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Dopo una trattativa durata sei mesi, è stato raggiunto un accordo fra la società terminalistica Consorzio Napoletano Terminal Container (CoNaTeCo) del porto di Napoli (è costituito dalle imprese di sbarco e imbarco Fariello & Luise, Ievoli, D'Orazio) e la Cooperativa Unica dei Lavoratori Portuali (CULP) un accordo, firmato alla presenza del presidente dell'Autorità Portuale, che introduce nuovi elementi di efficienza e innovazione nell'organizzazione del lavoro Il protocollo d'intesa tra la CoNaTeCo rappresentata da Salvo D'Orazio, Luigi Ievoli, Enzo Luise assistiti da Giuseppe Cavallaro e la CULP rappresentata dal suo presidente Ciro Fiola e i rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali, è una vera e propria novità nel campo dell'offerta di manodopera portuale da parte delle ex Compagnie.
Tre le novità nell'accordo: disponibilità della CULP a distaccare nella CoNaTeCo un certo numero di addetti ai mezzi di movimentazione dei container, detti "mafisti"; chiamata ogni giorno dei portuali di bordo e di sottobordo in base ai carichi di lavoro, con compenso rapportato al numero dei container movimentati; nuova regolamentazione orientata ad evitare sprechi e tempi morti.
Soddisfazione è stata espressa da tutte le parti in causa per i termini dell'accordo. Il presidente dell'Autorità Portuale, Francesco Lauro, ha detto che la nuova organizzazione del lavoro è incentrata sulla competitività dei costi e sull'efficienza. "Questo è molto rilevante - ha aggiunto - perché noi ci troviamo, nel Sud d'Italia, a fronteggiare la sfida di un sistema di porti estremamente concorrenziale in cui è determinante per il mantenimento dei traffici e per l'acquisizione di nuovi la ricerca di soluzioni innovative che garantiscano un alto rendimento e la massima flessibilità".
Il precedente accordo firmato nel 1997 aveva lasciato insoddisfatte entrambe le parti: "troppo oneroso", avevano sostenuto i vertici della CoNaTeCo, che occupa circa 150 persone; "non conveniente", avevano ribattuto i lavoratori portuali. La trattativa era quindi iniziata sei mesi fa sotto cattivi auspici e lo stato di agitazione dei lavoratori portuali minacciava di mettere in crisi lo sviluppo del porto napoletano negli ultimi trenta mesi. A questo punto è intervenuta la presidenza dell'Autorità Portuale, sostenuta dalle organizzazioni sindacali, che insieme hanno concordato un accordo innovativo che affronta i nodi strutturali.
La notizia dell'accordo è stata diffusa da un comunicato dell'Autorità Portuale di Napoli, che riporta in chiave trionfalistica le dichiarazioni dei protagonisti dell'accordo. Per quanto ci risulta, è la prima volta che in un porto italiano i portuali di bordo e di sottobordo vengono compensati secondo il numero dei container trattati, che tra l'altro dipende anche dall'operosità dei "mafisti". Questa normativa si estenderà agli altri terminal del porto di Napoli e ad altri porti italiani?. Ci sembra difficile, proprio per le caratteristiche di lavoro che hanno sempre, diremmo "storicamente", caratterizzato le prestazioni dei lavoratori portuali. |
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