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Il prossimo 30 giugno abolizione delle vendite esenti da dazi su navi e aerei
Le ferrovie europee, unico mezzo di trasporto beneficiario di questo regime, temono che questo tipo di vendite venga prolungato per altri cinque anni
20 febbraio 1999
L'abolizione delle vendite non soggette a dazi, secondo una decisione assunta dalla Comunità Europea nel 1992, dovrà entrare in vigore il 30 giugno prossimo. E alcuni, come Eurotunnel, l'attendono come una manna: molti passeggeri delle navi traghetto che attraversano la Manica, che si servono del mezzo marittimo proprio perché beneficia del regime di vendite senza dazi di beni di consumo, saranno invogliati ad usare il più comodo treno sotto la Manica e a diventare così clienti di Eurotunnel. Ma la Comunità delle Ferrovie Europee non attende tranquillamente l'entrata in vigore della disposizione comunitaria, perché da molte parti se ne chiede un rinvio e si configura una situazione di possibile perpetuazione di una concorrenza sleale di alcuni mezzi di trasporto a danno delle ferrovie. In particolare il mantenimento della possibilità di permettere alcune vendite non soggette a dazi sui mezzi aerei e marittimi viene considerata dalle ferrovie concorrenza sleale.
Le ferrovie sono attualmente svantaggiate su alcuni segmenti di mercato, come i servizi internazionali a grande velocità. Nel servizio tra Francia e Gran Bretagna, ad esempio, il servizio Eurostar è l'unico a non poter realizzare vendite di merci non gravate da dazi. Si tratta, in definitiva, di una vera e propria distorsione della libera scelta dei consumatori, che possono acquistare merci esenti da dazi solo su mezzi aerei o marittimi.
Ed è un vero paradosso, sottolinea la Comunità delle ferrovie europee, che l'Unione Europea sostenga formalmente lo sviluppo delle ferrovie, mentre alcuni elementi della sua politica fiscale ne frenino la diffusione a vantaggio di mezzi che sono molto meno efficienti dal punto di vista energetico.
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