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Calati nel 1998 gli imbarchi di carbone nei tre terminal delle Hampton Roads
Gli imbarchi nel porto di Norfolk sono scesi del 12,7 per cento fino a 27,5 milioni di tonnellate
2 marzo 1999
Le partenze di carichi di carbone dalle Hampton Roads sono calate l'anno scorso ad un livello così basso come non era mai stato registrato dal 1994 ad oggi. I tre terminal per carbone della regione hanno imbarcato 45,7 milioni di tonnellate di carbone su navi e su chiatte, il 12,5 per cento in meno del volume realizzato nel 1997, che fu di 52,2 milioni di tonnellate. I carichi di carbone che partono da questa regione sono almeno per l'80 per cento esportati e diretti principalmente in Europa, ma anche in Sud America e in Asia. Una parte minore invece viene inviata alle centrali elettriche e alle acciaierie della costa. Il calo delle esportazioni è dovuto alle vicende economiche che hanno tormentato i mercati giapponesi e coreani, ma anche il rafforzamento del valore del dollaro ha avuto la sua parte.
Le esportazioni della Norfolk Southern Corporation, che opera al molo 6, il più grande terminal per carbone a Lamberts Point, a Norfolk, sono calate da 3,7 milioni a 900.000 tonnellate verso l'Italia, mentre quelle per la Romania sono scese da 1,1 milioni a 183.000 tonnellate. Quelle dirette in Giappone sono calate da 3,6 a 1,2 milioni di tonnellate. Sono diminuite le esportazioni anche per il Brasile, fino a 2,6 milioni di tonnellate. Il volume totale delle partenze da Norfolk è sceso del 12,7 per cento fino a 27,5 milioni di tonnellate, e la tendenza discendente continuerà anche quest'anno. La Norfolk Southern ha dovuto licenziare 23 dipendenti ed ha ridotto della metà i caricatori al terminal.
Anche il secondo terminal di Hampon Roads, il Dominion Terminal Associates, ha diminuito nel 1998 il volume delle esportazioni del 34 per cento, a 9,3 milioni di tonnellate. Le spedizioni verso il mercato americano sono scese da 3,6 a 1 milione di tonnellate, e la Dominion è stata costretta a ridurre di un terzo i suoi dipendenti, che nello scorso gennaio erano solo 75.
Solo il più piccolo terminal della regione, il Pier IX Terminal Co di Newport News, ha registrato un leggero incremento dell'1 per cento nelle spedizioni, che sono ammontate a 6,7 milioni di tonnellate
Anche le miniere australiane sono state coinvolte nel ciclo al ribasso del mercato. La crisi asiatica ha determinato il taglio della produzione di acciaio, causando il surplus di disponibilità di carbone, che le nazioni asiatiche solitamente importano dall'Australia. La produzione delle miniere australiane si può considerare equivalente al consumo giapponese e coreano, così quando il mercato asiatico rallenta, si produce un surplus di carbone in Australia. Tuttavia gli esportatori australiani in mancanza di una richiesta asiatica si sono rivolti al mercato europeo, avvantaggiandosi delle basse rate di nolo causate da un eccesso di navi bulk sul mercato.
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