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Il traffico con l'estero per via marittima di Israele, secondo uno studio del Wydra Institute of Shipping and Aviation Research dell'università di Haifa, dopo anni di crescita è calato nel 1996. Il traffico merci che è passato attraverso le installazioni della Israeli Ports and Railways Authority è stato di 27,6 milioni di tonnellate, escludendo il petrolio che è aumentato a 1,6 milioni di tonnellate, in calo del 5,4 per cento rispetto al 1996. Tenendo conto dei prodotti del petrolio, è stato di 29,4 milioni di tonnellate, rispetto ai 31,2 milioni di tonnellate dell'anno precedente. Le importazioni, escluso il petrolio, sono ammontate a 18,2 milioni di tonnellate con un calo del 7,6 per cento e le esportazioni a 9,4 milioni di tonnellate, con una diminuzione dello 0,8 per cento. Tutti i carichi alla rinfusa, eccetto quelli liquidi, sono calati. Le importazioni di grano sono cadute del 7,6 per cento e gli altri carichi alla rinfusa del 9,5 per cento. Le importazioni di metalli sono calate di 300.000 tonnellate a 1,53 milioni di tonnellate, le importazioni di container e di carichi ro-ro sono saliti a 6,7 milioni di tonnellate (5,7 nel 1996 e 5,3 nel 1995).
Le esportazioni di fosfati e di potassa sono passate da 4,3 a 4,1 milioni di tonnellate e quelle di agrumi a 276.000 tonnellate, con un calo del 7,7 per cento. I carichi per servizio pubblico sono passati da 4 a 3,98 milioni di tonnellate (meno 0,4 per cento). I carichi conteinerizzati, escludendo agrumi e legname, sono aumentati, mentre i container in numero sono ammontati al 75,4 per cento delle importazioni di carichi di merci varie, con un incremento del 69,5 per cento rispetto al 1995. |
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