Discorso del presidente UCINA
Mario Giusfredi
in occasione dell'inaugurazione
del 38° Salone Nautico Internazionale
Fiera Internazionale di Genova
10 ottobre 1998
Signor Ministro, Autorità, Signore e Signori,
permettetemi, innanzi tutto, di darvi il benvenuto dell'Associazione
di categoria che ho l'onore di rappresentare, e quello mio personale,
a questa 38^ edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova.
Il 38° Salone Nautico Internazionale si apre oggi a Genova,
in un momento positivo per il settore della nautica e per lo stesso
Salone Nautico che è cresciuto progressivamente, fino a
raggiungere una posizione di assoluta preminenza a livello mondiale.
Con orgoglio sono lieto di annunciare che il nostro Salone è
oggi il più grande al mondo per superficie espositiva.
Se si allarga poi l'analisi agli altri parametri di confronto
si rileva che il Salone di Genova è secondo per presenze
e terzo per numero di espositori.
Nessun altro salone ha un mix migliore di questi tre parametri
di confronto, e potremmo crescere ancora se avessimo gli spazi
che da tempo chiediamo.
Il Salone Nautico di Genova ha, fra l'altro, la prerogativa speciale
di rendere bello, con la ricchezza degli allestimenti predisposti
dagli espositori, un quartiere fieristico che ha molte mancanze.
La ristrutturazione del quartiere è ormai improcrastinabile
e come Presidente UCINA ribadisco qui che la ristrutturazione
non deve stravolgere l'immagine del Salone Nautico, introducendo
elementi architettonici estranei alla tradizione di questa manifestazione.
Il successo del Salone Nautico di Genova è un successo
costruito, anno dopo anno, da Fiera di Genova ed UCINA, attraverso
una collaborazione consolidata in questi anni di attività
insieme.
Sono convinto che questa collaborazione durerà e sarà
rinsaldata ancor più negli anni futuri, se ognuno di noi
ricoprirà con dedizione ed impegno i rispettivi ruoli.
L'UCINA, l'associazione dell'industria nautica italiana, è
soddisfatta e lieta del successo di questo salone, un successo
che ci inorgoglisce e che ci sprona a fare sempre di più.
Quest'anno abbiamo notato una maggiore sensibilità da parte
delle istituzioni locali e mi fa piacere evidenziarlo in questa
occasione, esprimendo un sentito ringraziamento insieme all'auspicio
che questo sia l'inizio di una nuova, proficua stagione di collaborazione.
Ed a questo proposito voglio confermare in questa sede la proposta
lanciata lo scorso luglio dalla nostra Associazione alle Istituzioni
Locali, ripetendo la disponibilità dell'UCINA a collaborare
e partecipare alla riorganizzazione ed al rilancio della Fiera
di Genova.
Sono molte le novità di questo 38° Salone Nautico
Internazionale di Genova.
Nel breve giro effettuato da Voi tutti, attraverso i padiglioni
e le marine, sicuramente avrete notato quali e quanti siano i
modelli esposti per la prima volta o le novità in altri
settori produttivi.
Questi "gioielli" del "Made in Italy" non
solo sono belli, ma sono soprattutto frutto di una continua ed
avanzatissima ricerca tecnologica per portare le nostre produzioni
in una posizione di leadership anche per affidabilità,
sicurezza e comfort.
Avrete anche notato come la nostra industria si sia adeguata con
prontezza alla nuova Direttiva Europea che obbliga alla marcatura
CE di tute le unità da diporto da 2,5 a 24 metri di lunghezza
di scafo.
Credo tuttavia che la crescita del nostro Salone sia quantificabile
anche nel maggior numero e nella qualità delle manifestazioni
collaterali, sia a livello convegnistico che divulgativo.
Come UCINA abbiamo pensato e realizzato una novità assoluta:
"Il Mondo in Vela".
Questa iniziativa è nata per dare un segnale forte verso
il mondo della vela, in un momento in cui si notano finalmente
segnali di ripresa, seppur modesti, anche in questo settore della
nautica da diporto.
Mondo in Vela occupa un'area di quasi 30.000 mq. che vanno ad
aggiungersi a quelli del Padiglione B.
Mondo in Vela intende presentare la vela anche in quelle sfaccettature
culturali, sportive, educative e storiche che vano oltre la semplice
esposizione.
A Mondo in Vela sono presenti le associazioni di classe con le
loro imbarcazioni, è presente la storia della vela attraverso
le navi scuola della Marina Militare Italiana, ed alcune delle
più belle vele storiche; è presente lo sport attraverso
le dimostrazioni in vasca ed in mare, sono presenti i bambini
con uno spazio a loro dedicato. Un ricco calendario di eventi
ed iniziative, tutte ispirate alla vela, organizzato da UCINA
con la collaborazione delle Associazioni veliche nazionali.
Siamo certi che questa iniziativa sarà di grande successo
non solo per la vela, ma per tutto il Salone.
Come associazione di categoria, interpretando la richiesta di
molti espositori, abbiamo promosso due giornate "preferenziali
per operatori" (Lunedì 12 e Martedì 13 Ottobre),
facilitando a questi la visita al Salone, senza limitare l'afflusso
al pubblico.
Nella giornata di Mercoledì 14 si terrà invece la
quarta edizione della Borsa del Turismo Nautico, aperta anche
negli altri giorni del Salone in versione telematica.
Ma vediamo adesso i dati statistici di andamento del settore.
Sulla base dello studio condotto da UCINA, il settore registra
per il 1997 tutti valori positivi a conferma del momento felice
per la produzione nautica italiana. Ciò conforta gli sforzi
di UCINA per lo sviluppo del settore.
Quest'anno l'UCINA ha condotto un approfondimento delle proprie
analisi statistiche, estrapolando i dati dal campione consueto
per ottenere una stima del totale nazionale.
Sulla base di questa estrapolazione, risulta particolarmente significativa
la crescita della produzione nazionale di imbarcazioni da diporto,
stimata in oltre 1200 miliardi di lire, con un incremento del
21,4% sul campione monitorato. Questo si accompagna ad una crescita
delle esportazioni (+26%) che costituiscono ormai oltre il 75%
della produzione nazionale.
Positivo nel corso del 1997 l'incremento del fatturato interno
di unità da diporto che ha fatto registrare un +6,5%.
Positivo anche l'andamento del mercato interno, a cui ha contribuito
anche la crescita delle importazioni.
Incoraggianti per il 1997 i dati sull'occupazione che ha visto
un +10% netto rispetto all'anno precedente: una buona notizia
se si pensa che nel 1996 avevamo rilevato una diminuzione del
5% di occupati.
Di segno positivo, anche se lieve, quest'anno anche le immatricolazioni
che hanno registrato un +1,5%.
Positivi i dati di andamento del mercato della componentistica
(accessori) che ha incrementato il fatturato del 10% e buona la
tenuta del comparto motori con un +2,5%.
A livello globale, come contributo al PIL nazionale, la produzione
nautica diretta (unità da diporto, motori ed accessori)
ha raggiunto un valore complessivo di 1.700 miliardi.
La stima aggiornata dell'indotto nel turismo nautico è
di 6.300 miliardi, per un totale complessivo di 8.000 miliardi.
A fronte di questi valori, le unità lavorative complessivamente
impiegate nel settore dell'industria e del turismo nautico ammontano
a oltre 78.000.
Con queste premesse anche il primo semestre del 1998 sembra dare
segnali positivi per la produzione, resta l'incognita dell'impatto
della crisi dei mercati finanziari che potrà essere valutata
solo nei prossimi mesi.
La nostra industria nautica è la terza al mondo, secondo
i più recenti dati internazionali disponibili, dopo USA
e Gran Bretagna.
Il "Made in Italy" nautico nel mondo è più
che raddoppiato in 5 anni; come detto, oltre il 75% della produzione
nazionale viene esportata.
Siamo però consapevoli che la sfida per il futuro del settore
è la crescita del mercato interno e lo sviluppo del turismo
nautico in Italia.
In una recente ricerca commissionata da UCINA, il CENSIS ha indicato
che l'Italia, se vuole rendersi competitiva con gli altri paesi
europei in termini di offerta di turismo nautico, deve avere una
disponibilità di 200.000 posti barca entro il 2010 (ciò
significa 115.000 posti barca in più).
Il CENSIS ha potuto stimare le ricadute economiche ed occupazionali
di tale sviluppo: a fronte di un investimento di 5.900 miliardi
in 12 anni, l'indotto per l'economia italiana ammonterebbe a circa
121.000 miliardi di lire, tenendo conto sia della fase di cantiere
che dell'aumento di domanda di nuove imbarcazioni, che dell'aumento
dell'indotto derivante dai consumi turistici.
Complessivamente le unità di lavoro indotte corrisponderebbero
a circa 900.000 nell'intero periodo con una media di 74.100 unità
di lavoro all'anno.
A regime, ovvero a partire dal 2010, i posti di lavoro creati
dalla crescita del sistema sarebbero oltre 48.000.
La nautica da diporto raggiungerebbe pertanto un'occupazione totale,
compreso il suo indotto turistico, di oltre 150.000 unità
di lavoro nel periodo fino al 2010, assestandosi, terminata al
fase di costruzione dei porti turistici, a poco più di
125.000 posti di lavoro stabili a regime.
Ed ecco che può avverarsi quello che UCINA da parecchi
anni va dicendo. Il settore della nautica da diporto può
essere essenziale e determinante per il Paese, risolvendo in parte
il grave problema dell'occupazione.
Di questo ne siamo sempre stati forti assertori, oggi i dati elaborati
ci danno ragione.
Quello che in passato, anche recente, era stato ritenuto per molti
un sogno, questo sogno può tramutarsi in realtà.
Le nuove prospettive del settore della nautica, il mutato approccio
della pubblica opinione sono punti fermi dai quali oggi noi guardiamo
al futuro; ma noi siamo ben consapevoli dello sforzo e dell'impegno
che tutti i soggetti interessati hanno profuso per raggiungere
questi punti di partenza.
Per questo motivo mi sento particolarmente di ringraziare il Ministero
dei Trasporti e della Navigazione e in particolare il Ministro
Claudio Burlando, insieme a tutti i suoi collaboratori, per il
lavoro svolto in questi anni con chiarezza e costanza di obiettivi.
Ma occorre non fermarsi, la sfida ora è il consolidamento
di quanto ottenuto sulla base della consapevolezza delle potenzialità
del settore nautico nell'economia del nostro paese.
Bisogna fare di più, specialmente ora che le forze politiche
sono sensibili al problema. Ne è un esempio un recente
disegno di legge sottoscritto da 45 senatori di tutte le forze
politiche, nel quale sono stati indicati una serie di provvedimenti,
a sostegno del settore della nautica da diporto, in gran parte
condivisi dall'UCINA.
L'UCINA non può infatti che vedere con interesse la concessione
di incentivi per il nostro settore, così come ha sempre
raccomandato l'inquadramento delle imprese del turismo nautico
nel settore di competenza.
E' inoltre fondamentale dare finalmente certezza del diritto a
tutti coloro che vogliono destinare aree private alla costruzione
di strutture ricettive nautiche, così come è opportuno
studiare possibili agevolazioni per l'utenza che non comportino
oneri per lo Stato.
Ogni semplificazione è sempre ben vista dalla nostra associazione,
a partire dal collaudo iniziale del VHF per arrivare al nuovo
regolamento di sicurezza, per il quale chiediamo l'anticipazione
ufficiale delle caratteristiche tecniche delle dotazioni richieste,
per permettere all'industria la predisposizione dei prodotti e
delle procedure per ottenere il "tipo approvato".
L'invito che vorrei fare a tutto il Governo, che ha avuto il merito
di riconoscere il potenziale del nostro settore, è di continuare
con una politica coerente che valorizzi la nautica; vorrei porre
l'attenzione, su alcuni provvedimenti e iniziative intraprese
da altri ministeri che sembrano in parte contraddire quanto fatto
e ottenuto nel nostro settore.
Non sarebbe sufficiente il tempo per affrontare in modo adeguato
i temi dei parchi marini e della pesca in mare, che impongono
un confronto serio e responsabile, ma vorrei sottolineare la ricaduta
che questi provvedimenti possono avere, a seconda della filosofia
politica comune che li guida, sullo sviluppo del turismo nautico
in Italia.
Sulla portualità turistica, in particolare, rivolgo un
appello a tutte le amministrazioni competenti, affinché,
nel rispetto dell'ambiente e delle tradizioni culturali locali,
si proceda speditamente, cercando di evitare ogni ritardo.
Il turismo è una scommessa che non dobbiamo perdere.
Trasformiamo la nostra Italia nel molo d'Europa, si faccia il
possibile affinché tutti gli utenti nautici, possano trovare,
lungo queste splendide coste che contornano tutto il nostro Paese,
un rifugio ed un approdo confortevole ed accogliente. Un approdo
sicuro con servizi e costi, se non competitivi, almeno allineati
con quelli dei Paesi a noi confinanti.
Permettetemi come conclusione, di rivolgere il mio più
vivo apprezzamento a tutti gli espositori, nessuno escluso.
La loro presenza, la loro perseveranza e fiducia hanno reso grande
ed importante questa manifestazione.
A tutti auguro Buon Salone Nautico, con l'auspicio che la nautica
italiana possa crescere ancora, in Italia e nel mondo.
Grazie Signore e Signori.
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