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OTTIME LE PROSPETTIVE DI LAVORO NELLA LOGISTICA
Secondo Sebastiano Gattorno, presidente del Gruppo Serra, sono troppi i vettori stranieri presenti sul mercato italiano
11 aprile 1997
"Gli studi universitari devono essere pianificati con una mentalità imprenditoriale che faccia previsioni a lungo termine sulle esigenze del mercato, sulle figure professionali che questo richiederà a distanza di dieci anni".
Così Sebastiano Gattorno, presidente del gruppo Serra, è intervenuto al dibattito "Prospettive di lavoro nella logistica" che ha condotto questa mattina all'interno della manifestazione "Formula", salone della formazione che si svolge a Genova, nei Magazzini del Cotone del porto antico.
"La logistica è il domani del trasporto - ha aggiunto Gattorno - Ovunque vengono richiesti costi bassi e buona qualità: questo porta le grandi aziende a spostare la produzione in quei paesi dove la manodopera è a basso costo ed è proprio in questi paesi che i giovani possono iniziare una proficua carriera professionale".
Gattorno si è poi soffermato sulla necessità di ammodernare e pianificare la rete di infrastrutture, i trasporti e le vie di comunicazione: "In Italia scontiamo ritardi, incompetenza, mancanza di programmazione - ha affermato - e i mutamenti in atto in Europa in questo settore impongono di affrontare con urgenza scelte non più rinviabili. Gravi problemi occupazionali in Italia derivano dalla presenza di vettori stranieri: questi detengono il 64,5% del trasporto via strada e il 62% del trasporto via mare. Lo sviluppo occupazionale del settore potrebbe realizzarsi se la razionalizzazione del sistema logistico italiano consentisse di recuperare parte dei 35.000 miliardi di lire/anno fatturati dai vettori stranieri. Non è azzardato prevedere un aumento d'occupazione di oltre 200.000 addetti, di cui 2000 nella città di Genova, dove il porto ha ricominciato a risalire la china: oggi siamo sul milione di teu".
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