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Il porto di Gibuti rischia la completa paralisi
Lo scalo è diventato la principale via d'accesso per le merci destinate all'Etiopia, al porto di Assab e di Massaua
1 giugno 1998
La crisi eritreo-etiopica rischia di provocare un ingorgo delle merci nel porto di Gibuti, che è diventato la principale porta d'accesso per le merci destinate all'Etiopia. Forze armate delle due nazioni si stanno contendendo una regione di frontiera (inforMARE del 30 maggio).
La società etiopica di trasporti marittimi Maritime Transport Shipping di Gibuti ha ordinato a tutte le navi con carichi destinati all'Etiopia di dirigersi verso Gibuti invece di sbarcare la merce nei porti di Assab e di Massaua.
Di questo brusco aumento del traffico merci con destinazione o provenienza Etiopia beneficiano le casse portuali, ma è una crescita che rischia di provocare a breve termine l'intasamento del porto.
Dall'inizio di quest'anno oltre il 35 per cento del traffico d'importazione e d'esportazione etiopico è passato per le banchine di Gibuti. Le infrastrutture portuali non sono però in grado di sopportare una repentina crescita del traffico, tanto che dal 18 maggio oltre 500 autobotti sono in attesa di caricare prodotti petroliferi destinati all'Etiopia, e per ora ne vengono caricati 120 il giorno.
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