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Una privatizzazione, forse parziale, nel futuro della Compagnie Tunisienne de Navigation
A fine giugno la CTN abbandonerà la linea per il Nord Europa, perennemente in passivo
17 aprile 1998
La compagnia pubblica tunisina Compagnie Tunisienne de Navigation (CTN) è in procinto di chiudere il suo servizio per il Nord Europa e di aprire la porta a investimenti privati. Rappresentanti del ministero dei Trasporti, guidato da Hassine Chouk, hanno detto che il Parlamento tunisino non ha preso ancora alcuna decisione in merito alla privatizzazione. Ma un comitato che rappresenta i ministri dei Trasporti, delle Finanze e dello Sviluppo economico sta prendendo in esame tre opzioni: la privatizzazione completa, la vendita di una parte della compagnia o la creazione di una holding con la partecipazione di investitori privati. Sembra favorita la terza soluzione, che propone la costituzione di una holding con due compagnie separate, una per l'esercizio della flotta e l'altra per la gestione delle agenzie marittime.
Intanto il piano di ristrutturazione delle attività della CTN prevede l'abbandono, probabilmente a fine giugno, della linea per il Nord Europa, con l'obiettivo di concentrare gli sforzi sui servizi nel Mediterraneo. La linea per il Nord Europa è infatti in perenne passivo e la compagnia ha deciso di sfruttare ogni risorsa per modernizzare le linee per Sete, Genova, Livorno e Barcellona.
La CTN, che ha avviato un programma di rinnovo della propria flotta nel 1993, ha abbandonato negli scorsi anni anche le linee per il Medio Oriente e per l'Africa Occidentale. La flotta della compagnia comprende due navi garage, la "Salamboo" e la "Ulysse", che operano nel Mediterraneo, mentre una terza unità del costo di 175 milioni di dinari, ordinata l'anno scorso, verrà consegnata nel giugno del 1999 dal cantiere norvegese Fosen Mekaniske Verkfteder.
Nel 1996 il tonnellaggio trasportato da navi della CTN è calato a 1,5 milioni di tonnellate dai 2,8 milioni del 1985, una contrazione dovuta al ritiro della compagnia dai traffici costieri e alla diminuzione del traffico petrolifero. Le sue navi traghetto hanno trasportato nel 1996 154.875 passeggeri e 65.436 autoveicoli, la maggior parte di quali nei viaggi effettuati durante la stagione estiva.
Il programma di ristrutturazione della compagnia prevede anche l'offerta di incentivi per l'esodo di 500 dipendenti.
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