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In occasione dell'inaugurazione di una nuova gru al molo A di Porto Marghera, acquisita con il concorso dell'ente regionale veneto, una delegazione della Regione Veneto ha visitato ieri le strutture del porto di Venezia ed è stata accolta nella storica sala 'chiamata' dei lavoratori, dove ha incontrato le massime autorità portuali.
"Il Veneto - ha detto il presidente della giunta regionale, Giancarlo Galan - si presenta alle soglie del 2000 con una grande incognita: se essere una provincia periferica dell'Europa o invece fulcro, nodo centrale di una nuova Europa. Per percorrere la seconda ipotesi c'è bisogno di infrastrutture adeguate e di un grande porto. E nel porto di Venezia si stanno facendo delle ottime cose".
"Qui a Venezia - ha aggiunto il presidente della Compagnia dei lavoratori e rappresentante delle imprese portuali, Dante Bolognati - si è saputo anteporre il rilancio del porto alle sterili battaglie di bottega e si sono sapute cogliere tutte quelle opportunità che la legge di riforma ha consentito. La compagnia lavoratori portuali ha condiviso, non senza grandi sacrifici, la nuova cultura del lavoro compiendo un decisivo salto di qualità. L'economia globale infatti richiede sempre più organizzazione del lavoro e sempre maggiore professionalità, alleanze e certezze. E le alleanze per il porto di Venezia si sono sviluppate tra enti pubblici ed imprenditori, tra terminalisti ed armatori, tra operatori ed industriali anche non veneti. Ai segnali di crisi dell'interscambio internazionale che in questo 1999 si stanno percependo, Venezia sta difendendosi contrattaccando con investimenti cospicui". Bolognati ha ricordato che la compagnia negli ultimi due anni ha impegnato oltre 16 miliardi di lire per l'acquisto di mezzi meccanici ed ha sottolineato il ruolo strategico che il porto di Venezia va assumendo nel grande progetto del Corridoio plurimodale Adriatico-Ionio, mettendo in evidenza l'importanza del supporto della Regione.
"Il porto di Venezia ha riacquistato la fiducia in se stesso e quella del mondo imprenditoriale internazionale - ha affermato il presidente dell'Autorità Portuale di Venezia, Claudio Boniciolli - applicando con forza e tenacia la legge di riordino portuale". La collaborazione con gli enti locali - ha aggiunto - ha consentito inoltre di predisporre gli atti del piano regolatore che il mese prossimo verrà licenziato dal Comitato portuale. "Venezia è un porto interessante per tutto il sud est europeo e questa posizione può essere mantenuta solo con il concorso di Stato, Regione, Provincia e Comune", ha detto Boniciolli sottolineando però che lo scenario di sviluppo ora presenta un'incognita: quella della modalità di progettazione del Mose e si è augurato che i tecnici dell'Autorità Portuale vengano coinvolti con la loro esperienza e capacità di informazione. Il presidente dell'ente portuale ha quindi fornito il quadro economico dell'attività che attualmente produce 2.000 miliardi di fatturato diretto ed indiretto, dà lavoro ad oltre 18.000 persone e vede ogni anno un transito di circa 5.000 navi, con 10.000 passaggi alle bocche di porto. Queste attività commerciale, industriale, cantieristica e turistica - ha osservato - stanno trasformando il porto in una grande piattaforma logistica, che è innervata da un forte sistema informatico nella società Teleporto Adriatico, che funge da collegamento per tutta la portualità adriatica. Boniciolli ha infine richiamato il fatto che il porto e i suoi operatori hanno soprattutto bisogno di certezze per offrire le quali la Regione, insieme con lo Stato e con gli enti locali, ha un ruolo determinante. Il piano operativo triennale approvato dal Comitato contiene interventi, in buona parte già progettati e iniziati, per 220 miliardi.
Il presidente della giunta regionale ha ricordato che nella sfida verso il 2000 non potrà essere sufficiente solo l'apporto dei finanziamenti pubblici: "ecco perché ci battiamo - ha detto Galan - anche nei confronti delle altre Regioni per la localizzazione dei fondi europei, che per l'Italia in generale subiranno una contrazione". Galan ha esortato a proseguire la strada della privatizzazione, perché solo se si sarà in condizione di aggiungere finanziamenti privati a quelli europei si potrà pensare di competere. "La salvaguardia di Venezia, che identifico nell'unico progetto ritenuto idoneo - ha aggiunto Galan - deve coniugarsi con l'attività portuale. Ma la decisione deve essere presa con urgenza, siamo ormai a 34 anni dalla grande alluvione". Riferendosi infine al fatto che il governo ha ritenuto di finanziare l'idrovia di Ravenna, che ancora non esiste, rispetto al completamento della Padova-Venezia, Galan ha affermato che "si tratta di una sconfitta per tutto il Veneto".
La delegazione dell'ente regionale, che comprendeva anche il vice presidente Bruno Canella e gli assessori Raffaele Bazzoni, Pierluigi Bolla, Francesco Piccolo e Cesare Campa, ha concluso la sua visita al terminal passeggeri, dove Pierluigi Bolla, assessore regionale e presidente della società mista pubblico-privata Venezia Terminal Passeggeri (VTP), ha illustrato l'attività in campo crocieristico svolta nei due anni dalla costituzione della società: nel 1998 ha movimentato quasi 800 mila passeggeri¸ con un aumento del 12 per cento rispetto al 1997, e sono stati avviati investimenti per circa 18 miliardi. |
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