L'articolo di un quotidiano che prospetta lo spostamento in altro luogo del traffico petrolifero che attualmente fa capo al porto di Venezia ha sollevato un coro di "no" negli ambienti marittimi della città lagunare. L'Associazione fra le case di spedizione, gli spedizionieri e gli agenti marittimi della provincia di Venezia non ipotizza alcun consenso alla proposta, a meno che nell'ambito della legge speciale per Venezia si realizzi un piano d'interventi programmato in modo tale da rilanciare con continuità i traffici commerciali 'puliti', in misura tale da sostituire il traffico petrolifero. "Non è pensabile che il porto di Venezia rinunci ad un traffico di 7-8 milioni di tonnellate l'anno senza aver concrete garanzie per la sostituzione di questo traffico - ha dichiarato il presidente dell'Associazione, Paolo Parisatti. - Il traffico petrolifero perduto dovrebbe essere sostituito da altrettanti carichi di merci varie, container e movimento passeggeri".
"L'allontanamento da Venezia di centinaia di navi - ha affermato il vicepresidente dell'Associazione e presidente delle Case di spedizione, Aldo Pomarici - comporterebbe l'immediato aumento di tutti i costi portuali, rendendo il porto assolutamente non competitivo per qualsiasi altro traffico. Semmai ben vngano proposte volte ad incrementare il traffico commerciale in modo tale da ridurre il peso che il traffico petrolifero ha nell'insieme delle attività portuali".
Il presidente degli agenti marittimi, Emilio Gamba, si è dichiarato perplesso sulla proposta di dirottare il traffico petrolifero nel porto petroli di Genova e da qui trasferire il greggio via oleodotto a Mantova, da Mantova, sempre via oleodotto, a Cremona e da Cremona via camion cisterna alle industrie di Porto Marghera. "Se il fabbisogno delle industrie di Porto Marghera e del Triveneto si attesta sui 10 milioni di tonnellate l'anno - afferma Gamba - a ben poco servirebbero i 2 milioni di metri cubi spediti annualmente da Genova via oleodotto".
"Il porto di Venezia per le sue caratteristiche morfologiche è tra i più sicuri del Mediterraneo - ha affermato Claudio Boniciolli, presidente dell'Autorità Portuale - In quanto ai problemi di sicurezza ambientale questi potrebbero avere immediate risposte soddisfacenti nell'uso di petroliere a doppio scafo e, per quanto riguarda in particolare il porto di Venezia, l'approfondimento alle quote di progetto dei canali di navigazione e la relativa ordinaria manutenzione". |
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