Il ministro italiano dei Trasporti Claudio Burlando, nel presentare oggi alla Camera di Commercio di Genova un primo bilancio del recente viaggio di due settimane in Estremo Oriente, ha definito l'importanza delle decisioni che saranno prese nei prossimi mesi dagli investitori dei paesi orientali nella identificazione del ruolo che il Mediterraneo assumerà nel traffico marittimo mondiale.
Sarà il Far East, Singapore e Cina (Hong Kong) in primo luogo, a decidere infatti se la cerniera di unione tra il mercato americano, quello europeo e l'asiatico sarà rappresentata dai porti del Nord Europa o da quelli del Mediterraneo. La scelta di altre aree, Burlando ha parlato anche di Aden, è secondo il ministro senz'altro meno probabile e comunque relativa alla copertura di mercati - come il Medio Oriente - strategicamente meno rilevanti.
Si tratta di un messaggio chiaro che le autorità orientali hanno lanciato alla delegazione italiana, tanto che già entro il prossimo mese di luglio Singapore, Port Authority in testa, sceglierà dove effettuare i propri investimenti.
L'interesse per l'area mediterranea e per l'Italia in particolare è, per Burlando, molto forte; lo testimoniano la conoscenza approfondita del sistema portuale italiano, sia delle infrastrutture che delle condizioni operative, dimostrata dagli operatori del settore incontrati durante il viaggio. E' stata apprezzata la competitività dei nostri porti per quanto riguarda il rapporto costi / rese, che viene però penalizzata da tasse di ancoraggio troppo elevate.
Lo scopo principale della missione governativa italiana era quello di sviluppare la presenza dell'industria e dell'impresa italiana in Estremo Oriente, tanto che a seguito della delegazione c'era una rappresentanza di imprenditori alla ricerca di mercati verso orientare traffici e a cui proporre servizi.
Il ministro ha ricordato il ritardo politico e imprenditoriale con cui il nostro paese si rivolge a quei mercati. Un esempio significativo è costituito dalla totale latitanza degli istituti finanziari e bancari italiani in quei paesi, presenza che invece è indispensabile per supportare lo sviluppo di iniziative imprenditoriali.
Nonostante questo svantaggio, si è comunque riscontrato un notevole interesse per il know-how tecnologico che l'Italia può offrire. Il ritardo è infatti parzialmente colmabile, secondo Burlando, offrendo oltre alla tecnologia anche la formazione necessaria per sviluppare e gestire le infrastrutture di comunicazione e industriali. In questo senso è l'accordo raggiunto con le autorità della Malaysia per la realizzazione di una rete ferroviaria nell'isola e per l'esportazione negli altri paesi asiatici delle tecnologie sviluppate. Analogo l'impegno del governo cinese per la costruzione di una tratta ferroviaria sperimentale di 200 chilometri che vedrà impegnate Ansaldo, Breda, Fiat, Sasib ed Italfer.
Altri risultati immediati sono stati raggiunti con la Ssang Yong Motors per la realizzazione in Italia di 30 mila fuoristrada l'anno, in uno stabilimento che dovrà essere ubicato in aree di recupero: la scelta è orientata verso Genova-Cornigliano o Massa Carrara, preferite dagli investitori orientali perché più vicine al nord Europa, oppure verso Gioia Tauro, più gradita all'imprenditoria italiana per la possibilità di avvalersi degli incentivi per gli investimenti nel Sud.
L'Alenia ha inoltre venduto 5 Atr72, con un'opzione per altri 5 velivoli.
In Cina sarà infine organizzata, nell'autunno del '98, la prima mostra della logistica italiana ("Italian Logistic Exhibition in China") coordinata dal C.I.S.Co., Centro Italiano Studi Containers.
Il ministro dei Trasporti Burlando visiterà nuovamente alcuni paesi asiatici, tra cui Taiwan, nel prossimo mese di Ottobre; e in quell'occasione accompagnerà per alcune tappe il presidente del Consiglio Romano Prodi.
BRUNO BELLIO |
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