Secondo la centrale sindacale International Transport Workers Federation (ITF) la fusione delle due compagnie di navigazione P&O Containers e Nedlkloyd in P&O Nedlloyd Container Line determinerà quest'anno il taglio di 1400 posti di lavoro sui 9400 attualmente in essere. Nel corso di una riunione che l'ITF ha tenuto a Londra è stata esaminata soprattutto la situazione degli equipaggi delle due compagnie, dei lavoratori portuali e degli autotrasportatori inglesi, tedeschi e olandesi. Ma gli altri sindacati affiliati all'ITF, secondo la centrale sindacale, seguono con attenzione gli sviluppi della situazione cercando di proteggere al massimo i lavoratori minacciati di licenziamento. In proposito è sintomatica la posizione delle due agenzie italiane di P&O Containers e di Nedlloyd, vale a dire la P&O Containers di Milano e la Siamar di Genova, che dovrebbe sfociare nello stabilimento di una sola rappresentanza a Milano, quanto meno con trasferimento nella città lombarda di alcune decine di dipendenti della Siamar di Genova. Il contrasto che. ne è nato ha intanto provocato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato della Siamar di Mariano Maresca, che tuttavia ne conserva la carica di presidente.
Allo svolgimento dei servizi logistici della nuova compagnia è stata frattanto destinata la nuova filiale P&O Nedlloyd Global Logistics (P&ONGL). Creata nello scorso settembre dalla P&O Containers, la nuova entità ha ora assorbito Oceanlink, HVG Globus, European Transport System, GTW Aifreight Division (Schipol) e P&O Gulf Logistics. Ne fa parte anche la Damco, che tuttavia conserva il nome originale. La P&ONGL, il cui presidente è Barry New, espleterà servizi di groupage, merci aeree, deposito, distribuzione, gestione dei trasporti di carichi industriali (30.000 container e 18.000 tonnellate di aerocargo trattati nel 1996) Quest'anno registrerà entrate per 100 milioni di sterline. Ha 44 uffici con 400 dipendenti.
S.B. |
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