Autorità Portuale di Genova
Piano Operativo Triennale 2008-2010
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INDICE
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- L'organizzazione interna
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- Sulla base delle linee di indirizzo e degli obiettivi sopra
tracciati si può avviare l'azione di adeguamento
dell'organizzazione dell'Ente nell'ovvio presupposto di pervenire ad
un modello che possa risultare funzionale alle esigenze e che
risponda alle attese della Amministrazione e del Porto.
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- Ad oggi l'organico dell'Ente è così composto:
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- Tabella 28 - Composizione e numerosità
dell'organico
dell'Autorità Portuale di Genova-
Categoria |
Dotaz. organica approvata nel 2004 |
Organico al 1 febbraio 2008 |
Dirigenti |
16 |
15 |
Quadri |
63 |
62 |
Impiegati |
101 |
125 |
Operai |
34 |
3l |
Totale |
214 |
233* |
-
- Nota: *di cui 8 a tempo determinato
Fonte:
Autorità portuale di Genova-
- Come si evince dai dati sopra riportati, la dimensione numerica
del personale è sovradimensionata rispetto ai vincoli che il
Ministero vigilante ha imposto. Tali esuberi si sono determinati in
virtù di un mancato piano di razionalizzazione del personale
che, adottato nel corso di questi ultimi otto anni, avrebbe
consentito di rientrare nei numeri di dotazione organica.
-
- Anche sulla scorta dei rilievi evidenziati dal rapporto sulla
visita amministrativa contabile effettuata dal Ministero
dell'Economia e delle Finanze nel mese di luglio del 2007, vale la
pena di segnalare che la definizione delle piante organiche
dell'Autorità Portuale non si è mai misurata con le
esigenze rivenienti da una procedura di rilevazione dei carichi di
lavoro, ancorché la stessa sia stata più volte
richiamata anche dai ministeri competenti.
-
- Nella fase attuale che richiede ed impone il continuo confronto
con le migliori realtà europee e che stimola l'adozione delle
migliori prassi, occorre che l'organizzazione dell'Ente divenga
anche modello culturale di riferimento per l'intera Comunità
Portuale, fornendo elementi di analisi rivolti:
-
- a misurare internamente le prestazioni delle diverse
articolazioni produttive portuali;
- a studiare ed analizzare l'evoluzione dei mercati, le esigenze
dello sviluppo, i punti di forza dei concorrenti, il contesto e le
attese dei territori coinvolti, la definizione degli indirizzi ai
diversi livelli temporali e degli interventi necessari per il
raggiungimento degli obiettivi programmati;
- a garantire il costante controllo dei risultati e l'efficienza
amministrativa nel rispetto del sistema normativo e regolamentare
vigente, nonché la coerente attuazione dei programmi ed il
necessario flusso informativo.
- L'impostazione, ancora generica nella presente fase, che si
intende perseguire, assicura ed intende valorizzare i due nuclei
fondamentali dell'azione dell'Ente:
-
- quello della pianificazione dello sviluppo;
- quello dell'amministrazione delle regole.
- La pianificazione, elemento centrale della missione
dell'Autorità Portuale, deve trovare logica soluzione
organizzativa integrando in essa un complesso articolato di
competenze indispensabili per quella fase di ricerca di
miglioramento del complesso delle attività portuali al cui
servizio vengono destinate importanti risorse pubbliche ed il cui
ritorno socio-economico rappresenta la misura della capacità
competitiva del nostro Porto.
-
- Per tale obiettivo quindi, le competenze e le professionalità
economiche, quelle finanziarie, quelle tecnico-urbanistiche e
tecnologiche devono, in un modello di efficace e sicuro
coordinamento, concorrere sia nella fase di studio ed analisi (anche
integrandosi con le altre Istituzioni), sia in quella della
definizione e della validazione dei piani e programmi di intervento
sia, infine, in quella dell'esecuzione delle scelte e delle opere.
-
- Le prassi in vigore, spesso dovute a logiche di comprensibile
efficientismo per corrispondere ad aspetti di urgenza od esigenza
che frequentemente il Porto ed i suoi Operatori rappresentano, non
possono divenire profilo di riferimento in quanto orientate a dare
soluzioni parziali ed utili nel breve periodo ma non produttive ove
si voglia far diventare le poche risorse disponibili un mezzo
decisivo per definire obiettivi di miglioramento stabile.
-
- Il secondo nucleo, in considerazione anche del contesto
normativo nel quale si opera, altro non può essere che quello
delle regole. Le funzioni di amministrazione attiva, nel quadro di
razionalità che ci è assegnato devono trovare, ed in
alcuni casi già lo hanno, rilievo formale e rigoroso
adempimento della normativa vigente opportunamente integrata con le
necessarie regolamentazioni interne.
-
- Tale nucleo quindi diviene la sede di tutte le attività
contrattuali, concessorie, autorizzative, contabili, nonché
di quelle legate alla gestione dei contratti di lavoro, attività
da gestirsi nel pieno rispetto dei criteri procedimentali di
correttezza, trasparenza ed economicità.
-
- Le articolazioni funzionali nei due suddetti nuclei conseguono
alle esigenze delle attività e del connesso livello di
responsabilità, peraltro con l'obiettivo di pervenire ad una
effettiva snellezza organizzativa con la conseguenza di una maggiore
responsabilizzazione del personale ed in particolare delle posizioni
dirigenziali il cui dimensionamento dovrà conseguire al
modello organizzativo prefigurato.
-
- Ovviamente tale modello trova sintesi decisiva e controllo
formale nella figura del Segretario Generale al quale, oltre alle
competenze assegnate dalla legge, verrà chiesto di garantire
il raccordo ed il coordinamento di tutta l'attività operativa
ed istituzionale, inserendo tali compiti nel contesto rappresentato
dalle condizioni esterne di carattere generale e specifico, dal
ruolo dell'Ente, dalle caratteristiche professionali dei dipendenti,
dalla situazione socio-economico-produttiva del Porto, dagli
indirizzi strategici definiti, dall'esigenza di un rigoroso
controllo della spesa.
-
- Occorre peraltro considerare che l'assetto organizzativo
sinteticamente prefigurato nelle sue linee portanti, può non
essere in grado di corrispondere adeguatamente alle molteplici
esigenze del sistema produttivo portuale, in particolare
nell'attuale fase economica caratterizzata ancora dalla
globalizzazione degli scambi e dalla rilevanza del trasporto e per
effetto dei molti condizionamenti e ritardi che ancora sussistono.
-
- Per tale motivo l'Ente deve essere in grado di affrontare, con
adattabilità, le molteplici e, spesso, mutevoli esigenze che
emergono ed, in particolare, supportare l'attività portuale
con specifiche e temporanee azioni volte soprattutto a dare valore
aggiunto alla strategia di investimento che è alla base
dell'azione pianificatoria.
-
- La sicurezza, la formazione, l'integrazione tra le modalità
di trasporto, l'informatizzazione, la semplificazione delle
procedure, rappresentano altrettanti qualificati aspetti del ruolo
dell'Ente e delle attività portuali cui, nell'attuale fase,
occorre - tra l'altro - aggiungere una attenta e motivata analisi
prestazionale delle diverse articolazioni portuali e del connesso
proficuo utilizzo del limitato territorio a disposizione.
-
- Deriva quindi l'opportunità di introdurre, ad
integrazione anche temporanea della struttura fissa, un limitato
sistema complementare flessibile che, in posizione di “staft”,
provveda su temi specifici ma di indubbia utilità generale,
integrando in esso sia professionalità interne sia contributi
esterni a partire da quelli universitari.
-
- Le modifiche tracciate per l'assetto organizzativo interno
saranno implementate, per le occorrenti deliberazioni, in tempi
assai contenuti attraverso anche un attento esame della consistenza
dell'organico al fine di verificare le misure occorrenti per un
ridimensionamento entro i limiti della consistenza organica e
professionale che sarà indispensabile e le eventuali,
oggettive, necessità di nuovi apporti specifici.
PIANO OPERATIVO TRIENNALE 2008 - 2010
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