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Il consiglio di amministrazione della Finmare, la società finanziaria marittima del gruppo IRI, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio 1997 che sarà sottoposto all'esame dell'assemblea degli azionisti convocata per il prossimo 15 giugno.
L'esercizio si è chiuso con una perdita complessiva di 70,7 miliardi di lire, contro i 10,6 miliardi di utile dell'esercizio precedente. "Sul risultato negativo - ha comunicato in un nota la società - ha influito pesantemente l'andamento del comparto servizi internazionali di linea, attualmente in corso di privatizzazione, con speciale riferimento al Lloyd Triestino. Il settore, infatti, è stato penalizzato da una forte caduta dei noli che ha superato, in talune aree di traffico, il 20% ed è stato aggravato dagli effetti della crisi asiatica, con un pesante impatto sull'attività dei principali operatori".
Finmare ha sottolineato che "il risultato ordinario si cifra in un disavanzo di 25 miliardi di lire. Tuttavia anche il comparto cabotiero ha sofferto di una situazione di incertezza circa le proprie prospettive. Malgrado tale situazione, e allo scopo di mantenere intatta la quota di mercato ed il potenziale competitivo, è proseguito il rinnovamento della flotta cabotiera, con una forte caratterizzazione nel campo dell'alta velocità su posizioni nettamente all'avanguardia. Undici nuove unità sono in corso di costruzione e alcune, di imminente consegna, entreranno prossimamente in esercizio. Ciò anche per far fronte al nuovo e difficile scenario competitivo che si profilerà con la completa liberalizzazione del cabotaggio nel 1999".
Nel 1997 le società del gruppo Finmare del comparto cabotiero hanno trasportato circa 13 milioni di passeggeri, 2 milioni di auto al seguito e circa 5,7 milioni di metri lineari di automezzi commerciali, pari a circa 500.000 Tir. Nel settore dei servizi internazionali di linea sono stati trasportati 452.000 teu, con un aumento del 18% rispetto all'esercizio precedente. All'aumento dei volumi trasportati non hanno però corrisposto risultati accettabili, dato il pesante crollo dei noli. Il comparto rinfusiero ha trasportato 3,5 milioni di tonnellate di petrolio, con un incremento di quasi il 50% rispetto al 1996.
I ricavi complessivi consolidati di gruppo sono stati di 2.183 miliardi di lire (+5,4% rispetto al 1996); l'indebitamento complessivo di gruppo è passato da 1.696 miliardi del 1996 a 1.749 (+3,1%). Un incremento che - ha affermato Finmare - è da correlare, in particolare, al livello degli investimenti in corso per l'accennato rinnovo della flotta nel settore cabotiero. A livello di Finmare S.p.A. viene sottolineata invece la forte riduzione dell'indebitamento da 553 miliardi a 336 (-30%), per il rientro di posizioni debitorie delle società controllate.
Finmare ha comunicato che, per quanto riguarda il 1998, è in svolgimento il processo di privatizzazione del comparto Linea, la cui conclusione è prevista all'inizio del secondo semestre di quest'anno, e che il governo ha trasmesso ieri il piano di riordino del settore al Parlamento, per l'espressione del parere da parte delle Commissioni competenti.
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