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Primo profitto per Medcenter, la società che gestisce il container terminal di Gioia Tauro
Il risultato è stato raggiunto nel primo trimestre dell'anno. Il gruppo Contship, a cui fa capo la società, ha chiuso il periodo con utile di 5,120 miliardi di lire
5 giugno 1998
Medcenter Container Terminal (MCT), la società che gestisce il container terminal di Gioia Tauro, ha raggiunto il primo profitto dall'avvio dell'attività operativa nello scalo calabrese, avvenuta nel settembre 1995: il primo trimestre di quest'anno si è chiuso infatti con un utile prima delle imposte di 3,283 miliardi di lire (contro un obiettivo di budget di -0,716 miliardi) e con un cash flow prima delle imposte di 8,701 miliardi (obiettivo di budget di 5,502 miliardi). Il risultato è stato registrato dal consiglio di amministrazione del gruppo Contship Italia, a cui la società fa capo, che si è riunito a Genova la scorsa settimana.
I dati positivi di Medcenter sono stati raggiunti - ha sottolineato Contship - grazie al buon andamento dei volumi (+6,4% rispetto al budget) e dei ricavi (+10,1% rispetto al budget), ad un severo controllo dei costi e ad un significativo livello di produttività. Contship Italia ha inoltre confermato l'impegno per un nuovo ciclo di investimenti e per il conseguente aumento di assunzioni.
Positivi, nel primo trimestre, anche i risultati del gruppo e delle principali controllate. Il risultato consolidato di gruppo, prima delle imposte, ha registrato un utile di 5,120 miliardi (a fronte di un obiettivo di budget di -1,047 miliardi) e un cash flow, prima delle imposte, di 14,389 miliardi (obiettivo di budget di 9,276 miliardi).
Il risultato positivo del La Spezia Container Terminal è stato invece di 1,504 miliardi (previsione di budget -0,652 miliardi), mentre per la Sogemar - società di logistica e trasporti terrestri - il risultato è stato di 0,874 miliardi (obiettivo budget 0,55 miliardi).
Il consiglio ha esaminato anche l'andamento delle tre principali società a tutto maggio, rilevando un volume di attività superiore al budget.
Questa settimana il presidente di Contship Italia e di MCT, Marco Vitale, ha inoltre inviato una lettera al sindaco di Cagliari, Mariano Delogu, per chiarire la posizione di Medcenter in merito al ricorso che la società ha presentato al Tar contro la concessione rilasciata al Mediterranean International Transhipment Hub (MITH) per la gestione del container terminal del porto sardo, attività che verrà iniziata quest'anno. Medcenter ritiene infatti che la nuova struttura cagliaritana abbia goduto di eccessive sovvenzioni pubbliche.
Vitale ha scritto che "Medcenter non è in posizione di monopolio, ma, al contrario, inserita in un sistema di durissima, asprissima concorrenza internazionale, così come sarà Cagliari. Questa concorrenza e lo squilibrato potere delle linee spinge i principali operatori terminalisti del mondo ad unire le forze (vedasi la recente unione dei grandi terminal di Brema ed Amburgo). Noi invece stiamo frantumando le nostre forze, indebolendo quel poco che siamo riusciti a creare e stiamo consegnando molti porti allo strapotere delle linee. Crediamo che questa politica sia dannosa e suicida. E' necessario che i vari porti si specializzino, si caratterizzino, si sviluppino come parte di un sistema Italia e Mediterraneo, che collaborino tra loro e non che si massacrino a vicenda, portandosi via i clienti. Bisogna far crescere il tutto, non strapparsi quel poco che si ha, secondo la demenziale tradizione italiana della guerra tra poveri".
Il presidente di Medcenter ha aggiunto che, "proprio perché si opera in un clima di concorrenza mondiale esasperato e poiché l'intervento pubblico può influenzare e distorcere profondamente le regole della concorrenza, è interesse generale che le regole europee di una corretta concorrenza vengano rispettate. Esse sono l'unica garanzia di comportamenti imparziali". Vitale ha ricordato che anche Medcenter ha avuto un contributo dall'Unione Europea. Ha però affermato che ciò è avvenuto "nel rispetto rigoroso degli obiettivi e delle regole della Comunità. Per il resto ha investito mezzi propri ingentissimi (oltre trecento miliardi)".
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