Alla tre giorni Terminal Operations Conference (TOC) che si apre domani a Singapore i leader dell'industria del trasporto a container analizzeranno e commenteranno lo sviluppo del settore in Asia, specialmente in riferimento alle operazioni di terminal. Ma dovranno anche evidenziarne i rischi che, come in qualsiasi altra attività svolta in regime di libera concorrenza, si stanno presentando numerosi, anche se le attività di terminal sono in questo momento in generale e sostanzioso sviluppo.
E si parlerà certamente della Modern Terminals (MTL), il secondo per grandezza e più vecchio per età tra i container terminal del porto di Hong Kong, che quest'anno per rimanere competitivo dovrà procedere a qualche licenziamento. Non si tratta di crisi vera e propria, ma il provvedimento si rende necessario per impedire che il bilancio rischi di andare in rosso. Il direttore della MTL, Mark Leese, ha abbandonato la carica lasciando al suo successore, Erik Christensen, l'ingrato compito di annunciare, entro questo mese, i dettagli dell'operazione di alleggerimento della manodopera.
Il terminal può svolgere un traffico di tre milioni di teu l'anno, ma attualmente un terzo della capacità, vale a dire un milione di teu, non viene utilizzata.
Le difficoltà sono iniziate l'anno scorso, quando uno dei principali clienti del terminal, la Hyundai, che vi apportava un movimento annuo di almeno 200.000 teu, lo ha abbandonato ed ha firmato un contratto con la vicina azienda concorrente, la Hong Kong International Terminals (HIT), gestita dalla Hutchison International. Per il terminal della HIT passa il 60% del traffico container complessivo del porto di Hong Kong..
La situazione dovrebbe raddrizzarsi dal prossimo febbraio, quando al terminal MTL faranno capo le portacontainer della P&O Nedlloyd, che apporteranno un traffico di 400.000 teu l'anno. Intanto però si prefigura uno stato di crisi per i prossimi mesi e la Modern Terminals per la prima volta nella sua storia di un quarto di secolo dovrà procedere a dei licenziamenti.LE THC A HONG KONG
Secondo informazioni dell'Hong Kong Shipper's Council su dati della conferenza Far Eastern Freight Conference (FEFC), l'evoluzione delle terminal handling charges (THC) nel porto di Hong Kong dal 1990 ad oggi è stata la seguente, in dollari di Hong Kong (1 dollaro di Hong Kong = 196,133 lire italiane al cambio indicativo del 23 agosto scorso):
data | | prezzo per 1 teu | | prezzo per 1 feu |
01.01.90 | 849 | 1226 |
01.10.90 | 942 | 1331 |
01.05.91 | 1030 | 1450 |
01.01.92 | 1140 | 1605 |
01.03.93 | 1250 | 1760 |
01.03.94 | 1363 | 1918 |
01.01.95 | 1486 | 2091 |
15.11.95 | 1686 | 2491 |
15.02.97 | 2065 | 2750 |
Sempre secondo la stessa fonte, il raffronto delle THC con altri porti, su dati della FEFC e della organizzazione IADA, è attualmente la seguente (in dollari di Hong Kong):
porti | | FEFC | | IADA |
Hong Kong | 2065 | 1500 |
Taiwan | 1213 | 1213 |
Singapore | 875 | 983 |
Corea del Sud | 766 | 609 |
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