I presidenti delle associazioni genovesi dei terminalisti, degli agenti marittimi, degli spedizionieri e del Comitato operatività portuale, sono stati convocati oggi a palazzo San Giorgio dal presidente dell'Autorità Portuale, Giuliano Gallanti.
Il tema da affrontare era spinoso: il Comitato permanente dell'autotrasporto ha minacciato di sospendere i servizi da lunedì 15 dicembre. Quindi, dalla settimana prossima, il porto di Genova potrebbe rischiare la paralisi.
Gli autotrasportatori hanno letto stamane ai rappresentanti delle associazioni le motivazioni della loro protesta: chiedono l'accelerazione dei tempi delle operazioni di lavoro all'interno dei terminal portuali, lo snellimento delle procedure di accettazione delle operazioni da parte dei terminalisti, il riconoscimento dei costi di sosta nei terminal e l'individuazione di aree di accumulo e di sosta degli automezzi.
Il tempo utile per trovare accordi è senz'altro limitato e i problemi da risolvere sono complicati.
Gallanti ha quindi chiesto a tutti i presenti di individuare al più presto le possibili soluzioni operative per soddisfare le esigenze degli autotrasportatori. Per la parte di diretta competenza dell'Autorità Portuale, e cioè per le aree di accumulo e di sosta, ha assicurato il pieno impegno dell'ente che, d'intesa con l'amministrazione comunale, ha già adottato alcuni provvedimenti transitori. L'argomento però - sottolinea una nota di palazzo San Giorgio - è "oggettivamente molto complesso", tale quindi da non poter essere risolto in tempi brevi.
Anche i rappresentanti delle associazioni degli operatori portuali hanno chiesto tempo. L'ottimizzazione delle operazioni nei terminal è uno dei loro principali obiettivi, ma - hanno affermato - restano tante le difficoltà oggettive a cui devono quotidianamente far fronte. Un primo sostanziale aiuto è stato individuato nell'automazione delle procedure, che è oggetto di un piano di intervento dell'Autorità Portuale.
Le associazioni si sono comunque impegnate a convocare urgentemente i rispettivi organi direttivi. Dovranno valutare un documento che il Comitato operatività portuale ha approntato con il contributo delle categorie interessate sui problemi posti dagli autotrasportatori e, quindi, indicare possibili soluzioni. |
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