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L'Autorità Portuale di Napoli propone la creazione di una società della logistica
L'iniziativa dovrebbe coinvolgere gli interporti, gli operatori portuali, l'aeroporto e le ferrovie
9 aprile 1998
All'inaugurazione dei lavori di posa dei binari dedicati al traffico portuale a via Marinella a Napoli, il presidente dell'Autorità Portuale, Francesco Lauro, ha detto che "questo progetto ha un grande valore perché quando tra un anno sarà terminato ci permetterà di essere più competitivi. Il nuovo fuso di binari, difatti, sarà l'elemento che ci lancerà verso l'intermodalità. La nuova strada, perimetrale rispetto al porto, non entrando nell'area terminalistica migliorerà l'efficienza operativa del settore commerciale ed arrivando sino al varco Bausan renderà estremamente conveniente il suo attraversamento. Lo smontaggio del vecchio fascio di binari della zona del Bausan darà spazio alle aree terminalistiche".
Lauro ha però aggiunto che quest'opera "è solo il primo tassello di un lavoro più ampio e complesso che dobbiamo compiere: da una parte il lavoro di collaborazione con gli interporti, con le ferrovie, con l'autotrasporto, per fare della logistica un sistema, dall'altra il lavoro importantissimo per il nostro scalo di razionalizzazione delle infrastrutture esistenti e di realizzazione di nuove".
La proposta lanciata dal presidente dell'ente portuale napoletano è di creare una società della logistica che veda al proprio interno la presenza, oltre che dell'Autorità Portuale, degli interporti, degli operatori portuali (spedizionieri, terminalisti, agenti marittimi, autotrasportatori), dell'aeroporto, delle ferrovie italiane ed eventualmente anche dei vettori ferroviari stranieri con la liberalizzazione delle linee ferroviarie.
La posa dei binari in via Marinella - ha detto Lauro - "non risponde ad una logica di autarchia del porto, anzi è ispirata ad una visione del porto come snodo intermodale e Napoli, tra i porti meridionali, è quello che ha i migliori collegamenti con il centro-nord. C'è quindi un'attesa di collaborazione in particolare con gli interporti al fine di massimizzare l'efficienza del sistema logistico campano e del comune bacino d'utenza e di acquisire nuove quote di traffico in settori oggi assenti nel porto come i prodotti ortofrutticoli che potrebbero, attraverso il collegamento porto-interporti, essere trattati nelle aree interportuali dotate degli spazi e delle strutture necessarie per queste tipologie di merce".
Lauro ha sottolineato la crescente attenzione che gli operatori marittimi internazionali rivolgono agli scali commerciali meridionali e ha ricordato che "cattedrali nel deserto create con enorme spesa di denaro pubblico, come Gioia Tauro nata per il mai decollato quinto centro siderurgico, sono state riconvertite in terminal contenitori". Ha quindi indicato alcuni soluzioni per sviluppare nell'hinterland napoletano maggiore efficienza ed economicità, come ad esempio creare "una navetta ferroviaria che colleghi porto ed interporti e consorziare gli autotrasportatori assicurando loro sufficienti volumi di carico". "Ma la prospettiva più ambiziosa - ha aggiunto - consiste nell'espansione, nello 'sforamento' del nostro bacino d'utenza verso il centro-nord del paese, raggiungendo un'intesa strategica con interporti ed altri operatori che consenta di mettere insieme i volumi critici e di carico necessari a garantire la creazione di frequenti e cadenzati convogli ferroviari che ci colleghino con il nord fino all'Europa centrale. Una tale alleanza è auspicabile nell'interesse soprattutto del porto di Napoli, i cui spazi sono limitati e per il quale quindi essa avrebbe una valenza strategica".
Alla cerimonia inaugurale di posa dei binari del nuovo fuso ferroviario erano presenti ieri, oltre al presidente dell'ente portuale e al segretario generale Wanda d'Alessio, l'assessore al Mare del Comune, Piero Gallerano, il comandante della Capitaneria di Porto, Francesco Donato, e i rappresentati degli operatori e dei lavoratori portuali. Per i lavori, che interessano la zona compresa tra il mercato ittico ed il varco S. Erasmo a valle di via Ponte della Maddalena, sono stati stanziati 66 miliardi di lire, finanziati con i fondi ex Cassa del Mezzogiorno. L'opera, che riguarda una superficie di 35.000 metri quadrati, prevede oltre alla realizzazione del nuovo fuso di binari per le manovre ferroviarie, la costruzione della nuova strada a scorrimento veloce interna al porto che consentirà al traffico privato di non interferire con quello commerciale e con quello ferroviario (in particolare con quello riguardante la movimentazione e lo stoccaggio dei container), lo smantellamento del vecchio fascio di binari posto a monte del molo Bausan, il completamento della pavimentazione del terminal contenitori che porterà la disponibilità delle proprie aree a circa 200.000 metri quadrati e la sistemazione dell'intero tratto del Ponte della Maddalena venuto alla luce in seguito ai lavori di sbancamento delle aree poste a valle dell'omonima strada.
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