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Grave crisi nel porto di Boulogne sur Mer per la perdita degli imbarchi di farina
La Grands Moulins de France, la cui produzioneè dimezzata, ha dirottato gli imbarchi di farina a Rouen
22 ottobre 1998
Un porto che perde il traffico di un tipo di merce su cui fondava buona parte della propria attività è destinato ad affrontare un grave periodo di crisi. E' quanto è successo al porto di Boulogne sur Mer, il cui traffico è costituito prevalentemente dagli imbarchi di farina da parte della Grands Moulins de France, che ha deciso di concentrare le sue esportazioni a Rouen.
I primi ad essere colpiti da questa situazione sono i lavoratori portuali, il cui numero dovrà scendere da 62 a 32. Già nel 1994 il porto aveva dovuto fronteggiare un calo degli imbarchi di farina e il numero dei portuali era sceso di 24 unità, una diminuzione che era costata al porto 21 milioni di franchi, di cui 8 devono ancora essere rimborsati alle banche.
Ora la tensione sociale a Boulogne sur Mer è notevolmente salita, anche perché non saranno solo i portuali ad essere interessati dalla decisione della Grands Moulins de France: tutti i servizi - rimorchiatori, piloti, ecc. - ne risentiranno gravemente, tanto che è già stato progettato come rimedio un aumento delle tariffe. Si tratta però di una cura poco gradita agli operatori portuali, che temono un calo della produttività.
Il traffico della Grands Moulins de France nel 1997 è stato di 1,1 milioni di tonnellate, e quest'anno rischia di calare a 400-500 mila tonnellate. La società ha inoltre perduto sia le esportazioni per la Siria, nazione che si è dotata di mulini e acquista solo grano da macinare, che il mercato yemenita, passato a concorrenti italiani. Il futuro della Grands Moulins de France, ma anche del porto di Boulogne sur Mer, è pieno di incognite.
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