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Il Memorandum of Understanding (MOU) comunica che nello scorso settembre sono state ispezionate 1575 navi nel quadro della compagna di ispezioni relative alla loro conformità al Codice ISM. Secondo le ispezioni effettuate in base ad un questionario comune a tutti gli ispettori degli Stati membri del MOU, sono state fermate 81 navi (5,1 per cento).
Secondo l'elenco, diffuso anche sul sito internet del MOU, tre navi sono state bandite dai porti degli Stati membri perché sprovviste di documenti e perché l'armatore non aveva provveduto a dotarle di un qualsiasi sistema di sicurezza. Le tre navi non potranno più approdare in uno dei porti del MOU finché non potranno dimostrare di rispettare il Codice ISM.
Le navi più fuori norma sono state le rinfusiere: su 722 ispezioni ne sono state trattenute in porto 58, con una percentuale dell'8 per cento; le chimichiere ispezionate sono state 159, con 7 unità fermate (4,4 per cento), le petroliere ispezionate 416 e 12 fermate (2,9 per cento). Sono state fermate anche tre navi passeggeri e una gasiera.
I Registri che hanno avuto più navi fermate sono: Turchia 16,4 per cento, St. Vincent e Grenadines 12,1, Russia 10,3, Bahamas 7,4, Cipro 6,7, Panama 6,5, Filippine 5,6, Liberia 4,8, Malta 4,3, Grecia 4,1, Italia 3,3, Norvegia 1. Poiché i certificati ISM sono rilasciati dalle società di classificazione, il MOU afferma che è giusto indicare a quali Registri le percentuali di navi fermate si riferiscono: Bureau Veritas 11,3 per cento, Hellenic Register 10,5, China Classification 9,5, Russian Register 9,4, Lloyd's Register 9,3, Nippon KK 7,4, Polski Rejestr 6,7, American Bureau of Shipping 5,7, RINA 4, Den Norske Veritas 3,4, GL 1,2. |
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