
appartenente alla Corporazione dei Cantieri Navali Uniti dello
stato.
La PrimorskyKrai è anche la base della flotta del
Pacifico della marina militare russa.
Quando il gigantesco nuovo cantiere navale Zvezda sarà
pronto nel 2020, sarà il più grande e più
moderno cantiere navale civile della Russia, concentrato sulla
costruzione di navi di grande tonnellaggio fra cui gasiere LNG,
rompighiaccio artici ed elementi di piattaforme petrolifere e di gas
al largo.
Il 18 novembre il quotidiano economico russo Kommersant ha
annunciato che il presidente russo Putin ha intenzione di trasferire
alla società nucleare statale Rosatom lo sviluppo delle
infrastrutture relative alla rotta del Mare del Nord.
Secondo l'articolo, Putin ha approvato l'idea, che gli è
stata presentata dal suo primo ministro Dmitry Medvedev, nonché
che avrebbe trasferito alla gestione della Rosatom tutti i servizi
statali per le attività nautiche e lo sviluppo delle
infrastrutture così come le proprietà statali
utilizzate lungo il corridoio.
Fra le altre implicazioni la decisione di fare della Rosatom
l'unica responsabile dello sviluppo della rotta del Mare del Nord
suggerisce come i rompighiaccio a propulsione nucleare stiano per
svolgere un ruolo di gran lunga maggiore negli sviluppi della rotta
del Mare di Nord-Est.
Secondo l'articolo, il cui contenuto dev'essere ancora
formalmente confermato, il ruolo della Rosatom sarebbe stato
proposto dal capo della Rosatom Alexei Likhachev e dal vice primo
ministro Dmitry Rogozin.
Rogozin, sanzionato da Washington, è il vice primo
ministro incaricato dell'industria della difesa russa dal 2011.
Se la nuova proposta divenisse legge, la Rosatom sarà
responsabile della supervisione di tutta la realizzazione di
infrastrutture e fonti energetiche lungo i 6.000 km della rotta
mediante la propria divisione artica.
Secondo la fonte, ciò significherà che la Rosatom
sovrintenderà praticamente a tutto, dalla costruzione dei
porti a quella delle infrastrutture di comunicazione e navigazione,
così come al coordinamento della ricerca scientifica.
Ai sensi del piano la nuova Divisione Artica della Rosatom
accentrerebbe i porti in precedenza controllati dal Ministero dei
Trasporti così come i rompighiaccio a propulsione non
nucleare le cui operazioni sono effettuate dalla Rosmorport, nonché
la flotta russa di rompighiaccio nucleari.
Anche l'Amministrazione NSR, l'istituzione statale responsabile
della sicurezza della navigazione, andrebbe a far parte di questa
nuova "Divisione Artica" della Rosatom. Si tratterebbe di
un'iniziativa che snellirebbe alquanto l'attuale frammentazione
della responsabilità per i diversi aspetti dello sviluppo dei
trasporti nella rotta russa del mare di Nord-Est, una delle massime
priorità di Mosca ed una componente fondamentale nello
sviluppo della collaborazione Cina-Russia nel contesto
dell'Iniziativa della Via della Seta.
Tenendo presente tutto ciò, ciò che è
davvero chiaro è che la Russia sta sviluppando tecnologie ed
infrastrutture all'avanguardia in alcune delle condizioni climatiche
più estreme del mondo, rinnovando la propria economia,
riuscendo a farlo in collaborazione con la Cina, la Corea del Sud e
sino ad un certo punto anche con il Giappone, contrariamente alle
speranze dei bellicosi neo-conservatori di Washington e dei loro
mecenati del complesso dell'industria militare statunitense.
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