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Il 95 per cento delle navi costruite in Giappone è destinato all'estero
Nell'ultimo esercizio, che è terminato il 31 marzo 1998, i cantieri hanno ricevuto ordinazioni per la costruzione di 438 navi per 13,4 milioni di tsl
10 febbraio 1999
Secondo il rapporto annuale della giapponese Ship & Ocean Foundation, i cantieri navali del Giappone rappresentano il 18 per cento delle vendite dell'industria pesante della nazione. Nell'ultimo esercizio (1° aprile 1997 - 31 marzo 1998) i cantieri hanno ricevuto ordinazioni per la costruzione di 438 navi per complessive 13,4 milioni di tonnellate di stazza lorda, un terzo dei quali è rappresentato da 18 very large crude carrier (vlcc). Il 95 per cento del tonnellaggio ordinato era destinato ad essere esportato.
L'order book dei cantieri a fine marzo era di 481 navi per 17 milioni di tonnellate di stazza lorda, di cui solamente 17 per 1,3 milioni di tonnellate di stazza lorda per conto di armatori nazionali.
Nel dopoguerra i cantieri giapponesi hanno registrato un record di ordinazioni superiore ai 50 milioni di tonnellate di stazza netta nel 1974, e la quota minima di 4,8 milioni di tsl nel 1987.
I dipendenti dei cantieri nello scorso esercizio erano 45.000 (184.000 nel 1974, anno record per le ordinazioni), mentre quelli che lavoravano nell'indotto erano 61.000.
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