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Il sottosegretario al ministero dei Trasporti e della Navigazione, Luca Danese, ha incontrato oggi alla Camera di Commercio di Genova gli esponenti delle istituzioni locali e del mondo economico genovese. Nel successivo incontro con la stampa Danese si è soffermato in particolare sui problemi aeroportuali: tema 'caldo', visto che proprio oggi la commissione Trasporti della Camera esprimerà il proprio parere sulla privatizzazione della società Aeroporti di Roma spa (ADR) sulla base della bozza trasmessa dal governo che prevede una vendita diretta, oppure un'offerta pubblica di vendita o ancora una modalità di cessione mista. ADR è controllata con il 54 per cento dal gruppo pubblico IRI ed è tra l'altro azionista con una quota del 15 per cento della società che gestisce l'aeroscalo genovese, la Aeroporto di Genova. Danese ha valutato positivamente i pareri formulati dalla Camera e dal Senato ed ha comunque sottolineato la necessità che la privatizzazione preveda clausole per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il mantenimento della presenza nella società degli enti locali.
Se nel 1998 il settore del trasporto aereo italiano ed europeo è stato fortemente segnato dall'avvio del nuovo aeroporto di Milano Malpensa, nel 1999 la privatizzazione di ADR costituirà ancora una fase critica che potrà variare l'equilibrio del sistema aeroportuale, non solo nazionale. Danese ha infatti manifestato alcuni timori legati al fatto che la società romana possa far gola a soggetti legati ad altri hub europei che non abbiano quindi un reale interesse nello sviluppare le attività della Aeroporti di Roma. D'altra parte - ha però affermato il sottosegretario - sarebbe un controsenso impedire a coloro che sono i principali fautori della crescita del sistema aeroportuale europeo di partecipare alla privatizzazione di ADR.
I problemi della cessione della società aeroportuale romana si riflettono anche sull'analoga sorte che toccherà alla Aeroporto di Genova, che gestisce l'aeroscalo 'Cristoforo Colombo': "nel momento in cui verrà privatizzata - ha detto il sottosegretario - sarà auspicabile che intervengano operatori crocieristici, come Grimaldi, Costa o altri, che permettano di controbattere la concorrenza spietata di Nizza". L'attrattiva dello scalo francese è infatti forte: lo ha ricordato anche il presidente della Camera di Commercio di Genova, Gianni Scerni, sottolineando comunque che lo scalo genovese ha le capacità tecniche per operare aerei che volano su linee transatlantiche; attualmente invece - ha affermato - "gli aerei che provengono dagli Stati Uniti fanno scalo a Nizza e i passeggeri raggiungono poi Genova con i pullman".
Che i problemi di crescita dell'aeroporto genovese non siano attribuibili esclusivamente a carenze infrastrutturali lo ha sottinteso lo stesso Danese, bollando innanzitutto come "assolutamente irrealizzabile" l'eventuale spostamento a mare delle infrastrutture aeroportuali del 'Cristoforo Colombo', come ipotizzato dall'ente portuale genovese, ma anche valutando negativamente ogni altro progetto di riposizionamento dell'aeroscalo, che vanificherebbe il vantaggio di disporre di piste a diretto contatto del porto e della città. Il sottosegretario ha inoltre aggiunto che, se è vero che l'aeroporto di Genova dal 1983 non ha registrato una crescita sensibile del traffico, che si è attestato sui 900 mila passeggeri l'anno, è altrettanto chiaro che "prima di progettare un altro aeroporto è necessario pensare a potenziare quello esistente". Una strada - ha aggiunto - potrebbe essere quella di intensificare l'offerta ai vettori che operano voli charter, settore che ora a Genova è poco sfruttato, e per fare questo "bisogna essere concorrenziali con servizi, infrastrutture e tariffe".
Più in generale per Danese la soluzione ideale per la gestione delle aziende aeroportuali è costituita da una maggioranza privata "con una presenza forte delle Camere di Commercio e con una partecipazione degli enti locali". L'interesse degli enti camerali italiani per il settore aeroportuale è stata confermato da Scerni che ha ricordato il progetto di costituzione di una holding delle Camere di Commercio italiane per la partecipazione nelle spa aeroportuali, così come avviene in Francia.
B.B.
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