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Porto di Trieste in gennaio: calo del 26,37 per cento del traffico container
Il traffico complessivo ha subito una contrazione del 2,33% (-11,91% il porto commerciale)
11 marzo 1999
Gennaio amaro anche per il porto di Trieste. Il traffico merci complessivo ha totalizzato 4.145.978 tonnellate, con un calo del 2,33 per cento rispetto al gennaio dello scorso anno. Ma più che il dato percentuale complessivo sono i valori dei comparti più "ricchi" a dare un significato di un vero e proprio crollo del traffico. Nel settore dei container espressi in teu ad esempio la diminuzione è stata del 26,37 per cento, con contrazioni che appaiono praticamente in tutti i settori di provenienza e destinazione: su 14 aree geografiche soltanto in 2 vi è stato un incremento. Tra i settori più colpiti l'Asia meridionale e di sud-est con un calo del 39,22 per cento e l'Estremo Oriente con una diminuzione del 38,46 per cento.
Il porto commerciale ha subito un calo dell'11,91 per cento: tutti i settori di traffico presentano contrazioni eccetto che per quello ro-ro che è aumentato del 433,88 per cento (da 7549 a 40.303 tonnellate).
I settori industriali hanno presentato un andamento diversificato: in calo la Ferriera (-59,42%) e il Punto franco oli minerali (-19,80%), in aumento l'oleodotto SIOT (+1,77%) e il porto industriale (+29,71%) I settori industriali in complesso hanno registrato un calo dello 0,25%.
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Gennaio amaro anche per il porto di Trieste. Il traffico merci complessivo ha totalizzato 4.145.978 tonnellate, con un calo del 2,33 per cento rispetto al gennaio dello scorso anno. Ma più che il dato percentuale complessivo sono i valori dei comparti più "ricchi" a dare un significato di un vero e proprio crollo del traffico. Nel settore dei container espressi in teu ad esempio la diminuzione è stata del 26,37 per cento, con contrazioni che appaiono praticamente in tutti i settori di provenienza e destinazione: su 14 aree geografiche soltanto in 2 vi è stato un incremento. Tra i settori più colpiti l'Asia meridionale e di sud-est con un calo del 39,22 per cento e l'Estremo Oriente con una diminuzione del 38,46 per cento. 
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