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Il porto kenyota di Mombasa, accesso privilegiato alla regione dei laghi, incontra seri problemi nello smaltire il traffico che sta congestionando le banchine. Il settore container è quello più in difficoltà, e i camion faticano a trovare un accesso alle banchine tra le pile di contenitori che occupano gran parte del porto.
Il porto di Mombasa costituisce una fonte molto importante di valuta estera per il Kenya, ma negli ultimi tempi le condizioni di lavoro dei portuali sono peggiorate e sono aumentati i ritardi sia nell'ormeggio delle navi che nelle formalità amministrative e doganali.
Nei mesi scorsi la regione è stata tra l'altro interessata, a causa del fenomeno atmosferico El Niño, da piogge forti e insistenti, che hanno danneggiato la strada e la ferrovia che collegano il porto all'Uganda via Nairobi. E i camion che precedentemente impiegavano un giorno a fare il percorso, ora lo compiono in oltre una settimana. Inoltre, per limitare altri danni alla sede stradale, il governo ha imposto un limite di 20 tonnellate come carico massimo autorizzato.
Oltretutto il traffico aumenta perché nel porto ora affluiscono tutti i carichi che abitualmente transitavano nelle nazioni vicine, ad esempio la Tanzania, ma ora non possono più raggiungerli a causa delle piogge che hanno danneggiato le vie di comunicazione.
Nel porto di Mombasa transitano gran parte dei carichi diretti o provenienti dall'Uganda (nel 1977 il 10 per cento degli oltre otto milioni di tonnellate del traffico complessivo), una parte dei carichi del Rwanda, dello Zaire, del Sudan, della Tanzania e del Burundi.
Recentemente il ministro del Commercio e dell'Industria dell'Uganda si è recato a Mombasa per inaugurare l'apertura del consolato della sua nazione, ma anche per protestare per gli incredibili ritardi a cui è sottoposto il transito dei carichi ugandesi.
Ma la Kenya Ports Authority non ha potuto far altro che pianificare altre opere portuali, aumentare i salari del personale sperando in una risposta favorevole e lanciare un'operazione anticorruzione.
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