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IL MINISTRO DEI LAVORI PUBBLICI A VENEZIA PER LA FIRMA DELLA CONVENZIONE PER L'ESCAVO DEI CANALI DI GRANDE NAVIGAZIONE
Le priorità del governo per il sistema trasportistico italiano sono rivolte, ha detto il ministro, a raccordare porti e aeroporti con reti stradali e ferroviarie
28 ottobre 1997
Il ministro dei Lavori pubblici Paolo Costa ha firmato ieri a Venezia una convenzione stipulata fra la Direzione Generale Opere Marittime del dicastero e la locale Autorità Portuale per il finanziamento delle opere di approfondimento dei canali di grande navigazione dello scalo lagunare.
Gli interventi, del valore di 13 miliardi e 400 milioni di lire, consentiranno di approfondire i fondali dagli attuali -10 metri raggiunti alla fine di quest'anno ai -12 ottenuti entro il 1998.
I lavori sono inclusi nel programma di realizzazione di grandi opere infrastrutturali nei porti italiani stilato dal ministero dei Lavori pubblici di concerto con quello dei Trasporti e della Navigazione (inforMARE del 22 ottobre) e il ministero, ha detto Costa, "ha perseguito l'obiettivo di chiudere al più presto questa importante partita, l'escavo del canale di grande navigazione, arteria marittima indispensabile alla piena operatività del porto".
Claudio Boniciolli, presidente dell'Autorità Portuale di Venezia, ha inoltre sottolineato come "fino a qualche anno fa' fosse impensabile che l'escavo fino a -12 metri fosse realizzabile in soli 12 mesi", ricordando che nel programma dei lavori l'Autorità è impegnata con proprie risorse per lo smaltimento dei fanghi di risulta dell'escavo dei canali.
Il ministro ha inoltre annunciato ieri le linee strategiche che il suo dicastero e quello dei Trasporti e della Navigazione hanno intenzione di perseguire per sviluppare complessivamente il sistema dei trasporti italiano.
Costa ha affermato che il principale sforzo sarà prodotto per migliorare e potenziare i raccordi dei porti e degli aeroporti con le reti stradali e ferroviarie. "Tra qualche giorno - ha aggiunto il ministro - inizieranno le consultazioni per raccordare questi sottosistemi strutturali e ne saranno delineate le priorità di intervento". Il vero problema - ha proseguito - è quello di non bloccare la potenzialità di crescita degli scali marittimi italiani, oggi penalizzati da una politica strutturale ancora insufficiente al loro sviluppo".
Riferendosi a questo tema, Claudio Boniciolli ha lanciato pesanti accuse alle Ferrovie dello Stato, ree di poca considerazione per il porto veneziano. Il presidente dell'Autorità Portuale ha infatti affermato di rifiutare "la logica delle Ferrovie che preferiscono operare sulle medio-lunghe distanze, per esempio Padova-Trieste, piuttosto che sulla Padova-Venezia". "Ciò sovente comporta - ha detto Boniciolli - mancanza di carri ferroviari ai nostri terminal portuali che si intasano di merci e potrebbero essere costretti a far dirottare le navi in altri porti".
Il ministro, tornando a parlare dello scalo lagunare, ha affermato che potrebbero essere programmati altri interventi per il porto di Venezia con fondi attinti alla Legge Speciale. Mentre il 4 novembre, ha detto Costa, è prevista la convocazione del "tavolo Bersani". In questa occasione i ministeri dell'Industria, dell'Ambiente, dei Lavori pubblici, gli enti locali, gli imprenditori e i sindacati si riuniranno per definire i prossimi interventi sulla riconversione di Porto Marghera e sarà affrontato il problema degli scarichi in laguna, tema per il quale ha annunciato la presentazione di un decreto legge.
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