Se il sistema di trasporto ferroviario italiano sulla dorsale nord - sud, con lo sblocco dei cantieri che verrà completato entro il 1998, si avvia ad assumere una fisionomia definita, ben diversa è la situazione per l'asse trasversale est - ovest, che attraversa le regioni settentrionali, per il quale è necessario programmare progetti di notevole impegno finanziario e prevedere diversi anni di lavori affinchè possa assumere il ruolo di cerniera tra le regioni dell'Europa sud-occidentale e quelle orientali.
Questo lo stato attuale della rete infrastrutturale dei collegamenti su rotaia in Italia tracciato sinteticamente dal ministro italiano dei Trasporti Claudio Burlando a conclusione dell'incontro al Palazzo Ducale di Genova con i rappresentanti delle regioni dell'Arco Sud Europeo. Appuntamento stabilito per presentare al ministro la risoluzione sul sistema ferroviario dell'Europa meridionale approvata nel luglio scorso a Lione.
Un asse trasversale da potenziare e ristrutturare per far sì, ha detto Burlando, che le nazioni europee abbiano la concreta possibilità di far passare i traffici a Sud delle Alpi.
Per questo, secondo il ministro, è necessario che il nostro paese si impegni sia nel riassetto del sistema ferroviario est-ovest, sia nel coordinare questi sforzi con quelli attuati contemporaneamente nelle altre nazioni europee, che dispongono attualmente di infrastrutture più moderne e servizi più efficienti.
L'incontro odierno è stato quindi utile - ha spiegato Burlando - "per raccontare ai rappresentanti delle regioni sudeuropee quello che l'Italia sta facendo e per verificare quale sia la strada per connettere il sistema ferroviario italiano con quello degli altri paesi".
Se quindi sulla dorsale nord-sud, tra Milano e Napoli, gli interventi sono già stati approvati ed esistono i finanziamenti per realizzarli, molto resta invece da fare per le linee che attraversano l'Italia settentrionale nella direzione est - ovest, una direttrice molto importante sulla quale bisogna eliminare alcuni "colli di bottiglia".
In primo luogo con il raddoppio della linea ferroviaria tra Genova e Ventimiglia, ora in parte a binario unico, per un costo complessivo preventivato in 1700 miliardi di lire. Una piccola tranche dell'investimento - 240 miliardi - è stata approvata giovedì scorso dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) (inforMARE del 25 settembre), mentre il raddoppio tra San Lorenzo e Andora potrebbe essere realizzato con 500 miliardi e i lavori potrebbero iniziare tra circa un anno.
Ma investimenti onerosi dovranno anche riguardare tratte importanti come il collegamento Torino - Lione, o il valico del Brennero, il cui potenziamento è più volte stato richiesto dall'Austria (inforMARE del 27 giugno).
La legge finanziaria per il '98 prevede 1000 miliardi per il comparto ferroviario. Burlando si è dichiarato soddisfatto della manovra, ma ha sottolineato la necessità che sin da ora le Ferrovie dello Stato e la TAV - la società per lo sviluppo dell'alta velocità - trovino intese con l'industria che garantiscano una quota di investimenti privati pari al 50 - 60% dell'impegno finanziario complessivo.
Che gli sviluppi del sistema ferroviario italiano siano di interesse per le nazioni del Sud Europa lo ha confermato il vicepresidente della regione francese Rhone Alpes, Pierre Dumas, portavoce alla conferenza stampa di oggi dei colleghi europei, che ha sottolineato la necessità di sviluppare in maniera coordinata lo sviluppo del sistema ferroviario dell'Europa meridionale, mediando le differenti impostazioni politiche e individuando linee di comune interesse.
D'altronde proprio questa occasione è servita ad anticipare e preparare alcuni temi che verranno discussi nell'incontro tra il governo italiano e quello francese in programma a Chambery il 2 e 3 ottobre prossimi.
Alla riunione genovese hanno partecipato il presidente e il vicepresidente della Regione Liguria Giancarlo Mori e Graziano Mazzarello (assessore ai Trasporti e coordinatore dell'incontro), il direttore della Provence Alpe Cote d'Azur Philippe Goichon, il direttore della Regione Languedoc Roussillon Roland Penavaire, il presidente e l'assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Enzo Ghigo e Antonino Masaracchio, l'assessore della Regione Veneto Raffaele Bazzoni, l'assessore del Friuli Venezia Giulia Giorgio Mattassi, il direttore delle Ferrovie della Catalunya Enric Roig, i rappresentanti di Italfer e TAV Livio Vido e Roberto Renon, il presidente dell'Autorità Portuale di Genova Giuliano Gallanti, che ha sottolineato nell'incontro l'importanza della stretta interconnessione che si deve realizzare tra il sistema ferroviario e quello portuale.
B.B.
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