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Poco salate le multe UE comminate a sette compagnie che effettuano servizi traghetto tra Italia e Grecia
Le società armatrici erano state accusate di aver partecipato ad un cartello dei prezzi, violando l'articolo 85 del Trattato. L'ammontare complessivo delle ammende è di 9,12 miliardi di ecu
28 dicembre 1998
Le multe comminate dalla Commissione Europea a sei compagnie di navigazione greche (Minoan, Anek, Strinzis, Ventouris, Karageorgis, Marlines) e ad una italiana (Adriatica di Navigazione), che effettuano servizi di traghetto tra la Grecia e l'Italia, sono meno pesanti rispetto a quanto inizialmente comunicato dallo stesso organismo comunitario (inforMARE dell'8 dicembre).
L'indagine era stata avviata a seguito della lettera di un turista danese che protestava perché le tariffe praticate dalle compagnie erano pressoché identiche. La Commissione Europea aveva predisposto nel luglio del 1994 perquisizioni negli uffici di sei delle sette compagnie: erano state trovate prove - definite schiaccianti - d'infrazione dell'articolo 85 del Trattato istitutivo della Comunità, che proibisce gli accordi tariffari. La Commissione Europea all'inizio di questo mese aveva pertanto concluso che le compagnie avevano partecipato per più anni ad un cartello di fissazione dei prezzi.
Le compagnie si sono difese definendo le intese "una pratica abituale". Il cartello funzionava infatti nella maniera più semplice immaginabile, con riunioni regolari e scambio di corrispondenza per modifiche delle tariffe sia per i passeggeri che per le merci.
Normalmente la Commissione Europea qualifica queste infrazioni come "molto gravi". Tuttavia, in considerazione del fatto che la portata e l'area geografica interessata sono limitati, che sono interessate tre delle cinque linee adriatiche e che in paragone con altri mercati europei quello dei servizi traghetto in Adriatico è un mercato stagionale relativamente modesto, la Commissione Europea ha ritenuto che l'infrazione abbia avuto un impatto relativamente limitato sul mercato, tanto più che le compagnie non hanno applicato interamente tutti gli accordi specifici sui prezzi e le tariffe sono state mantenute ad un livello molto basso se paragonate ad altre che riguardano i trasporti tra altri porti comunitari. La Commissione ha pertanto mutato la definizione delle infrazioni da "molto gravi" in "gravi": ha quindi inflitto ammende complessive per 9,12 milioni di ecu ed ha concesso riduzioni a quelle compagnie che hanno cooperato nell'indagine.
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