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Il 2000 è soltanto una data. Né Giubileo, né millenium bug e neppure annunci di apocalissi basteranno a fare dell'ingresso nel nuovo millennio un evento eccezionale. Oppure non è così?
Il 2000 è atteso con impazienza e nel contempo con timore: alcuni sperano che quel cambio di data, con i festeggiamenti, i riti, i propositi e l'entusiasmo, possa portare alcune soluzioni ai numerosi problemi che affliggono l'umanità, altri invece temono che non si risolverà nulla e che il 2000 si aprirà con gli stessi problemi di oggi, magari aggravati.
Crisi economiche e tensioni sociali caratterizzano questi anni di fine Novecento e ormai ognuno si rende conto che nessuno delle attuali indirizzi politici, da destra a sinistra, garantisce di portare benefici duraturi. Risulta anche chiaro che la globalizzazione, arrivata con anni - se non con decenni - di anticipo rispetto alla effettiva preparazione degli uomini, è una realtà a cui ci si deve adeguare e non un'opportunità per tutti.
Comunque gli sforzi per arrivare 'preparati' all'appuntamento del 31 dicembre 1999 sono sempre più intensi e ogni azienda cerca il prodotto, la strategia che aiuti a traguardare la fatidica data senza traumi, ma anzi con successo. Costa Crociere ha affidato ad una nuova nave questo compito e, quasi a definirne il ruolo propiziatorio, ha sottoposto questo ingresso nella propria flotta ad una sorta di rituale, iniziato con la scelta del nome avvenuta con un concorso organizzato tra i dipendenti della compagnia.
Certo il processo di internazionalizzazione della compagnia crocieristica italiana è iniziato da tempo ed è culminato a fine '96 con l'annuncio dell'acquisizione della società, che allora faceva capo alla famiglia genovese Costa, da parte dell'americana Carnival Corporation, leader mondiale del settore crocieristico, e della britannica Airtours, uno dei maggiori tour operator europei. Ma la compagnia ha mantenuto le proprie radici italiane, tra cui la sede a Genova, ed ha definito un programma che mira a rafforzare la propria leadership europea nel settore, incrementando la qualità della flotta più che la quantità dell'offerta. La nuova nave Costa Atlantica fa parte, anzi è il cardine di questa strategia.
In costruzione a Helsinki nei cantieri Kvaerner Masa, l'unità sarà dotata di un numero elevatissimo di cabine esterne, il 75% del totale: "un vero e proprio primato" ha sottolineato l'amministratore delegato di Costa Crociere Pier Luigi Foschi presentando stasera la Costa Atlantica alla Stazione Marittima di Genova. Nei 292,7 metri di lunghezza e 32,2 di larghezza la nave (84.000 tonnellate di stazza) potrà accogliere 2680 passeggeri sistemati in 1056 cabine, con 60 suite situate a poppa. 770 cabine saranno esterne e 676 avranno un balcone che permetterà ai passeggeri di disporre di un "solarium privato sul Mediterraneo".
L'aspetto 'qualità' della nave comincerà dall'allestimento, di impronta prettamente italiana. Il fiore all'occhiello sarà infatti rappresentato da un'area in cui saranno riprodotti fedelmente gli ambienti del famoso Caffè Florian di piazza San Marco a Venezia. Uno stile, famoso in tutto il mondo, che il Florian ha creato dall'apertura del locale nel 1720 al 1850, anno in cui furono effettuate le ultime variazioni d'arredo.
Ma la Costa Atlantica, oltre ad essere stata progettata con un'impronta stilistica fortemente caratterizzata, sarà anche una nave ad alto contenuto tecnologico. Pier Luigi Foschi ha infatti ricordato alcune caratteristiche che la contraddistinguono: sarà alta 60 metri dalla linea di chiglia, come un edificio di 20 piani, e disporrà di una superficie utile di 10 ettari, pari all'estensione di 20 campi da calcio. La propulsione sarà affidata a due motori diesel elettrici Azipod capaci di generare una potenza di 34 megawatts, a cui saranno affiancati 6 generatori, e la potenza complessiva sarà di 70 megawatts, sufficiente per fornire dell'energia necessaria città come Edimburgo, Genova o Baltimora. Costa Atlantica consumerà, viaggiando alla velocità di crociera di 22 nodi, 192 tonnellate di combustibile al giorno, ma potrà raggiungere una velocità massima di 24 nodi.
Del tutto inusuale sarà anche la disponibilità di acqua a bordo della nave: il consumo da parte dei passeggeri potrà arrivare a 700 tonnellate il giorno. Ci saranno inoltre 3 piscine, una a poppa, una a prua e una nella parte intermedia della nave. Quest'ultima, grazie ad un sofisticato sistema elettro-meccanico, potrà essere coperta, creando una superficie chiusa di 1000 metri quadrati che permetterà ai passeggeri di usufruire della piscina anche con condizioni meteorologiche sfavorevoli.
Ma la nuova nave, dotata di innovativi sistemi di smaltimento, sarà anche una nave 'ecologicamente' avanzata.
Oltre agli aspetti qualitativi, bisogna però ricordare - ha detto Foschi - che con la Costa Atlantica la Costa Crociere incrementerà la propria capacità d'offerta del 25%. Il 2000 si prospetta insomma ricco di iniziative per la compagnia e la parola "eccitazione" è quella che Foschi ha definito più appropriata per descrivere lo stato d'animo di tutte le persone coinvolte nel nuovo progetto.
Buone indicazioni giungono già dal fatturato "molto incoraggiante" di questo primo periodo del '98, e sono attesi utili più elevati di quelli ottenuti lo scorso anno. Foschi ha ricordato che la Costa Atlantica entrerà in servizio in coincidenza con l'avvio della stagione crocieristica del 2000, quindi nella primavera del nuovo millennio, e ha ribadito l'obiettivo primario della strategia di Costa Crociere: rafforzare la sua "presenza latina" - vale a dire gioia, divertimento, sole, cultura - nell'ambito del mercato crocieristico mondiale. L'Italian Style della Costa Atlantica è l'emblema di questa filosofia.
Bruno Bellio
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