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ANCHE IL GIAPPONE PREVEDE RITORSIONI CONTRO LE NAVI DI NAZIONI CHE HANNO IMPOSTO SANZIONI ALLE UNITA' NIPPONICHE
La legge è stata approvata dalla Camera Alta e dal ministero dei Trasporti, ma osteggiata da numerose compagnie di navigazione
27 dicembre 1997
La Camera Alta della Dieta giapponese ha approvato un emendamento che permetterebbe a Tokyo di imporre immediatamente ritorsioni contro le navi di quelle nazioni che hanno imposto sanzioni unilaterali contro le navi registrate in Giappone.
La legge è stata approvata dal ministero dei Trasporti, ma numerose compagnie di navigazione giapponesi hanno preso posizione contro il provvedimento.
Si tratta evidentemente di una risposta alle ammende imposte alle navi giapponesi nei porti americani, multe comminate come ritorsione alle restrizioni alle quali le unità occidentali sono sottoposte nei porti nipponici. Le sanzioni avevano scatenato la cosiddetta "guerra dei porti", risolta nell'ottobre scorso a conclusione di molti mesi di negoziati.
La legge s'ispira ad un regolamento del 1977 che precludeva l'ingresso nei porti giapponesi o poneva limiti di carico a quelle navi di nazioni che si erano comportate slealmente nei confronti di unità registrate in Giappone. Attualmente le misure di ritorsione non possono essere applicate che dopo sei mesi dall'annuncio del Giappone di imporre restrizioni. Con la nuova legge invece le misure discriminatorie possono essere prese immediatamente.
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