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LAVORO PORTUALE, IL COMITATO DELL'UTENZA AUSPICA TEMPI BREVI PER LA REVISIONE DELLA NORMATIVA IN MATERIA
Il governo italiano ha tempo fino al 4 giugno per rivedere l'articolo 17 della legge 84/94
27 maggio 1997
In seguito alla lettera inviata dalla Commissione Europea al governo italiano, messo in mora per una immediata revisione della legislazioni in materia di lavoro portuale (manodopera temporanea e appalti di servizi ad alto contenuto di manodopera, in cui permangono ancora condizioni restrittive della concorrenza), quale risulta dalla legge 84/94 come modificata dalla legge 647/96 - al governo italiano è concesso tempo fino al 4 giugno per modificare l'articolo della legge - il Comitato Nazionale di Coordinamento degli Utenti e degli Operatori Portuali afferma ora d'aver accolto con soddisfazione l'iniziativa comunitaria, "pur rammaricandosi per il tempo perduto dal governo italiano per promuovere una disciplina del lavoro portuale adeguata agli indirizzi comunitari e rispondente agli interessi generali del Paese".
La presa di posizione della Commissione Europea dà integralmente ragione alle tesi del Comitato che ha presentato a suo tempo un esposto-denuncia alla Commissione stessa e all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (la cosiddetta Antitrust).. L'Antitrust ha già avanzato critiche sulla materia, ed ora la dettagliata disamina della normativa svolta dalla Commissione Europea ne precisa ulteriori aspetti d'incompatibilità con i principi comunitari in materia di libera concorrenza.
Ora il Comitato dell'Utenza auspica che "si addivenga il più rapidamente possibile ad una riformulazione dell'articolo 17 della legge 84/94, tale da ricondurre nell'alveo della normativa europea la legislazione nazionale in materia portuale".
La lettera inviata dalla Commissione Europea al ministro degli Affari esteri Lamberto Dini (e per conoscenza alle organizzazioni ANCIP, CULMV, CNCUTOP, AUSITRA, Assologistica, Assotop) e firmata dal "membro della Commissione" Karel Van Miert, afferma, tra l'altro, quanto segue:
"La Commissione constata in particolare che permangono delle restrizioni di concorrenza sensibili su due importanti segmenti del mercato oggetto della sentenza Porto di Genova. Trattasi in primo luogo del mercato della mano d'opera temporanea ed in secondo luogo del mercato degli appalti di servizi ad alto contenuto di mano d'opera. Su questi mercati la legge prevede che le Autorità Portuali individueranno la o le imprese che diventeranno fornitrici esclusive delle loro imprese concorrenti sul mercato più ampio delle operazioni portuali. Questa misura statale pone quindi le imprese beneficiarie di diritti speciali od esclusivi in condizione di abusare delle propria posizione dominante. Tale misura statale è contraria all'articolo 90, paragrafo 1 del trattato in combinato disposto con l'articolo 86.
"La Commissione invita il governo italiano, entro il termine di quattro settimane decorrenti dal ricevimento della presente lettera (la lettera porta la data del 7 maggio, ndr), a prendere posizione sugli addebiti sviluppati nell'allegato o a comunicare le misure urgenti che esso intende adottare al fine di rendere conformi al diritto comunitario le disposizioni legislative e regolamentari richiamate nella presente lettera. La Commissione considera che tali misure dovranno avere per effetto di porre un termine alle situazioni di abuso sui mercati della mano d'opera temporanea e degli appalti di servizi ad alto contenuto di mano d'opera.
Per quanto riguarda la mano d'opera temporanea nei porti e in attesa delal riforma della legge n.1369/60, dovrà essere posto un termine a tutte le distorsioni della concorrenza esistenti derivanti dal fatto che, qualora vi sia una sola impresa autorizzata alla fornitura di mano d'opera temporanea ai propri concorrenti, tale impresa sia posta in condizione di abusare della propria condizione dominante, inoltre, anche qualora siano autorizzate più imprese, è comunque probabile che una di esse si trovi in posizione dominante e sia così posta in condizione di abusarne. L'effetto delle misure dovrà essere immediato e non dovrà essere prevista una fase transitoria.
Per quanto riguarda le operazioni portuali ad alto contenuto di mano d'opera, dovrà essere posto un termine alla distorsione della concorrenza che comporta che un'unica sia autorizzata ad offrire in appalto servizi ad alto contenuto di mano d'opera ai propri concorrenti, e che di conseguenza tutte le altre imprese non abbiano altra scelta, per l'espletamento di operazioni in appalto, che rivolgersi ad uno dei loro concorrenti, il quale è quindi posto in condizione di abusare della propria posizione dominante".
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