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BALLANO NEL CANTIERE I DISOCCUPATI DELLO STOCZNIA GDANSK
Il cantiere navale nel quale nacque Solidarnosc trasformato in una discoteca
20 maggio 1997
Triste destino per i cantieri navali europei, sempre in lotta con la concorrenza orientale e con la Commissione Europea che ne impedisce il sovvenzionamento oltre quanto stabilito per legge (il 9% del valore delle navi da costruire), sempre sull'orlo del fallimento o della chiusura. E qualche cantiere è già stato chiuso, come lo Stocznia Gdansk S.A., il celebre impianto polacco dove nacque Solidarnosc, che dopo lunghe lotte fu costretto a soccombere nello scorso agosto sotto un passivo di 142 milioni di dollari. Ed ora è stato deciso che una parte del cantiere diverrà una discoteca: in una delle sei sale del cantiere di 21.500 piedi quadrati, affittata ad una società di intrattenimento, forse balleranno i giovani che lavoravano nel cantiere navale, che non sono stati assunti dal Nowa Stocznia Gdanska che ha rilevato una parte delle attività dell'impianto, e che ora sono disoccupati.
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