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AIUTI PUBBLICI AL TRASPORTO COMBINATO IN ITALIA, FRANCIA E GERMANIA
Nel 1996 erogati 200 milioni di marchi alla DB - 350 milioni di franchi al TC in Francia - In Italia i fondi stanziati per il trasporto intermodale (una media di 182 miliardi l'anno tra il 1988 e il 1994, sono stati utilizzati solo per il 16 per cento)
1 maggio 1997
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Gli aiuti stanziati dal governo tedesco per promuovere il trasporto combinato l'anno scorso sono stati assegnati solo alla compagnia ferroviaria nazionale Deutsche Bahn AG, ma la Corte dei Conti ha constatato che la società ferroviaria ha speso per potenziare il trasporto combinato soltanto 60 milioni di marchi dei 200 che le sono stati assegnati. Alle critiche espresse dalla magistratura contabile dello Stato ha sùbito risposto il ministro dei Trasporti Matthias Wissmann, che dall'anno prossimo indirizzerà i sostegni finanziari in questione a numerose imprese private (ferrovie in concessione, terminalisti, porti marittimi e fluviali) che potranno in tal modo acquistare nuovi equipaggiamenti e migliorare le strutture per il traffico intermodale.
Inferiore ma certamente più produttivo l'aiuto che viene concesso in Francia al trasporto combinato. Le sovvenzioni accordate quest'anno ammontano a 350 milioni di franchi (circa 100 miliardi di lire). Il segretario di Stato ai Trasporti, Anne Marie Idrac, nel corso dell'assemblea generale del Groupement National des Transports Combinés (GNTC) ha sottolineato la reale attenzione politica che il governo attribuisce al trasporto combinato, un settore che permette alla collettività di evitare lo sviluppo esagerato del trasporto stradale, del quale sulle lunghe distanze è la sola alternativa credibile. Il presidente del GNTC, Pierre Fumat, ha constatato che l'obiettivo di realizzare una crescita annua del 10% del trasporto combinato non è una chimera, perché ad un incremento del 6% nel 1995 è seguito un aumento del 13% nel 1996. Nel corso dei due ultimi anni il trasporto stradale è cresciuto dell'8%, mentre quello tradizionale ferroviario merci è calato del 2%. Le ferrovie francesi (SNCF) stanno comunque facendo del traffico combinato una delle priorità del loro progetto industriale. Questo settore con 12,2 miliardi di tonn/km rappresenta un quarto circa del traffico ferroviario merci, ma solo il 10% del fatturato. La SNCF progetta di compensare questa bassa redditività con il fondo pubblico di investimenti nei trasporti terrestri e per via navigabile (FITTVN).
E in Italia ? Negli anni dal 1988 al 1994 il valore medio annuale dei fondi statali destinati al trasporto intermodale è stato di 182 miliardi di lire, quindi intermedio tra quanto viene stanziato in Germania e in Francia. Tuttavia solo il 16%, quindi neanche 30 dei 182 miliardi, è stato utilizzato dalle imprese. Il dato è stato pubblicato dall'Ufficio Studi e Bilancio del Senato (ricercatori Marcello Degni, Silvia Ferrari e Nicoletta Emiliani della commissione tecnica per la Spesa pubblica). Il valore degli stanziamenti per il trasporto intermodale fa parte di una specie di banca dati sugli aiuti statali alle imprese, che complessivamente negli anni considerati sono ammontati (stanziamenti in conto competenze e in conto residui) ad una media annuale di 92.178 miliardi, di cui sono stati utilizzati 60.208 miliardi (il 65,3%). Gli stanziamenti per il trasporto intermodale con il 16% sono stati tra i meno utilizzati, e superano solo l'utilizzo dei fondi per lo smaltimento dei rifiuti e la prevenzione dell'inquinamento (2,3%), l'edilizia sanitaria (3,4%), le opere marittime e portuali (4,3%), le opere idrauliche ed elettriche (8,4%) e i fondi per l'occupazione (12,1%).
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