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Garanzie di risorse per le Regioni marittime italiane
Le ha chieste Giancarlo Mori, responsabile del settore Porti e Demanio della conferenza dei presidenti delle Regioni
19 marzo 1998
Le Regioni marittime italiane escludono che la politica di decentramento delle funzioni possa far loro accettare "il trasferimento di risorse insufficienti o vincolate che producono bilanci 'ingessati' utili a nessuno". Una richiesta di autonomia gestionale e amministrativa che è stata lanciata oggi - in occasione del convegno dell'Assoporti a Roma - da Giancarlo Mori, presidente della Regione Liguria e responsabile del settore Porti e Demanio della conferenza dei presidenti delle Regioni Italiane.
"Le Regioni marittimi marittime impegnate in processi di consistente trasformazione del territorio, legata soprattutto alla portualità, dovranno ottenere - ha detto Mori - un più vasto riconoscimento del loro ruolo nel sistema delle Regioni italiane. Se la sfida economica prodotta dai processi di globalizzazione della produzione sarà condotta nell'ambito dell'Unione Europea, sarà una scelta prioritaria".
Riferendosi in particolare alla recente crescita dei traffici nei porti liguri Mori ha sottolineato che se questi successi "non saranno accompagnati da processi di riforma dell'organizzazione della presenza pubblica istituzionale, di stimolo all'iniziativa imprenditoriale, dallo sviluppo quantitativo e qualitativo del sistema infrastrutturale ferroviario e della grande viabilità, oggi in avanzata fase di saturazione, rischiano di non essere duraturi, con la perdita delle importanti posizioni acquisite".
"In Liguria - ha aggiunto - la viabilità e la rete ferroviaria portuale 'scoppia' per la mancata coerenza fra gli interventi statali nel campo delle opere portuali e il mancato raggiungimento, malgrado le sollecitazioni della regione e degli enti locali, di progetti fattibili e organici, realizzabili in tempi ragionevoli e congrui all'acquisizione dei traffici, quali il nodo ferroviario di Genova e le linee di valico transappenninico". Sono obiettivi che potranno invece essere raggiunti, ha concluso Mori, "se la Regione costituirà un reale punto di riferimento per la programmazione in tutto il comparto".
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